12.

555 14 0
                                    

"Ely, tutto bene lì dentro?" Mi chiese Melissa dall'altra parte della porta. Tirai su con il naso, sperando di non essere sentita. "Colpa della pizza francese" feci una risata forzata, tirando a vuoto lo sciacquone. "Dovrei crederti?" Mi domandò e già immaginavo le sue braccia incrociate al petto e il suo sopracciglio alzato. "Sì, dovresti" le risposi. Non mi andava di dirle quello che avevo ricordato, sarebbe stato da incoerenti, soprattutto se le avevo detto poco fa di aver dimenticato tutto. Eppure, nonostante fosse così, quei ricordi affiorano nella mia mente, e continuo a non riuscire a dimenticarlo. Quello sguardo, quegli occhi, quei suoi abbracci. Amavo tutto di lui. E forse lo amo ancora.

"Non ti sembra il caso di andarci a parlare?" Mi chiese Melissa, per quanto possa essere bello, in quel momento odiai il suo modo di comprendermi. "Sei pazza!" Urlai dall'altro lato della porta. "Mi ha lasciata in un modo orribile, è passato anche tanto tempo e probabilmente non ricorderà nemmeno chi sono"

"Okay, ma possiamo parlare faccia a faccia da persone normali?" Mi chiese alzando il tono di voce. Obbedii. La mia amica mi guardò con disapprovazione vedendo gli occhi gonfi e il naso rosso. Poi si voltò, quasi come se fosse arrabbiata con me. "Ti saranno arrivate minimo 3 notifiche, vedi chi è" mi disse per poi scendere le scale. Il telefono era sul letto, mi sedetti e lo sbloccai. Era kylian, che mi aveva scritto su Instagram.

K.Mbappe: ehilà, tutto bene? Vogliamo continuare a scriverci su Instagram o ti deciderai a darmi il tuo numero?😂

Io: ehi, tutto bene, tu? Comunque credevo che avessi intenzione di chiedermelo in un modo più elegante, non sai proprio come ci si comporta🙄

K.Mbappe: E dai, vuole darmi il suo numero?

Io: Di più.

K.Mbappe: vaffanculo! Dammelo.

Io: vabbene🙄 numero di telefono

K.Mbappe: finalmente

Subito mi arrivò il messaggio da Kylian, era davvero simpatico. Mi aveva scritto che gli avrebbe fatto piacere uscire, magari anche con Melissa.

Io: da solo in mezzo a due femmine? 

Mbappe🐢: è vero, sarebbe imbarazzante. Porterò un amico.

Io: d'accordo. Alle 21:00 al Burger King?

Aveva accettato e corsi di sotto a riferirlo a Melissa. "Io, tu, Mbappe e un suo amico stasera al Burger King" dissi gesticolando un po' troppo. Lei girò gli occhi. "Non capirò mai i tuoi sbalzi d'umore" mi disse. La invitai ad avere più entusiasmo, e lei mi prese alla lettera. Corse di sopra, e mise sottosopra tutta la mia camera, visto che la cabina armadio era da me. "Non intendevo questo con entusiasmo" esclamai facendomi largo tra la marea di vestiti che c'erano ovunque.

Dopo un bel po', lei si decise a mettere dei jeans con un top e un coprispalle visto che c'era un po' di vento e legò i capelli in una coda. Aveva davvero faticato per accettare il proprio fisico, e non si sarebbe mai immaginata di indossare un top con quelle forme. Non posso che essere orgogliosa di lei.

Adesso toccava a me scegliere qualcosa di bello da indossare. Anche io mi vestii molto semplice, in fondo dovevamo andare al Burger King.

Scendemmo e arrivammo al Burger King, un fantastico profumo di panini invase le mie narici. Non ci andavo da tanto, troppo. "Potevamo farci venire a prendere" si lamentò Melissa mentre ci facevamo largo tra le altre persone.

"Ne ho abbastanza di essere in macchina con queste tipo di persone" risposi, non che Kylian mi stette antipatico, ma ho una brutta esperienza e poi le faceva bene guidare, visto che era appena patentata.

"Siete qui da tanto?" Chiesi al mio amico, dopo esserci salutati. Rispose che anche loro erano appena arrivati. Loro. Vero, c'era anche il suo amico. E come potevo intuire, era Neymar, stranamente non volevo che ci fosse anche lui.

Si alzò e ci venne a salutare, ma quando ci vide cambiò totalmente espressione. Guardò Kylian e sussurrò: "Non mi avevi detto che si trattava di loro".

"Nemmeno a me, in realtà" risposi. Mi guardò stranito. Ero la prima ragazza, probabilmente, che non cadeva ai suoi piedi. La verità è che io ci cadevo, ma non volevo che lo sapesse. Già era un pallone gonfiato fin troppo. Rise e poi tornò a sedersi.

"Dai Elizabeth, non fare l'acida" mi disse mentre mi ero accomodata, lo disse come quando un padre invita sua figlia a socializzare con altri bambini. Mi dava ai nervi. Sospirai, dovevo trovare qualcosa da ribbattergli. Mi aveva lasciata senza parole, non sapevo come rispondergli, era strano, molto. "Non dirmi cosa devo fare" gli risposi, e rise di nuovo. Mi infastidiva.

"Sembri soltanto una bambina così, lo capisci?" Mi disse a denti stretti Melissa, e gli altri non riuscirono a sentire. In effetti, era vero. Mi comportavo da immatura.

"Oh, finalmente. Eccoti arrivata" allungò le braccia Neymar verso una ragazza che si chinò a baciarlo. Non poteva andare peggio

Chi sei davvero?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora