EPILOGO

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Due anni dopo
"Rita! Vieni qua" urlai dal bagno, visto che la mia bambina era scappata dalla vasca in un mio momento di distrazione, e rischiava anche di scivolare per le scale.
"Questa birichina non vuole farsi il bagnetto se non c'è il papà, vero?" domandò Neymar, ancora con il completo del PSG, tenendo la bambina in braccio.
Era proprio simile a lui, pelle olivastra, capelli scuri e occhioni nocciola con sfumature verdi.
La bambina annuì e mi spuntò un sorriso in volto, Neymar posò la bambina nella vasca e così avemmo un momento per parlare.
"Sei tornato, come sono andati gli allenamenti?" chiesi insaponando la piccola.
"Bene, come sempre. Ma non vedevo l'ora di tornare, per la bambina ovviamente" mi rispose, e lo schizzai con il getto dell'acqua, in risposta lui mi baciò.
Dopo due anni, solite farfalle e solito sorriso da ebete. Che posso farci.

La nostra bambina si chiama Rita, è un nome che piaceva sia a me che a lui, e mi sembrava proprio azzeccato per lei.
Quando sono rimasta incinta stavamo insieme da un mese, e ammetto che non è stato semplice. Ma eccoci qui, più forti di prima.

"Non è possibile che con te faccia la brava" dissi mentre sciaquavo i capelli della nostra bambina.
"Lei mi adora, e anche tu" ridemmo entrambi.
"Però Rita, devi ascoltare la mamma anche quando papà non c'è altrimenti il bambino che ha la mamma qui, piange" si rivolse alla piccola, e gli lanciai uno sguardo per ringraziarlo.
Eh già, ero incinta del secondo figlio, era un maschietto e non sapevamo ancora quale nome dargli.
Eravamo quasi convinti di Gabriel, ma per questo avevamo tempo.
Ero al sesto mese, il pancione era più grande di come lo era con Rita, e il bambino non mi dava tregua.
Ma come posso lamentarmi?
Ho una bambina meravigliosa, un altro piccoletto in arrivo e lui, l'amore della mia vita, che mi è sempre affianco.
Lo guardai e in pochi attimi rivissi gli ultimi due anni passati insieme.

Flashback:
Stavamo discutendo, per una sciocchezza, ma dovevo dirglielo, non potevo continuare ad aspettare che facessimo la pace. È già da due settimane che non mi rivolge la parola, non ho più tempo.
"Non voglio essere al secondo posto, se per te invece lo sono mi dispiace ma non possiamo continuare così, io non voglio stare in una relazione in cui sono il secondo." Stava urlando e gesticolando come si fa per contestare un arbitro.
Non lo riconoscevo più, ma dovevo dirglielo.
"Tu non capisci, perché se lo facessi io nei tuoi confronti tu-"
"Neymar, sono incinta cazzo" lo interruppi urlando forse più di lui, si bloccò e mi guardò.
"Sei incinta?"
", Neymar. Aspettiamo un bambino" dissi queste ultime parole piangendo, lui mi baciò e restammo in silenzio a piangere.
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"Mamma, sono incinta" quelle parole provocarono un pianto da entrambi i miei. "Oh piccola mia, vieni qui" mi allargò le braccia mia mamma, e mi ci fiondai dentro. Ne avevo bisogno, ero felice, dopo tanto tempo.
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"Neymar, guarda" lui si girò e guardò il mio pancione che prendeva la forma di un piedino, gli si fecero gli occhi lucidi.
Appoggiò l'orecchio al pancione e come risposta la bambina scalciò di più.
Mi baciò e mi sussurrò un: "Grazie davvero, ti amo cazzo"
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"Chiama un ambulanza, fa qualcosa, muoviti" mi si erano rotte le acque e stavo per partorire. Le contrazioni si facevano sempre più vicini e dolorose. Non resistevo più, o questa bambina nasceva, oppure sarei scoppiata.

Tutti questi pensieri mi invasero la mente e una lacrima rigò il mio viso, lui mi baciò la testa e mi sussurrò:
"ci sono io, amore"
Quanto ero fortunata.
In questi anni ho sofferto, pianto, riso e gioito, solo grazie a lui, e la meravigliosa famiglia che mi ha donato di avere.
Se ripenso a quei mesi dove fingevamo di odiarci, di starci lontano, mi scappa una risata. Si vedeva lontano un miglio che facevamo l'uno per l'altra.
Probabilmente l'universo lo sapeva già, ma si era dimenticato di farcelo notare dall'inizio.

ECCO QUI DEFINITIVAMENTE LA FINE DELLA STORIA. SPERO VI SIA PIACIUTA E NON SMETTERÒ MAI DI RINGRAZIARVI PER TUTTO QUELLO CHE AVETE FATTO PER ME.
VI AMO DAL PROFONDO DEL CUORE, QUESTA STORIA È INIZIATA PER GIOCO, PER VEDERE SE QUALCUNO SI POTESSE INTERESSARE, O ADDIRITTURA, APPASSIONARE A QUELLO CHE SCRIVEVO. POSSO DIRE FINALMENTE DI ESSERE SODDISFATTA DI VOI, DI QUESTA STORIA E DI ME STESSA.
UNA COSA: CREDETE SEMPRE NEI VOSTRI SOGNI, DAL PIÙ PICCOLO AL PIÙ GRANDE, ANCHE QUELLI PIÙ IMPROBABILI.
PERCHÉ LA SPERANZA È L'ULTIMA A MORIRE, NO?
DICO QUESTO PER CHI, COME ME CON WATTPAD, VUOLE BUTTARSI, FARE UN ESPERIENZA ECC... MA È FERMATO DAL DUBBIO DI POTER FALLIRE.
Fottitene, buttati, cadi, rialzati per altre 1000 volte, prima o poi troverai il materasso pronto ad attenuare la tua caduta.
DETTO QUESTO, FINISCO UFFICIALMENTE LA MIA STORIA.
SPERO DI NON AVERVI DELUSO.
BACI, ALE, LA SOGNATRICE DI WATTPAD❤️❤️

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