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E non siamo mai stati bravi nelle dichiarazioni d'amore, mi basterebbe sentirti dire che sono la tua persona preferita. Niente di più~

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Finalmente eravamo riusciti a capire che a Melissa non piaceva Kylian, e viceversa. Perciò, chiarirono dicendosi che fosse rimasta solo una notte di fuoco ma niente di più. E Melissa non parve rimanerci male, perciò non lo ero neanche io.
La mia amica doveva recarsi in farmacia per comprare la pillola del giorno dopo, è sempre stata molto attenta su queste cose. "Un figlio, io non lo voglio" ridacchiava mentre mi accompagnava a lavoro, "Da Kylian Mbappe poi" fece un sorrisetto malizioso.
Non la stetti molto ad ascoltare, le parole di Neymar mi avevano infastidita, era una sciocchezza ma sentirsi dire dal proprio 'ragazzo' che sei una poco di buono, non è una cosa molto gradevole.

"Grazie mille" scesi dalla macchina, entrando nel bar. Era pur sempre un lavoro, ma ci andavo con il sorriso. Entrai e vidi Monica intenta a parlare, o meglio strillare, a telefono. La guardai stranita ma poi tornai a lavoro.
"Tutto bene?" le chiesi ancora con il viso incuriosito. "Sì, scusami per prima ma il mio ex non mi dà tregua" mi rispose e sbuffò.
Feci finta di poterla capire, ma non era così. Di ex ne avevo solo uno, e quello non mi cagava di striscio.

[...]

"Sono stanchissima" mi lamentai entrando nella macchina di Neymar, che mi era venuto a prendere a lavoro.
"Come è andata?" mi chiese e mi parve un'ottima occasione per lanciare una frecciata. "Bene, come vedi, non ho fatto cazzate" dissi visibilmente offesa. Ero leggermente permalosa.
Sbuffò ridendo e si avvicinò per baciarmi ma, con la scusa di allacciarmi la cintura, mi scansai. Così, giusto per farmi scogliere, mise la sua faccia tra la spalla e la mia testa, lasciando qualche morsetto. Ma io ero impassibile, anche se stavo morendo dentro.
"E dai amore" continuava a lasciarmi succhiotti e, come potevo resistere?
Lo baciai sulle labbra e lo 'perdonai' anche se, quando i miei ormoni si saranno stabilizzati, gli dovrò parlare. La fiducia è la prima cosa in una relazione.

Immaginai che mi stesse portando a casa, invece svoltò nel vialetto sbagliato.
"Oh, hai sbagliato, devi girare a destra. Puoi andare avanti e prendere un'altra stradina e poi svoltare a destra" dissi con molta nonchalance prima di tornare a fissare il mio telefono. Lo sentì ridacchiare, forse perché non si aspettava che conoscessi così bene le scorciatoie, ma poi scosse il capo. Lo guardavo con la punta dell'occhio e mi domandai cosa avesse da ridere.
Alzò il freno a mano e spense il motore, non eravamo a casa mia. Pensai che mi avesse portato a casa sua, ma non c'erano case di lusso in giro.
Intanto il sole iniziava a tramontare, "eccoci" esclamò il brasiliano baciato dalla luce fioca del sole, era così bello. "Dove siamo?" chiesi ammirando il tramonto.
Eravamo sulla Senna, posto che ho sempre desiderato vedere dal vivo e non solo in foto. Era ancora più mozzafiato nella realtà, eravamo in silenzio, ma parlavamo nel silenzio, come se le nostre parole fossero già in aria e udibili solo a noi due. Era magnifico.

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Obrigada meu amor,esse lugar é lindo🧡

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(Grazie, amore. Questo posto è bellissimo)

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"È bellissimo, vero?" mi disse il ragazzo guardando attentamente il paesaggio dinanzi a noi.
Annuii con il capo. Poi lui abbassò lo sguardo verso di me, e mi alzò il mento.
Poi sussurrò all'orecchio, con un filo di voce, quasi inesistente: "Spero di poter guardare altri infiniti tramonti insieme a te" e mi sfiorò le labbra leggermente, le stesse, dopo poco, si unirono in un sorriso.
"Anche io" risposi, "Spero di poter guardare altre infinite volte anche l'espressione in cui ti si unisce il volto quando l'osservi, però"
Detto questo, scusatemi, ma non ricordo più nulla.

FINE.
Ciao ragazzi, so che è un po' brutto come finale di una storia, ma a me sinceramente piace tanto, spero anche a voi.
Vi ringrazio di tutto e per tutto, perché senza di voi questa storia non avrebbe preso vita, e non si sarebbe conclusa. Vi voglio bene, e non potrò mai smettere di ringraziarvi❤️❤️

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