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Spazio autrice
Ciao amicii, come state? Comunque volevo dirvi che ho cambiato alcune cose del capitolo scorso (gli ultimi righi) perdonatemi😂 perciò se volete capire andate a rileggere. Buona domenica a tutti❤️

"Melissaaa" urlai dal divano. "Qualcuno ha suonato alla porta, apri" continuai sperando che avesse ordinato la pizza.
La mia amica corse dal piano di sopra maledicendomi per non essere andata ad aprire io.
"Oh, ciao ragazzi. Vi serve qualcosa? Sembrate degli scappati di casa" sentii dire da Melissa, così mi affacciai dall'isola del divano. Quello che vidi non fu un pizzaiolo con il desideratissimo cartone in mano, ma Kylian, Neymar e Marco con almeno 4 bottiglie di vodka.
"Stavamo andando in discoteca, ma abbiamo pensato di venirvi a trovare. È da un po' che non mi invitate a casa vostra" fece il finto offeso Kylian. Melissa si girò leggermente verso di me, coprendo l'entrata e mimando con le labbra un: 'c'è Neymar, vai a farti più carina' feci come detto e mi chiusi in bagno, prendendo fondotinta, correttore, mascara e ovviamente sciogliendo quello chignon disordinato che avevo in testa. Poi presi una felpa lunga perché ho letto che ai ragazzi piacciono le ragazze in felpa. Vedremo.
Spruzzai a caso un po' di un profumo qualsiasi e scesi di sotto più in fretta che potevo.

"Ciaoo ragazzi, siete voi" dissi fingendomi sorpresa. "Scusate ero di sopra" cercai di fare un sorriso sincero, fallendo. Loro mi guardarono interrogativi e posaro le grandi bottiglie sul divano.
"Che ci fate con queste?" chiesi spostandone alcune per sedermi. "Le abbiamo rubate dalla discoteca. Dei fan stavano iniziando ad assalirci e così siamo venuti da voi" rispose Marco come se fosse una cosa all'ordine del giorno.
"Le ha rubate lui, quelle" Neymar indicò le bottiglie alzando le mani, come si fa davanti ad un poliziotto. Ridemmo tutti e decidemmo cosa fare.

"Giochiamo ad hai mai alcolico" propose il francesino. "Sapete come si gioca?" tutti annuimmo, l'avevo fatto alla festa di fine anno scolastico al liceo, che ricordi.
Il gioco consisteva che in senso orario i giocatori dovevano dire delle cose che non avevano mai fatto, iniziando la frase con un 'non ho mai...' e proseguendo. Chi invece quella cosa l'aveva fatta, doveva bere.

"Bene, iniziamo" battè le mani Marco, e ci sedemmo tutti in cerchio sul divano.
Il brasiliano parlava poco, cosa abbastanza strana per lui, però potevo notare il suo sguardo fisso su di me alcune volte. Mi metteva a dir poco a disagio.

Neymar;
eravamo a casa di Melissa ed Elizabeth, inutile dire che dopo quello che  successe l'altro giorno ero abbastanza a disagio però era così bella. Tutti e tre avevamo finto di non averla vista correre di sopra in pigiama e con i capelli racconti, e scendere in felpa e truccata. È così carina, non capisce che sarebbe bella in qualsiasi momento.
Non ascoltai molto quello che dicevano perché i miei occhi erano puntati sul sedere che gli usciva un po' dalla felpa, mentre lei era seduta. Non dovevo pensare cose che potrebbero spingermi a fare azioni sbagliate, no. Anche se era un po' difficile distogliere lo sguardo.

Capii subito che stavo mettendo in imbarazzo anche l'italiana, perché continuava a cambiare posizione e a tirarsi la felpa per coprirsi di più, non riuscendoci. Mi dispiaceva ma allo stesso tempo mi piaceva che arrossisse così a causa mia.
"Bene, iniziamo" disse Marco e capii quale gioco avevano intenzione di fare. Il primo a partire fu il francese.
"Non ho mai..." ci pensò su. "non ho mai scopato la ragazza di un mio amico" disse poi.
Ci guardammo un po' tra noi e poi toccò a me e Marco bere. Le ragazze ci guardarono stupite e lo facemmo anche noi due, per poi scoppiare a ridere.
Toccava a Melissa. "Non ho mai...fatto sesso con uno sconosciuto" arrossì un po' e a questo giro bevemmo tutti tranne Melissa.
Anche Elizabeth, e questo mi infastidii leggermente, almeno sapevo che non fosse vergine però.

Elizabeth:
Quel giro mi aveva fatto ricordare una volta in discoteca in Italia, era una delle mie prime volte in una discoteca e non reggevo ancora bene l'alcol. Se non fosse stato perché il mattino mi ritrovai di fianco a lui, probabilmente non lo ricorderei neppure.
Toccava a me, iniziai a pensare e finalmente trovai qualcosa, non dovevamo avere vergogna vero?
"Non ho mai... detto "ti amo" senza pensarlo davvero" vidi tutti guardarsi e arrossire. Era una cosa davvero brutta, primo perché illudi la persona a cui lo dici e secondo perché su un sentimento così forte non si dovrebbe mai mentire.

Purtroppo, bevvero tutti. Anche Melissa, e questo mi colpii molto. Bene, a quanto pare ero l'unica a pensarla così.
Toccava a Neymar, "non ho mai fatto una cosa a 3" e solo Marco bevve per poi dire: "Che c'è? comunque dite cose meno ovvie se non volete che mi ubriachi" rise.

Toccava di nuovo a Kylian e mi guardò e fece l'occhiolino, io inarcai le sopracciglia, chiedendomi quale follia stesse per uscire dalla sua bocca.
"Non ho mai voluto fare sesso con qualcuno di questo gruppo" Ecco cosa intendeva.
Devo dire, che quando vidi Neymar a petto nudo e con l'elastico delle mutande in bella mostra, ci feci un pensierino. Se fossi stata l'unica a bere, sarei morta di vergogna.
"Sinceri" ci raccomandò Kylian, e tutti guardarono me e Neymar, che divenne subito rosso.
Neymar sospirò, come se fosse scocciato e bevve. Lo feci anche io e partì un urletto che mi fece imbarazzare.
Era ovvio, che se del gruppo avevamo bevuto solo noi, il desiderio era reciproco.
Neymar ha desiderato fare sesso con me?

Eravamo quasi tutti ubriachi e ci stendemmo sul divano sfiniti, le bottiglie erano finite e non ci restava che dormire. Erano intorno alle 2:30 e stavo per crollare.
Ci eravamo addormentarmi sul divano e dovettimo stringerci un po'. Io ero sul petto di chi? Indovinate, sì è quello che state pensando.
"Elizabeth" una voce roca mi chiamò all'attenzione. Esitò un attimo e poi prese la parola. "Avresti voluto fare sesso con me?" ecco la domanda che non avrei mai voluto sentire.
Avevo bevuto a quel giro, era ovvio no?
Non seppi che rispondere, ma poi mi venne in mente un ripiego.
"Dormi, Neymar. Dormi" risposi.
Lui ridacchiò e fece come gli avevo detto.
Sospirai sul suo petto e potei sentire il battito accelerato, che, come una ninna nanna, mi cullò nel mondo dei sogni.

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