30.

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Elizabeth:
Andammo a dormire, ma io proprio non riuscivo. Mi giravo e rigiravo nel letto ma era come se non riuscissi ad assumere la posizione corretta.
Decisi di prendere il telefono che era in carica sul comodino vicino a me.
L'orologio sullo schermo segnava 00:30, abbastanza presto quindi.
Avrei voluto parlare con qualcuno, ma mi dispiaceva svegliare gli altri.
Scesi in punta di piedi le scale e mi sdraiai sul divano, a pensare e ripensare a quello che mi aveva detto Kylian qualche ora fa.

Mary💜:
Ue Elizabethh
Ti andrebbe di uscire sabato sera?

Io:
Va bene, dove?

Mary💜:
Alle 22:30 al quartiere, porta qualche amico come farò io

Io:
Okay, a sabato

È sabato e devo prepararmi per uscire con Mary, alla fine volevo invitare Melissa ma non ha voluto visto che era impegnata con i suoi; tanto Mary ha detto che porterà i suoi amici.
Mary conosce praticamente mezza scuola ed è un bene esserle amica, perché oltre a essere simpatica, mi fa conoscere sempre tantissima gente.

Oggi, 13 dicembre, a Napoli fa abbastanza freddo, perciò sicuramente opterò per un outfit molto caldo, se non voglio tremare come una foglia per tutto il tempo.
Mia mamma non vorrebbe che uscissi, ma ho 16 anni, sono abbastanza grande da decidere da sola no? Essendo che sono in disperata ricerca di un fidanzato, il freddo non mi impedirà di mettere qualcosa capace di fare colpo.
Indosserò un maglioncino di seta blu con scollo a barca, molto abbondante. Come pantaloni, intendo mettere un pantalone di pelle aderente. Come giubbotto, ne metterò uno crop, nero.
Il trucco è formato da: fondotinta per dare un po' di colore a questa faccia cadaverica, correttore per le occhiaie, mascara e terra. Non mi trucco molto, il giusto.

Mi affaccio dalla finestra e vedo Melissa con un paio di ragazzi che mi sembra di aver intravisto per i corridoi scolastici, aspettarmi giù. Mi do un ultima sistemata allo specchio e scendo, salutando a mala pena chiunque ci fosse in casa.
"Ciaoo" ci abbracciamo e poi mi presentò i suoi due amici, Luca e Giuseppe. Mi presentai e subito iniziammo a parlare.
Da quel che avevo capito erano fratelli ed avevano la nostra stessa età, Luca era più basso e robusto, con gli occhi chiari e i capelli biondi. Giuseppe era alto almeno 2 metri, ed aveva capelli e occhi neri.

"Ai quartieri spagnoli ci aspetta un altro" mi spiegò Mary, mentre cercavamo di starci tutti e quattro sul motorino.
Sfrecciavamo per le vie strette di Napoli come se non ci fosse un domani e quei due già mi piacevano.

"Raffaele" salutò Luca dandogli una pacca sulla spalla, che lui ricambiò.
Era un ragazzo alto, capelli scuri e occhi dello stesso colore. Indossava una tech e in bocca aveva una sigaretta.
"Che bello" pensai. Si scambiò qualche parola con i due, ma non capii. Parlava il napoletano molto stretto e sopratutto veloce e non riuscivo a capire tutto, nonostante fossi di qua.
"Chi sono?" chiese a Luca o a Giuseppe accendendosi un'altra sigaretta.
"Maria e Elizabeth" gli risposero quasi in coro.
Annuì e poi ci scrutò da testa a piedi.
"Qualcuno vuole venire con il mio motorino?" chiese avviandosi verso il mezzo.
"Elizabeth o Maria?" chiese Luca.
Maria mi guardò, mi aveva accennato che aveva una cotta per Giuseppe, così decisi di lasciarla con lui.
"Vabbè, vengo io" dissi seguendo il ragazzo davanti a me, che parve non mostrare nessuna emozione.

"Non lo metti il casco vero?" mi chiese salendo sul motorino. "No" risposi io, dire che ero agitata era poco.
Si girò a guardarmi per qualche instante, che sembrò un eternità.
I suoi occhi, così semplici, così normali scatenarono nel mio stocamo uno sciame di farfalle.

Stavo ripensando a come conobbi il mio ex, quant'era bello però.
Di colpo, smisi di rivivere i miei ricordi e caddi in un sonno profondo.

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