38.

414 16 2
                                    

Le nostre labbra si staccarono, le sue erano gonfie e violacee. Rimase di fronte a me, ancora con la presa salda sulla felpa e squadrando ogni mio dettaglio negli occhi. Alternava lo sguardo prima su uno, e poi su un altro. Come se sapesse che questa cosa faceva scollegare ogni mio neurone nel cervello. Rimase a fissarmi, ed io ero completamente andata. "Allora, sono meglio i miei baci o quelli di Kylian?" mi disse sotto voce, cosa che lo rese ancora più sexy. Non riuscivo a rispondere, così si stacco sorridendo, era soddisfatto perché aveva capito anche senza che rispondessi.
Che bel fottuto sorriso.

Volevo dare spiegazioni a Christophe, insomma pomiciare davanti a lui non è stata proprio una buona idea, ma Neymar non parve importarsene.
Guardai l'orario e sbuffai, erano le 14:25 e tra cinque minuti sarei dovuta stare lì.
Cercai il numero del taxi, ma quel bel ragazzo mi precedette. "Dove devi andare?" mi chiese sbirciando lo schermo del mio telefono. "Devo andare in un ristorante di fronte la Torre Eiffel, non so se hai presente" risposi. Mi sembrò strano parlare con lui dopo quello che era successo.
"Quello che fa la pasta?" annuii, "Ti ci accompagno io, aspetta che vado a lavarmi" mi disse dirigendosi verso gli spogliatoi, seguito da me.
"No, devo stare lì tra 5 minuti, prenderò un taxi" sperai che si convincesse.
"Una donna deve farsi sempre desiderare, non è vero?" mi domandò mentre si tolse la maglia, fuori dallo spogliatoio. Rimasi incantata, come se avessi visto un angelo, e spalancai leggermente la bocca. Lo fece a posta perché rise sotto i baffi.
Sbuffai e lo aspettai fuori.

Uscì qualche minuto dopo e ormai ero in ritardo, di poco, ma in ritardo. Mentre lo aspettavo, rivivevo quelle scene che mi erano successe qualche minuto fa.
Neymarjr mi aveva baciata.
Immediatamente le mie labbra si unirono in un sorriso. Le stesse labbra che avevano toccato le sue.

Neymar:
Avevo baciato Elizabeth, quel bacio che mi chiedevo se fosse stato giusto o meno e che non avevo mai avuto il coraggio di fare, era finalmente reale.

Quella mattina mi ero allontanato dal campo per togliere dai miei occhi la scena di Kylian che toccava in quel modo Elizabeth.
Qualche minuto dopo, probabilmente all'insaputa di Eli, Kylian mi raggiunse.
"So che non dovrei dirtelo, ma non posso vederti così" prese un respiro e poi continuò "A Elizabeth piaci, fratello. Me l'ha detto l'altro giorno"
In quel momento il mio cuore si riempì di gioia e la mia mente di dubbi. Anche a lei piacevo. Dovevo assolutamente recuperare tutto il tempo perduto.
"Oh" riuscii solo a dire. "Dopo vai da lei e fai avverare il tuo e il suo desiderio" mi ammiccò e corse in campo, altrimenti il mister si sarebbe arrabbiato.
Rimasi lì per qualche minuto, giusto il tempo di elaborare quello che mi aveva appena detto il mio amico.
Da quando loro due sono diventati così uniti, ho sempre un po' invidiato e odiato Kylian ma ovviamente non glielo davo a vedere. Ed ora, sapere che in realtà nel suo cuore c'ero io mi faceva venire i brividi.

Per tutto questo tempo, i tentativi che aveva fatto per parlarmi, il suo bacio sulla guancia e quegli sguardi fuggitivi lanciati al campo volevano dire molto, solo che ero talmente ottuso da non capirlo.
Anche io tornai al campo, più carico di prima.
In qualche modo, dopo, dovevo fare come mi aveva detto il mio amico.

Presi e la baciai. Così, a caso, senza un motivo.

Elizabeth:
"Andiamo?" mi chiese. "Andiamo" ripetei. Ero in imbarazzo, elaborare quelle scene mi aveva messo a disagio. Lo seguii e, ad ogni suo sguardo, le mie guance andavano a fuoco. Però gli piaceva, lo sapevo, gli piaceva sapere che mi faceva questo effetto. E sinceramente, piaceva anche a me.
Entrammo nella sua macchina, e mi sforzai di dire qualcosa ma purtroppo il mio cervello riusciva solo a ripresentarmi quelle immagini e il mio stomaco ad andare sotto sopra.
Abbassai il parasole dell'auto, per vedere fino a che punto arrivasse la mia bruttezza. Lo specchietto, anche se mini, mi mostrava una me con i capelli scompigliati e le labbra gonfie.
"Per colpa tua ho le labbra gonfissime" mi lamentai continuando a guardare il mio riflesso. Lui ridacchiò, "farò finta di credere che non ti sia piaciuto" alzai gli occhi al cielo e cercai almeno di allisciare i capelli, sotto lo sguardo divertito di lui.
"E guarda la mia felpa. È tutta spiegazzata" ero impresentabile. Lui si finse seccato e sbuffò. "E va bene, la prossima volta te la toglierò direttamente" rise sotto i baffi mentre facevo una finta espressione disgustata.

"Eccoci" dissi io indicando il locale, Jacob era fuori e mi stava aspettando visto che gli avevo detto del mio ritardo. "Dovevi uscire con lui?" mi chiese e, sentendo la mia risposta affermativa, strinse le mani sul volante e irrigidì la mascella. "Grazie per il passaggio" dissi uscendo dalla macchina, non sapevo se dargli un bacio in guancia o rimanere distaccata. In ogni caso, visto che c'era Jacob, chiusi la portiera alle mie spalle e abbracciai il mio collega, che sembrò esserne abbastanza stupito. Non è da me abbracciare la prima persona che incontro, ma lo feci perché sapevo che Neymar ci stava ancora fissando. Doveva capire che non era solamente sua, cioè lo ero, ma non doveva saperlo.

Entrammo e toccandomi la pancia spiegai quanto fossi affamata. "Ordiniamo subito, allora" sorrise e mi porse il menù. Il ristorante era molto casereccio, non sapevo se fosse di gestione italiana, ma cucinava una buonissima pasta. "Prendo una pasta al pesto genovese" dissi al ragazzo che prendeva le ordinazioni. "Io prenderò la pasta al ragù" decise poi Jacob.
"Era Neymar quello che ti accompagnava?" mi chiese dopo che quello se ne andò. Non sapevo come funzionassero quelle cose, e quindi non sapevo se potevo rivelare che uno dei calciatori mi aveva accompagnata. "Sì, ma non dirlo a nessuno, non so se potevo dirtelo" lui annuì, e ci portarono i piatti, che divorai.  "Buonissima" dissi ancora con la bocca piena, lui scoppiò in una risata e poi mi diede ragione.
"Sei fidanzata?" mi chiese e quasi mi strozzavo con l'acqua. Non sapevo se definirmi impegnata, single o, ancora di più, fidanzata. "Ho conosciuto un ragazzo e penso che tra non molto mi vedrai impegnata con lui" risi, ma forse non capì la battuta. "Ah" rispose. "Anche a me piace una ragazza, ma non so come dirglielo"

Chi sei davvero?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora