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"Kyliannnn" urlai io. "Mi sto dando da fare, non vedi?" iniziai a ridere come una scema.
"Lo vedo bene, ma mica vorresti perderti i dolci?" mi chiese. Sapeva esattamente come farmi distrarre e allontanare.
"Dolci? Dove sono?" Domandai incamminandomi senza una meta precisa.
Intanto non seppi neppure Jacques dove andò e con chi, ma poco mi importava, come diceva sempre mia nonna, i dolci sono meglio degli uomini. E come darle torto.
Li mangiai quasi tutti e poi, visto che i piedi iniziarono a farmi male, decisi di sedermi su un divanetto dove la musica arrivava poco.
Controllai l'orario, erano l'1:08, probabilmente avevo un aspetto orribile, visto che non sono abituata a fare così tardi.
"Elizabeth" mi chiamò la stessa voce di qualche ora fa. "Come sei bella stasera, mi vuoi mettere alla prova?" rise di nuovo lui, sbattendo la sua mano sulla coscia, come se avesse detto qualcosa che lo facesse spezzare dalle risate.
"Non capisco cosa tu intenda, scusa" sorseggiai il drink, stranamente tranquilla. Il pensiero di non star parlando con il vero Neymar mi rassicurava.
"Guardati. Ti toglierei quel vestito di dosso anche adesso, ti va?" domandò con un sorriso stampato sul volto.
Inconsapevolmente il sorriso spuntò anche a me, che lo guardai alzando un sopracciglio.
"Perché dovrei accettare?" chiesi stuzzicandolo. Se fossi stata sobria, non avrei mai detto una cosa del genere e probabilmente l'avrei mandato a quel paese direttamente.
"Perché mi piaci, Elizabeth" si avvicinò pericolosamente a me, il mio primo pensiero fu trovare qualcuno che potesse registrare per rinfacciarglielo ogni volta che mi umiliava. Feci una risatina, interrompendo il contatto visivo.

Posò le sue labbra sulle mie delicatamente, strano per una persona ubriaca, e le toccò solamente, staccandosi subito.
"Ci vediamo" disse scomparendo tra la mischia di persone. Questo accadde in una frazione di secondo, che non mi permise nemmeno di realizzare cosa fosse successo.

"Ely, sveglia dai" mi chiamò Melissa scuotendomi. Hanno tutti questa brutta abitudine? Mugugnai qualcosa e poi chiesi che ore erano. L'orologio segnava le 12:15, ed era decisamente ora di alzarsi.
Della serata precedente ricordavo solo del bacio e dei complimenti di Neymar, da lì in poi avevo rimosso tutto.
Ero a casa mia, anzi nostra, ed ero sul letto. Tutto normale fino ad ora.
Kylian forse era andato agli allenamenti oppure se ne sarà tornato a casa sua.
Mi alzai e mangiai qualcosa.
Poi accesi il telefono e ritrovai un sacco di messaggi da persone sconosciute.

+39 5152627:
ehi piccola, sono il ragazzo di ieri. Come va?

+39 3296161:
Ciaoo, sono Jacques. Tutto bene?

Kylian🐢:
Oggi pomeriggio ci sono gli allenamenti, ricordi? Verrete?

Mamma:
Non mi hai chiamata ieri sera, è successo qualcosa?

My sis:
La mamma si sta preoccupando, rispondi

Mamma:
Ho chiamato Melissa, mi ha detto che state bene. La prossima volta che vai ad una festa avvisaci. Parliamo dopo.

Bloccai di nuovo lo schermo e mi sdrai sul divano con un forte mal di testa.
La prima persona che chiamai fu mia mamma, nonostante non fosse stata molto presente nella mia adolescenza, mi dispiace vederla preoccupata per me.
Una ramanzina e mezza più tardi, staccai il telefono e risposi a Kylian dicendogli che oggi non saremo venute, perché entrambe eravamo molto stanche.
Poi l'ultima persona che volevo vedere era Neymar.
Un sorriso comparve sul mio viso non appena ricordai il suo corpo vicino al mio. Ma scomparve quando ricordai che fosse ubriaco. Quelle cose non le pensava realmente.

Neymar:
"Ieri l'ho baciata! Ci sono riuscito" dissi con entusiasmo a Gigi, mentre ci allenavamo.
Avevo raccontato ad alcuni della squadra che mi piacesse Elizabeth, tranne a Kylian che glielo avrebbe subito spifferato. Ero geloso di lui,  lui poteva toccarla, baciarla e parlargli quando voleva. Invece io, di fronte ad i suoi tentativi, riuscivo solo a risultare antipatico. Non volevo farla soffrire: lei viene da una forte delusione d'amore e non posso recargliele un'altra. Poi, l'aspetto più egoistico, è che non devo soffrire nemmeno io, lei tra poco tornerà in Italia, non ci vedremo più, per adesso pensa che sono antipatico e non è famosa. Non siamo fatti l'una per l'altra come credevo, anche se mi piace parecchio.

"Diglielo" Verratti interruppe i miei pensieri, "cosa dovrei dirgli?" chiesi confuso e infastidito dal fatto che stava sentendo la nostra conversazione.
"Oh, andiamo. Devo dirti anche questo?" lo guardai per incitarlo ad andare avanti. "Digli che ti piace e provate a stare insieme. Fidati, anche a lei piaci"
Il mio volto si spense, stare insieme a lei era quello che volevo?

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