4

2.9K 63 1
                                    

Tra una mezz'ora devo uscire di casa per andare a prendere mio fratello dagli allenamenti.
Ho già avvisato Pedri che sarei venuta e per l'ansia dell'incontro mi son messa pure a truccarmi, cosa che solitamente non faccio.
Le mani sul volante quasi tremavano per l'ansia.
Una volta arrivata fuori, chiamo Leonor per cercare di essere tranquillizzata ma è più nervosa di me quindi cerco subito di chiudere la chiamata.
Appena chiudo la chiamata vedo un messaggio di Pedri di qualche minuto prima nel quale dice che stava arrivando.
Esco fuori dalla macchina ad aspettare, di mio fratello non c'è traccia ma in lontananza riesco a vedere la mini verde che si avvicina e finisce per parcheggiare esattamente affianco alla mia macchina.
"Ciao" dice lui avvicinandosi lentamente alla mia macchina.
Rispondo con la stessa parola e medesimo tono.
"Come va?"
"Tutto apposto dai, un po' stanca, in sto periodo sto preparando un esame per l'università"
"Ah capisco, quando sarebbe l'esame?"
"Tra circa una settimana"
"E sei messa tanto male?"
"No dai, sono abbastanza a buon punto"
Annuisce e dopo tre secondi di silenzio in cui pensava a cosa dire, riprende a parlare.
"Comunque dopo tutto ciò io non so ancora il tuo nome"
"Giusto, Leila" dico porgendogli la mano.
Lui la stringe e fa per dire il nome ma lo fermo.
"Tranquillo già lo so" ridacchio facendo ridacchiare pure lui.
"Credo stia arrivando tuo fratello" dice lui distogliendo lo sguardo e rompendo il contatto visivo.
"Si è proprio lui"
All'inizio non realizza con chi sono, poi dopo aver strizzato gli occhi velocizza il passo, arrivando da noi in meno di un secondo.
"Ciao campione" gli dice Pedri dandogli un cinque.
"Io campione?" chiede mio fratello.
"Certo, chi se no"
"Ci stai provando con mio sorella?" domanda lui.
"Loris stai zitto" dico tirandogli una gomitata.
"Stai tranquillo" risponde Pedri sorridendo in modo strano a mio fratello.
Il mio cuore si dimentica di battere per un momento poi subito riparte.
"Vabbe credo che ora dobbiate andare" dice Pedri facendo un passo all'indietro.
"Ultima cosa, uno di sti giorni sei disponibile per un caffè?"
"Certo, basta che mi dici un giorno preciso"
"Si te lo farò sapere" dice il ragazzo prima di entrare in macchina.
Mi fa un'ultimo cenno con la testa e poi se ne va.
"Quindi adesso te la fai con i calciatori?"
"Loris non farne parola con mamma e papà"
"Tranquilla ho la bocca sigillata"
"E comunque è Gavi che mi ha dato il suo numero"
Scoppia a ridere e poi mi dice che non credeva al fatto che Pedri non avesse le palle di darmelo.
"Giuro, mi ha detto che è timido, tranne in campo"
"Che stupido"
Lo guardo male e subito aggiunge altro.
"No, il mio futuro cognato non è stupido, scherzavo"
"Ma che futuro cognato"
"Si si, Pedri sarà mio cognato"
"Si vai convinto"
"Convintissimo"
Tornati a casa lui va a far la doccia e io prima di mettermi a studiare chiamo Leonor per dirle come è andato l'incontro.
"Magari il pomeriggio del caffè scatta un bacio" dice lei convinta.
"No"
"Come no?"
"Anche se è un calciatore non lo bacerò subito"
"Forse è meglio così dai"
"Si lo so che è meglio cosi"
Ripensandoci voglio capire perché mi abbia voluto incontrare per così poco tempo, so che dopo avrebbe avuto gli allenamenti però è venuto presto solo per scambiare due parole.
E poi il mio nome me lo poteva chiedere tramite messaggio.
Dopo aver cacciato via i miei pensieri a riguardo, inizio a studiare, lasciando il cellulare sul letto così da non distrarmi.
Passo il resto del pomeriggio e serata a studiare, facendo anche metà di ciò che avevo programmato per domani. Son veramente felice di essere a buon punto, solitamente è il contrario.
"Leila è pronta la cena" grida mio fratello entrando in camera mia.
Si siede sul letto per prendere il mio cellulare e farmi un dispetto correndo via però rimane fermo sul posto.
"Va che ti ha scritto" dice mostrandomi la notifica che ha come soggetto Pedri.
"Dopo vedo che ha detto, ora posa il mio cellulare, anzi mettimelo a caricare"
"No lo fai da sola" risponde uscendo dalla stanza per andare in cucina.
Attacco il caricatore con il cellulare alla presa e lo seguo in cucina.
A cena conclusa risalgo in camera con un pochetto di ansia nel vedere ciò che mi potrebbe aver scritto, anche se già so che sarà un messaggio riferito al caffè che mi ha chiesto di prenderci assieme.
Avevo ragione.
<Ti va di andare domani a prenderci un caffè, non voglio poi disturbarti gli altri giorni, sarai impegnata a studiare>
Che carino.
<Certo, verso che ora pensavi?>
<Verso le tre di pomeriggio sarebbe un problema?>
<No va benissimo>
<Ah e ultima cosa, pensavo di venirti a prendere io, mi manderesti la posizione?>
Gliela mando e dopo questo la conversazione non continua.

besos mojadosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora