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Questa settimana è passata velocemente e tra questi giorni non ce ne sta uno in cui io e Pedri non ci siam sentiti, ieri abbiamo addirittura fatto chiamata, credo stia nascendo qualcosa però per adesso un'amicizia, un po' strana ma sempre un'amicizia.
Tra un paio d'ore dovrò uscire per andare all'università e dare il mio esame.
Mentre ripeto le ultime cose la suoneria del telefono mi interrompe.
"Leila" esclama il ragazzo.
"Pedri"
"Verso che ora pensi di finire l'esame?"
"Probabilmente per mezzogiorno"
"Ok ok e dopo hai da fare?"
"No solamente la sera che esco con Leonor"
"Bene allora mi troverai fuori dall'università"
Ci scambiamo altre due chiacchiere e chiudiamo la chiamata.
Già sono in ansia e poco sicura per l'esame se lui fa così ancora peggio.
"No basta stare a ripassare mi fa venire solo ansia" chiudo il libro ed entro in doccia.
All'esame voglio essere presentabile, in più devo vedere Pedri e stasera devo uscire.
Uscita dalla doccia cerco una camicia e dei pantaloni eleganti adatti al contesto e una volta pronta mi incammino per andare a prendere la metro. Non ho voglia di prendere la macchina se no devo passare a far benzina e non voglio perdere tempo e rischiare di arrivare tardi.
Mentre aspetto di essere chiamata do un'occhiata all'orario e vedo il messaggio della mia migliore amica, mio fratello e Pedri che mi augurano buona fortuna.
"Leila..."
Il mio cuore inizia a battere fortissimo ma una volta fatta la prima domanda svanisce tutto, parto dicendo tutto quello che so e lo faccio con tutte le altre le domande, son stata fortunata mi hanno chiesto le cose che sapevo meglio.
"30"
Cerco di trattenere le emozioni e ringrazio i professori presenti per poi uscire e iniziare a saltare.
Mando subito in audio al gruppo famiglia in cui urlo e lo stesso faccio con Leonor, successivamente entro nella chat con Pedri e vedo il suo messaggio.
<Sono qua fuori>
Esco con un sorriso a 32 denti.
Saltello correndo e senza pensarci lo abbraccio.
"30, non ci credo ancora"
"Bravissima Leila, veramente brava"
"Grazie, grazie mille"
Mi stacco dall'abbraccio e mi batte il cinque.
"Sali in macchina o hai la tua?" mi domanda successivamente aprendomi la portiera da bravo gentiluomo.
"Salgo, ma andiamo direttamente a casa?"
"Ma io direi che un pranzo offerto te lo meriti"
"Pranzo si, offerto poi vediamo, ti prego possiamo andare al sushi?"
"Ogni tuo desiderio è un ordine mi princesa"
"Però in realtà non ho tanta voglia di stare al ristorante se lo ordiniamo e mangiamo a casa, da me non c'è nessuno" aggiunge lui.
"Si basta che mangio del sushi"
"Perfetto"
Mando un'altro messaggio ai miei in cui dico che sarei tornata sul tardi e un'altro a mio fratello nel quale gli chiedo di pararmi il culo in caso iniziassero a fare domande.
Sulla strada per casa sua chiama e ordina il pranzo e una volta arrivati ci buttiamo assieme sul divano.
"Ti giuro che sollievo essermi tolta l'esame"
"Immagino, io son felice che la partita di cui ti parlavo sia andata bene"
"Si son felice per te, se devo essere sincera non ho guardato la partita perché stavo studiando ma mio fratello mi ha fatto vedere il video del tuo assist, bravo immagino che anche il resto della partita abbia giocato benissimo"
"Vabbè ora non esageriamo però grazie"
"Ma che esagerare, di niente"
I due secondi di silenzio che sembrano durare un'ora vengono spezzati da lui.
"Mettiam qualcosa?" domanda prendendo il telecomando e andando su netflix.
Annuisco e inizia a cercare.
Dopo dieci minuti interi sbuffa e lancia il telecomando dall'altra parte del divano.
"Non trovo niente"
Ridaccio e prendo in telecomando.
"Che genere?" domando andando su 'cerca'
"Ma che ne so, cosa piace a te?"
"Ciò che non piace a te, ne son sicura"
"Allora prova una commedia o un horror"
"Horror" dico io convinta iniziando a digitare e cercare la parola.
Dopo due minuti pieni passati a scorrere e cercare ne trovo uno che sembra essere interessante.
"Forse l'ho trovato"
Il ragazzo alza lo sguardo dal cellulare e dopo aver letto quelle due frasi che riassumono la storia annuisce.
"Finalmente" esclama lui una volta iniziato.
Prende una coperta e la stende cercando di coprire anche le mie gambe ma è troppo corta.
"Vieni un po' più in qua" mi dice lui toccandomi il fianco per farsi che io mi avvicini.
Siamo attaccati e la cosa mi piace però allo stesso tempo mi mette in imbarazzo, non siamo mai stati cosi vicini.
Mezz'oretta del film vola via mentre ci scambiamo due chiacchiere poi finalmente arriva il cibo e Pedri di scatto si alza.
Va ad aprire e pagare lasciandomi sul divano, prima di tornare a casa gli restituirò i soldi.
"Mangiamo sul divano?" domanda lui dopo aver ringraziato l'uomo.
"Per me va bene, te sei sicuro di essere in grado di non sporcare" ridacchio alla fine pigliandolo per il culo.
"Si io sicurissimo bisogna vedere te"
"Si dai vai tranquillo"
Si risiede affianco a me passandomi le bacchette e prende il primo piattino.
Prova a prendere un uramaki ma vedo che ha qualche difficoltà nel farlo, dopo 30 secondi ce la fa ma subito lo fa cadere.
Scoppio a ridere e lui pure.
"Fanculo mangio con le mani"
Dopo aver finito il primo piattino passiamo all'altro.
"Dovresti farlo anche te, è molto più facile"
Lo ascolto e poso le bacchette iniziando a mangiare con le mani.
Finito l'ultimo piatto lascia le cose la e fa ripartire il film.
"No senti ferma un attimo"
Mi alzo e metto a posto tutto, pulendo il più possibile.
Torno a sedermi affianco a lui.
"Mi da fastidio il disordine" dico mentre mi posiziono bene sotto alle coperte.
"Ti dovrei avere sempre in casa, camera mia sarebbe il paradiso"
"Ho paura di vederla"
"Dai vieni"
Saliamo per le scale e la prima porta che incontriamo è quella della sua camera.
Appena apre la porta sento un malore.
"No ma come fai a stare qua dentro?" gli domando osservando lo scempio qua dentro.
"Boh ci vivo e basta"
"No no qua bisogna fare qualche lavoretto"
Vado a prendere i vestiti che stavano un po' per terra un po' sulla sedia e un po' sul letto e dopo averli piegati li riposo nell'armadio.
Metto a posto le cose sulla scrivania e le restanti che non ci stanno le metto nei cassetti.
"Ecco va che bello, manca solo il letto da rifare"
"No il letto non farlo, tanto ci ritorno dentro"
Lo ascolto e lascio stare.
Con gli occhi lo vedo osservare bene la stanza e poi si ferma su di me.
"Si così molto meglio, grazie Leila"
"Non l'ho fatto per te ma per i miei occhi"
Ridacchia e poi mi fa una domanda.
"Il film lo continuiamo qui o sul divano?"
"Più comodo?"
Posa gli occhi sul letto e si butta sopra alle coperte.
"No no no no no" dico io prendendogli le mani per alzarlo.
"Ora vai giù, spegni la tv e poi ti butti sul letto"
"Ai suoi ordini mamma"
Scende giù e dopo dieci secondi ritorna.
"Bravo"
Sorride e si ributta sul letto stendendo un braccio sul quale mi sarei dovuta appoggiare io.
Mi appoggio al suo braccio e ora siamo ancora più vicini di quanto lo eravamo sul divano, però adesso non mi sento tanto in imbarazzo.
"Sei sicuro non ti faccia male?" chiedo prima che facesse ripartire il film.
"Sicurissimo"
Fa ripartire il film e ce lo guardiamo tranquillamente senza interrompere nulla.
Poi quando sento che mi sto per spaventare avvicino la coperta agli occhi senza coprirli del tutto, poi al jump-scare caccio un urlo girandomi per appoggiare la testa sulla sua spalla.
Lui scoppia a ridere e mi tocca la testa.
Lentamente mi sposto e lui si gira per guardarmi, per due secondi restiamo così con le facce che distano 5mm, ma non succede nulla.
Riscoppiamo a ridere ma lui continua prendendomi in giro.
"Basta" dico tirandogli un colpetto.
"Ti dovevi vedere" ride ancora lui.
"Zitto rimetti il film"
"Sicura? Magari al prossimo ti metti a piangere"
"Al prossimo faccio piangere te"
"Pepi è una roccia"
"Pepi?" ripeto confusa.
"Si mio fratello mi chiama cosi da quando siam piccoli"
"Però mica male, Pepino" scoppio a ridere.
Lui continua la mia risata ma subito si ferma tornando serio.
"Dai zitta va pensa a spaventarti" dice facendo riparti il film.
Mi giro per guardarlo, ovviamente lo fulmino con gli occhi e dopo avermi sorriso riposiamo entrambi gli occhi sul film.

Finito il film, lui si alza e va in bagno io nel mentre me ne approfitto per rifargli il letto.
Lui torna e mi guarda confuso.
"Almeno torna tua madre ed è felice"
Annuisce e mi ringrazia.
"Tanto dopo ci ritorno dentro"
Sbuffo disperata mentre lui ride.
"Pepino mi accompagni te a casa?"
"Te ne vai ora? Sono ancora le 15:30, hai da fare stasera?"
"Si dovrei andare a ballare con Leonor"
"Eeeeee allora andate tardi resta ancora un po"
Ci penso un secondo e poi annuisco.
"Però per le 18 mi accompagni ok?"
"Ovviamente mi señora"
Ci spostiamo sul divano ma non facciamo niente di che restiamo a parlare e parlare.
"Te invece stasera che fai?"
"Ma per le 19 ho allenamento, poi se non siamo troppo stanchi io e Gavi usciamo"
"Dove andate?"
"Dove andate voi"
"Ahia mi devi stalkerare?"
"Ovvio metti che si avvicina qualcuno" dice in modo abbastanza ironico.
Ridacchio e lo rassicuro.
"Vai tranquillo che anche se volessero li allontano io"
"Brava" dice stringendomi la mano.
"Vabbè pero se pensate di venire poi dimmelo"
"Ok ok ti farò sapere"
Tra varie chiacchiere e un caffè che ovviamente ho preparato io si fanno le 18.
Saliamo in macchina e una volta arrivati davanti a casa mia lo saluto con un bacio sulla guancia e faccio per scendere ma la sua mano sulla mia coscia mi ferma.
Un brivido scorre su tutta la mia schiena.
"Grazie per questo pomeriggio, son stato veramente bene, ci dovremmo vedere più spesso"
"Son d'accordo anche io son felice di com'è andata, la prossima volta magari a casa mia"
"Va benissimo"
Lo risaluto con lo stesso tipo di bacio ed esco dalla macchina.

Grazie mille per le 100 letture!
Spero in un continuo aumento di lettori e di stelline, mi farebbe un grandissimo piacere.
Aspetto con ansia anche commenti con idee, opinioni e consigli, anche perché ci tengo a sapere se vi è piaciuto e se in qualche modo posso migliorare.
Grazie mille ancora <3

besos mojadosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora