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*giorno dopo*
La partita è alle 17 però i ragazzi sono usciti già da stamattina, vuol dire che lo vedrò direttamente allo stadio, forse però se vado presto posso anche salutarlo prima che giochi quindi dovrei iniziare a prepararmi.
Sono le 15 e direi che posso uscire, sono pronta e ho preso tutto, mi pare che per arrivare li ci voglia un'oretta e se voglio stare anche solo cinque minuti con lui devo arrivare presto.
Durante il tragitto chiamo Leonor.
"Leila ho una sorpresa, ti devo dire una roba"
"Hai il tipello rincoglionito, mi ha già detto che domani vieni"
"Che coglione"
"Si però ho veramente bisogno di te, qua c'è solo la ragazza di Torres e non mi sta simpatica"
"Ti salverò io tesoro, aspettami"
"Ah oddio è la mia fermata, Ciao tesoro"
Le dico scendendo dalla metro.
"Ciao" dice prima di premere il tasto rosso.
Mi sento un po' persa poi vedo alcuni con la maglietta della spagna e decido di seguirli.
Li seguo e cammino con loro fin quando non vedo in lontananza lo stadio.
Tiro fuori il biglietto e anche una roba che mi aveva dato Pedri e che mi ha aveva detto di dare ai controlli cosi che potessero farmelo vedere.
Ai controlli mi danno delle indicazioni differenti da quelle che danno agli altri, mi dicono di entrare da un entrata differente e di far rivedere ciò che mi aveva consegnato Pedri.
"Questo tienitelo sempre è tipo un pass per le persone più strette dei giocatori"
Mi ritornano in mente le sue parole.
Infatti appena entro me lo rimetto subito nella borsa per evitare di perderlo.
Entro tutta spaesata, mi guardo attorno e non capisco cosa debba fare.
"Per chi sei qui?"
"Sono un'amica stretta di Pedri" dico alla signora mostrano quello strano pass.
"Ah perfetto venga con me"
Mi accompagna in un corridoio.
"In fondo a sinistra lo troverai, è insieme ai suoi compagni"
Vado e timidamente saluto tutti con un semplice ciao.
"Pedri?" domando a Gavi.
"È un secondo in bagno te entra pure"
Mi sento a disagio, sono tutti qua assieme e di ragazza c'è solo quella che mi sta antipatica.
Finalmente esce dal bagno e appena mi vede viene da me e mi porta fuori da quella stanza.
Mi saluta con uno stampo veloce e poi mi dice
"Una cosa ti devo chiedere, ti prego non stare con loro mentre non ci sono io, finché son Gavi, Balde, Ansu va bene ma gli altri sono delle merde, vale anche con i miei compagni del barca"
"Come delle merde?"
"Lascia stare è successa una cosa con la ragazza di Ferran e sono delle merde, te se non sei con me non avvicinarti a loro ti prego, promettimelo"
"Te lo prometto"
Rientriamo nella stanza e iniziano a parlare tutti assieme a 'tranquillizzandosi' a vicenda.
Dopo qualche minuti entra Luis Enrique.
Oddio, lui da quando son bimba lo seguo, l'ho sempre ammirato tantissimo e ora averlo davanti mi sembra un sogno.
"Ragazzi tra una mezz'oretta cambiatevi che bisogna allenarsi" dice lui uscendo subito.
"Usciamo non voglio stare qui" mi sussurra all'orecchio Pedri per poi alzarsi, prendendolo per mano lo seguo fuori.
"Ti giuro voglio bene a tutta la mia squadra ma dato che so certe cose mi da anche solo fastidio che ti guardino, sei troppo bella per essere ammirata da certi soggetti"
Sorrido mentre mi appoggio al muro.
Lentamente si avvicina ma poi si ferma.
"Ah quindi tieni la ragazza?" domanda sorridendo Enrique.
Si presenta stringendomi la mano.
"Piacere di conoscerti Leila"
"Il piacere è mio"
"L'altro giorno l'ho sentito che parlava di te ai compagni, complimenti hai fatto un bel lavoro dal punto di vista emotivo"
"Veramente?"
"Si ha iniziato ad essere più attivo agli allenamenti"
"Non sa quanto mi renda felice questa cosa"
Mi giro sorridendo verso Pedri che è tutto rosso e sorride imbarazzato.
"Attenta a quello che fai che poi me lo potresti rovinare questo ragazzone"
"Stia tranquillo non farò nulla"
Sorride e se ne va.
"Non ci credo Pepi, è praticamente il mio idolo da quando son piccola, vorrei tantissimo un suo autografo, ho pure la sua maglia"
"Vallo a chiedere è a pochi metri da te"
"No, in questo momento ho la tua di maglia addosso e per tutta la durata del mondiale non ho intenzione di mettermi sulla schiena un numero diverso dal 26, in teoria mi son portata la sua maglietta, magari la prossima volta me la metto nella borsa"
"Cazzo poi mi chiedono perché mi piaci" esclama lui prendendo il mio viso tra le mani.
Le mie guance si dipingono di rosso, perché anche se sta cosa si sa mi fa uno strano effetto quando me lo dice, anche lui sa o comunque spero lo sappia che mi piace un sacco ma mi viene più difficile dirlo.
"Che amore che sei" dico mettendo le braccia attorno al suo collo e portando una mano tra i suoi capelli.
Lo spingo verso di me ma poi veniamo fermati dalla voce di Gavi.
"Pepi dobbiamo iniziare a cambiarci"
"Ti pare il momento?"
"Scusa bro, ma muoviti"
"Fottiti"
Si gira e senza che sia io ad avvicinarmi a lui fa il passo incollando le nostre labbra in un lento bacio purtroppo poco duraturo perché deve andare.
Lo accompagno insieme agli altri allo spogliatoio, prima di entrare fa un occhiolino e manda un bacio che prendo e porto al cuore e poi vabbè mi dirigo ai posti a sedere.
Mi ritrovo seduta affianco alla ragazza di Ferran, mi sembra di aver capito che si chiami Sira Martines. Le vorrei chiedere riguardo a ciò che mi ha accennato prima Pedri ma ho paura che non ne voglia parlare.
Mi trattengo per un po' finché la mia curiosità non diventa ingestibile.
"Ehi scusa un'attimo il disturbo"
"Dimmi tutto" dice rivolgendomi un sorriso a 32 denti.
"Vorrei farti una domanda, forse un po' scomoda per te infatti capisco perfettamente se non vorrai rispondere"
"Ma certo vai tranquilla dimmi tutto"
Le spiego ciò che mi hai detto prima Pedri e le chiedo cosa fosse successo.
"Eh parte tutto da un paio di battutine fatte da parte degli altri in assenza di Ferran poi certe volte esageravano iniziando a toccarmi, però toccarmi non normalmente"
"Che persone di merda e perché lui resta con loro mentre ci sei tu?"
"Perché lui non lo sa, Pedri lo sa perché mi sono sfogata assieme a lui, lui e un'altro paio sono stati gli unici ad aiutarmi e a parlare con i loro compagni per far si che smettessero"
"Mamma mia mi dispiace un sacco, non me lo voglio nemmeno immaginare"
Poverina, parliamo per un po' prima che inizi la partita e una volta iniziata stiamo zitte a guardare e ad urlare quando c'è bisogno.
Dopo due ore la partita finisce.
Il risultato mi lascia sbalordita.
7-0 per la squadra del 'mio ragazzo'.
Io e Sira entriamo dentro e nello stesso posto di prima aspettiamo i ragazzi.
Dopo mezz'ora tornano, tutti ancora un po' sudati ma con vestiti nuovi.
"Mamma mia quanto sei zozzo" dico osservando i suoi capelli bagnati di sudore.
"Mo torniamo e mi faccio la doccia vai tranquilla"
"Ecco bravo, muoviamoci"
Il ritorno è più veloce e finalmente una volta arrivati in camera mi posso sdraiare sul letto mentre lui entra subito in doccia.
Sento l'acqua che inizia a scorrere, entro in bagno per guardarmi un secondo alla specchio e noto i capelli sporchi che aspettano di essere lavati.
"Muoviti che dopo entro io"
Ferma l'acqua e mi chiede di ripetere.
"Dopo?"
"Si dopo"
Senza muovere la tendina fa uscire il braccio che afferra la mia mano e mi spinge verso di lui.
"Non mi raggiungi ora? sprechiamo meno acqua così" chiede con sguardo speranzoso.
Decido di accontentarlo e mentre mi spoglio sotto il suo sguardo attento ad ogni movimento mi accorgo di non sentirmi a disagio nemmeno un po'.
Entro e vedendo i suoi capelli pieni di schiuma riaccendo l'acqua.
Lui continua a lavarsi i capelli e mentre io lavo i miei si passa velocemente il bagnoschiuma su tutto il corpo.
"Ci pensi te alla schiena" gli domando passandogli la spugna piena di bagno schiuma.
Annuisce e inizia a passarmela su tutta la schiena poi con una mano sul fianco mi gira verso di lui e senza che gli chieda nulla continua passandomela anche davanti e successivamente su tutto il corpo.
Lascia cadere la spugna e prende il doccino in mano, lentamente fa scorrere insieme all'acqua la sua mano su tutto il mio corpo, facendo sparire le bolle e la schiuma attaccate alla mia pelle.
Il suo tocco mi fa venire i brividi e appena se ne accorge accenna una risata.
"È l'acqua fredda" dico subito difendendomi.
"Zitta è bollente l'acqua, ammettilo e basta"
"Lo ammetto, il tuo tocco fa venire i brividi"
"Non ti dico il tuo che mi fa"
Porto le mie braccia attorno al suo collo e mi avvicino ancora di più.
"Che ti fa?"
Come risposta abbassa lo sguardo, seguo il suo movimento e appena capisco si copre il viso con le mani.
Subito gliele tolgo e gli stampo un paio di baci sulle sue labbra morbide e bagnate che vogliono di più, come anche le mie.
Mi alzo in punta di piedi per sussurrargli una cosa all'orecchio.
E riabbassandomi lui non perde tempo a darmi un'altro bacio, che più continua e più fa salire la voglia ad entrambi.
Avevo detto che non gliel'avrei data subito ma alla fine più di due mesi son passati e poi è diventato irresistibile, sto aspettando solo questo momento e sento che debba essere adesso.
Lentamente mi sposto dalle sue labbra e mentre lui avvicina la mano alla mia intimità inizio a baciare il suo collo.
Inizia a muovere lentamente la mano nel punto esatto, gli do un leggero morso sul collo e sposto anche io la mano sulla sua.
I nostri respiri quasi sincronizzati iniziano a farsi sempre più pesanti, e subito capisco che anche lui vuole la stessa cosa.
Mi giro dandogli le spalle, lui subito capisce e non perde tempo.
Appena entra mi scappa un forte gemito, una sua mano stringe il mio seno mentre l'altra è posta sul fianco.
La sua mano dal mio seno si sposta sulla mia bocca, a quanto pare faccio troppo rumore, ma giuro che è impossibile stare zitta, ci ho provato.
Sentire lui ansimare mi eccita così tanto che concentrandomi su di lui non sento più dolore perché si trasforma in puro piacere.
"Porca puttana Leila" sussurra al mio orecchio aumentando la spinta e velocità.
Questo momento di piacere dura per un po' fin quando entrambi non proviamo il massimo piacere.
Soddisfatti usciamo dalla doccia e mettendoci solamente l'intimo andiamo a dormire.

La roba del pass delle persone strette non credo esista, però dai si chiama fanFICTON per un motivo quindi ce lo facciamo andare bene.

besos mojadosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora