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*giorno dopo*
Appena mi sveglio avviso subito Leonor che sarei andata da Pedri.
Apro la porta e trovo Gavi sveglio col cellulare mentre Pepi dorme ancora.
"Me ne vado?" sussurra lui.
"Si gli vorrei parlare, ieri ti ha detto qualcosa?"
"Io non dico nulla" dice mettendosi una mano sulla bocca prima di andarsene.
Lentamente cerco di sdraiarmi affianco a lui e abbracciarlo ma subito si sveglia.
Si gira e accenna un sorriso ma ritorna subito serio.
"Cosa ci fai qua?"
"Parliamo?"
Si sposta e si siede appoggiando la schiena al muro.
"Ieri ho riflettuto e ho provato a capire come ti senti però sappi che io ciò che ho fatto l'ho fatto per te, ho ricevuto il dolore che non volevo che te ricevessi, perché veramente ci tengo un sacco non voglio che tu stia male"
"E manco io voglio che tu stia male, soprattutto se devi stare male per me"
"Una persona innamorata fa questo"
"Si ma lo fa per una persona che se lo merita"
"Perché non te lo dovresti meritare? Certe volte sono io a pensare di non meritarti"
Sta un attimo in silenzio mentre mi sorride.
"Te scusami se ieri ho urlato troppo, non volevo sembrare così aggressivo"
"Tranquillo Pepi" dico posando una mano sulla sua guancia.
"Vieni qua" dice spostandomi a cavalcioni su di lui.
"Promettimi di non fare mai più una cosa del genere, e di lasciar fare a me"
Annuisco e lo stringo in un forte abbraccio.
"Mamma Leila quanto ti amo"
"Io ti amo Pepi, non sai quanto"
Mi allontano un pochetto per poterlo guardare negli occhi e posare le labbra sulle sue.
"Tra quanto dobbiamo partire?"
"Dopo pranzo"
Sorrido e riprendo a baciarlo ma poco dopo mi stacco.
"Che c'è?" chiede subito preoccupato.
"Non ti preoccupare, è la barba che mi da un po' di fastidio" ridacchio.
Si alza tenendomi in braccio e va verso il bagno, mi fa sedere sul lavandino e con la mano indica alla mia sinistra.
Afferro la schiuma da barba e dopo averlo fatto diventare babbo natale inizio a passare delicatamente il rasoio ma subito sento bussare.
Lo lascio in bagno e corro verso la porta.
È il fratello di Pedri.
"Ciao"
"Ciao"
"Chi è?" urla Pedri dal bagno.
"Io coglione" risponde il fratello.
Ritorno in bagno insieme a lui e trovo Pedri nella stessa posizione di prima.
"Ma se non te li faccio io da solo non riesci?"
"Eh no, davano fastidio a te, mica a me"
"Io dovrei chiedervi una roba" ci distrae il fratello.
Gli facciamo segno di parlare e si schiarisce la gola.
"Ieri notte ho sentito un po' di casino, tutto ok? Cosa è successo?"
Guardo Pedri che pensa a cosa dire.
"Nulla tranquillo, mamma e papà non hanno sentito nulla vero?"
"No solo io, ma voglio sapere cosa è successo"
"Non ci va di ripeterla però chiedi a Gavi, lui sa" mi intrometto io, prima che Pedri gli risponda male.
"Va bene capisco, allora mo me ne vado"
Lo salutiamo e appena sento la porta chiudersi mi riappoggio sul lavandino e riprendo a tagliargli la barba.
Dopo un minuto di silenzio finisco il lavoro.
"Grazie amore"
Mi devo ancora abituare a lui che mi chiama così, ogni volta che lo fa sento le farfalle nello stomaco.
"Eh mo che facciamo?" chiedo io sbuffando.
Manca ancora un bel po di tempo al pranzo.
Il suo sguardo si posa sulla vasca, mentre io sorrido al pensare a cosa è successo la dentro ma poi cambio subito espressione e torno seria.
Dopo quello che è successo ieri non me la sento.
"E se uscissimo?" propongo.
"Non ti va?" chiede osservando di nuovo la vasca.
"Sinceramente no, scusa"
"Non mi devi chiedere scusa, vai tranquilla. Dai cambiati che andiamo a fare colazione"
Sorrido e gli stampo un leggero bacio sulle labbra per poi andare saltellando verso la valigia.
Tiro fuori ciò che voglio mettere e prendo un jeans e una maglietta di Pedri.
"Cosa sei mia mamma? So come vestirmi"
Posa lo sguardo sul letto dove ho posato i suoi vestiti e si ferma.
"Però mi piace la tua scelta" riprende afferrando i pantaloni.
Ridacchio e corro in bagno a sistemare i capelli e mettere una goccia di correttore.
"Sei pronta?" domanda entrando in bagno.
"Si andiamo"
Mano nella mano usciamo e ci rechiamo alla reception dove incontriamo la sua famiglia.
Corre ad abbracciare i genitori e felice li saluto anch'io.
"Dove state andando?" chiede il papà.
"A fare colazione, venite con noi?" rispondo io.
"Ormai abbiamo già mangiato però grazie"
"Di niente" sorrido.
A pochi passi dall'hotel troviamo un bar perfetto, passiamo una mezz'oretta la dentro e un'altra a fare un giro poi torniamo in hotel per sistemare la valigia.
"Si però aiutami" dico a Pedri sdraiato sul letto mentre io rifaccio la valigia.
"Ma non li so piegare i vestiti"
"Sei imbarazzante, va che hai 20 anni"
Sta zitto e ride.
"Non fa ridere, almeno vai a mettere a posto il sacchetto dello shampoo e dei trucchi?"
Sbuffando si alza dal letto e dopo aver stampato un bacio sulla mia guancia va in bagno.
Dopo cinque minuti ritorna con tutto in mano e mi aiuta a metterle nella valigia.
"Bene è arrivato il momento di chiuderla" sospiro io vedendo quanto è piena.
"Siediti sopra" mi ordina lui abbassandosi.
Mi siedo e subito la chiude.
Soddisfatti ci mettiamo nel letto ad aspettare che ci chiamino per uscire.
"Andiamo" urla Balde bussando alla porta.
Raggiungiamo lui e tutta la squadra e dopo aver controllato che ci siam tutti ci avviamo verso l'aeroporto.

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