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*Passano un paio di settimane*

Pedri's pov:
Tra me e Leila sta andando tutto troppo bene e la cosa mi fa molto strano, solitamente litighiamo di più ma non mi dispiace nemmeno perché chiariamo subito.
Invece con la squadra sta andando un po' male e penso che dopo ciò che è successo ci vorrà ancora un po' di tempo per far si che la situazione torni alla normalità.
Oggi abbiamo la partita contro l'Atletico Madrid e la vedo abbastanza tosta, spero solo che Leila possa venire a vederla dato che non era molto sicura di riuscire.
Ora la chiamo.
"Amore dimmi" dice subito lei.
"Stasera quindi vieni?"
"Non lo so, mi manca tantissimo da studiare e l'esame è tra poco"
"Tranquilla, a sto punto ti conviene stare a casa"
"Scusa Pepi, la settimana prossima prometto che ci sar-"
Stacco la chiamata senza farle finire la frase.
Già la situazione in squadra fa cagare se non posso nemmeno vedere lei prima della partita e tra il pubblico oggi finisco male.
Subito mi richiama.
"Pedri ma che cazzo c'hai?"
"Niente Leila, mi dispiace che non riesci a venire"
"Eh anche a me dispiace ma evita di chiudermi in faccia mentre sto parlando"
Sbuffo e le chiedo scusa.
"Ma allora vaffanculo, se devi chiedere scusa almeno fallo bene"
Ora è lei a chiudere la chiamata.
Faccio per scriverle un messaggio ma cambio idea, in questo momento il mio orgoglio è più forte di me anche se son consapevole di essere colui che ha sbagliato.

Mancano trenta minuti al fischio d'inizio e già sto morendo di ansia.
Leila non l'ho più sentita, e a vedere Ferran e Gavi con le rispettive ragazze mi demoralizzo ancora di più.
"Pedri tutto ok?" mi chiede Ansu appoggiando una mano sulla mia spalla.
"No, io e Leila abbiamo litigato per una cazzata, in questo periodo la sto vedendo troppo poco e volevo venisse a questa partita ma sta preparando un esame" mi sfogo.
Mi risponde dandomi un paio di consigli e dicendo ciò che ne pensa.
Prova a tranquillizzarmi anche se non riesce, ma comunque lo ringrazio.

Leila's pov:
Mi dispiace non essere andata allo stadio però ci tengo a questo esame e l'ultima cosa che voglio è che vada male.
Vorrei scrivergli un 'buonafortuna' prima della partita ma fare la sottona non è cosa mia quindi resisto alla tentazione e continuo a studiare.
Dopo un'ora intensa di studio riaccendo il cellulare e trovo tre chiamate da Leonor e una dalla ragazza di Ferran.
Spaventata richiamo subito la mia migliore amica che però non risponde.
Chiamo la ragazza di Ferran che fortunatamente risponde subito.
"Cosa è successo?"
"Pedri"
"Pedri cosa?" domando nervosa.
"Pedri si è infortunato credo lo stiano per portare all'ospedale"
"Quale?"
"Non lo sappiamo credo quello più vicino"
In men che non si dica mi cambio e corro giu a prendere le chiavi della macchina.
In salotto vedo mio fratello e mio papà che guardando la partita e assieme a loro guardo il replay del suo infortunio.
'Cazzo' mi limito a pensare.
"Sto andando da lui" dico mentre mi metto la giacca.
"Va bene stai attenta"
In macchina guido più veloce che posso.
<Vieni allo stadio, ancora non l'hanno portato via> dice il messaggio di Leonor.
Accelero ancora di più e giusto in tempo arrivo allo stadio.
Incontro fuori lo staff dei medici che stanno entrando, credo proprio per lui e li seguo.
"Leila" dice la sua voce sorpresa
"Pedri"
Appena lo vedo dolorante l'orgoglio sparisce e corro ad abbracciarlo facendo attenzione alla sua gamba e gli poso un dolce bacio sulla fronte.
"Grazie per essere qui" sussurra lui.
Sorrido e mi giro verso i medici per chiedere cosa devono fare.
"Adesso lo portiamo in ospedale per verificare se ha qualcosa di rotto"
I suoi occhi preoccupati cercano i miei.
Gli prendo il viso tra le mani e cerco di tranquillizzarlo.
"Vengo anche io, non ti lascerei mai da solo in una situazione del genere"
Seguo i medici che lo caricano sull'ambulanza e che mi dicono di seguire la loro macchina.
Dopo una decina di minuti arriviamo in ospedale e fortunatamente mi lasciano insieme a lui tutto il tempo.
"Bene ora potete aspettare di la mentre attendiamo i risultati"
Afferro la sua mano, la appoggio sulla mia spalla e lentamente lo porto sulla sedia.
"Scusa Leila per prima in chiamata, non avrei dovuto"
"Tranquillo ora non ci devi pensare"
Sorride e resta muto a guardarmi ma subito i suoi occhi si spostano verso qualcosa dietro di me.
"È Xavi" mi dice preoccupato.
L'allenatore arriva e subito chiede al numero 8 se stesse bene poi si gira a guardarmi come se mi volesse chiedere o dire qualcosa.

Eii ecco un nuovo capitalo, mi dispiace se un pochetto breve ma a volte escono bene e a volte no.
Curiosi/e di sapere cos'ha da dire Xavi?

besos mojadosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora