*qualche giorno dopo*
"Lo sai vero che domani devo andare a Qatar?"
mi domanda mentre siamo sul mio letto, come se mi potessi dimenticare di una roba del genere.
"Vieni pure te?" continua lui.
"Pepi, ho speso troppo queste ultime settimane, mi piacerebbe tantissimo e so quanta ansia hai per questa finale di supercoppa però non posso spendere ulteriori soldi"
"Non lo paghi te"
"Non voglio nemmeno che sia tu a spendere altri soldi per me"
In realtà vorrei andare lì e vedere quella fottuta finale ma già solo il biglietto aereo costerebbe troppo.
"Va pure Leonor"
"Uffa, aspe"
Entro a vedere quanti soldi ho sul conto e mi rallegro, pensavo di averne spesi di più.
"Va bene ma dopo questa basta"
"Tranquilla, ci parlo io con i tuoi se vuoi"
"Andiamo"
In salotto li troviamo seduti sul divano.
Approvano ma mi raccomandano sul non spendere più altri soldi quando torneremo.
"Quanto resteremo la?"
"Due giorni, solo per la partita"
"Perfetto ti va allora se mettiamo tutto in una valigia, porterò pochissima roba"
"Va bene domani vieni da me che la facciamo" dice lui prendendomi sotto braccio.
Annuisco e felice saltello verso il letto sdraiandomi a stella.
Mi raggiunge sul letto, mettendosi sopra di me e mi bloccandomi le mani.
Lo lascio fare e subito posa le labbra sul mio collo provocandomi una serie di brividi, infila mano sotto la felpa e trovando il senso scoperto comincia a palparlo e stringerlo, provocando un piccolo gemito da parte mia, alza la testa e sposta le sue labbra sulle mie.
"Cazzo Leila te sei una tortura" sussurra staccandosi per riprendere aria.
"Spiegati meglio"
"Non riesco a guardarti negli occhi senza che mi venga duro, hai uno sguardo da far paura"
Sorrido e abbasso la mia mano controllando se ciò che ha detto fosse vero.
Effettivamente si, è vero.
Ci spostiamo per far si che sia lui e mettersi sotto, lentamente gli abbasso i pantaloni.
Riprendo a baciarlo mentre lo accarezzo da sopra i boxer e dopo essersi lamentato gli tolgo pure quelli.
Appena mi riempie la bocca è inevitabile sentire come ansima il mio nome.
Mi sdraio accanto a lui e restiamo a parlare un po', soprattutto della partita che avrà tra qualche giorno e che son sicura andrà benissimo.
Poi arriva il momento peggiore, quello in cui mi saluta perché deve tornare a casa.
Subito chiamo Leonor che mi chiede di raggiungerla a casa sua dopo cena.
Scrivo a Pedri per avvisarlo su cosa avrei fatto stasera e subito mi risponde.
<Va bene amore divertitevi>
Sorrido al messaggio e vado in cucina ad aiutare mia mamma con la cena.
Iniziamo a parlare e subito tira fuori il nome del ragazzo di cui sono follemente innamorata.
"Tesoro io spero per te che sia lui quello giusto, vedo come vi guardate e soprattutto noto come ti guarda lui, mi sembra un ragazzo serio e spero che sia veramente cosi"
"Lo spero anche io mamma, lo amo tantissimo, però siamo troppo giovani, lui ha una carriera calcistica davanti e forse andando avanti col tempo per lui inizierò ad essere un peso oppure una sorta di distrazione e non voglio"
"No non siete troppo giovani, io e mio padre ci siamo fidanzati ai 17 e guardaci ora, ci sono stati tanti alti e bassi ma alla fine è andata bene. E poi se è un uomo maturo e ama sia te che il calcio sarà in grado di bilanciare le due cose e per lui non sarai mai un peso, nel caso contrario vuol dire che è un bambino"
Dice staccandosi dai fornelli per venire ad abbracciarmi.
"Ti voglio bene mamma"
"Anche io gioia"
STAI LEGGENDO
besos mojados
Fanfiction"Scusate se vi disturbo, mio fratello si vergogna un po' ma vorrebbe un vostro autografo" ⚠️ la storia contiene scene spinte, potrebbero dare fastidio a qualcuno