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È mattina e mi sto dirigendo a scuola, rispetto ai precedenti giorni sto meglio. Ora sono consapevole di questa realtà e dell'esistenza di lupi e vampiri, la mia missione adesso è scoprire chi sono i vampiri così da capire chi sono io. Jacob mi ha consigliato di stare alla larga da quelle "facce bianche" ma più che un consiglio credo sia una critica. Mi ha avvisata anche di non andare nè alla riserva senza lui nè oltrepassare il confine ed andare sul territorio dei vampiri.

La giornata procede regolarmente, le lezioni noiose come sempre e le chiacchierate con Bella avvincenti. Stiamo andando in mensa, prendiamo da mangiare e ci sediamo al solito posto «avete visto che i Cullen non vengono da quasi due settimane?» chiede Jessica, sempre fissata con i gossip ma soprattutto fissata sulla famiglia Cullen. Lancio uno sguardo fugace a Bella che sembra scocciata nel sentire sempre le stesse cose e mentre Angela e Jessica parlano tra loro decido di distrarla. «Con Edward?» dico sottovoce, quasi spaventata si guarda attorno per essere sicura che le amiche non abbiano sentito «dovremmo inventarci un soprannome» dice ridendo «mm» ci penso un attimo ma lei mi precede «pioggia, chiamiamolo pioggia» «piuttosto avrei detto sole ma va bene così» dico ridendo. «Comunque con pioggia tutto bene, tu sei riuscita a parlare con Jacob? Sei più felice» «si, ieri mi ha spiegato tutto». Vorrei davvero raccontarle la verità ma come potrei? Mi prenderebbe per pazza e poi svelerei il segreto di Jacob, decido quindi di cambiare discorso.

Terminata la scuola, il tempo decide di non andare d'accordo con i miei piano ed impossibilitata dal tornare a casa decido di ripararmi fuori un supermercato alimentare. I pensieri riaffiorano nella mia mente, non ho nessuno che possa aiutarmi nella mia missione ed io non so da dove partire. I vampiri vanno a scuola? A lavoro? Escono in giro o sono confinati nelle loro case? Escono solo di notte? Uccidono? Vivono nei boschi o come gli umani? Mangiano? Provano sentimenti? Anche io per metà dovrei essere un vampiro ma mi sento una semplice umana, lo sono.
Per me lo sono.

Dopo aver pensato a svariati modi per rintracciarli capisco che la soluzione è una: andare nel loro territorio.

Chiedere a Jacob di venire con me sarebbe una missione suicida sia perchè lupi e vampiri si odiano sia perchè non me lo permetterebbe mai. Invece di chiederlo a Bella non se ne parla proprio, la metterei solo in pericolo. È una cosa che devo fare da sola, loro mi hanno aiutata abbastanza.

Jacob mi ha espressamente ordinato di non inoltrarmi nel bosco, sin dal primo giorno, quindi suppongo che la terra dei vampiri inizi da un punto preciso al suo interno: devo andare il più lontano possibile.

Aspetto che spiova e mi avventuro nella radura.

Sono passate ben due ore e sono arrivata troppo oltre, non so come tornare indietro e non so dove termina questo infinito bosco. Forse è stata una cattiva idea. È come un labirinto, puoi girarci in tondo o essere fortunato e trovare la via d'uscita...il mio caso è il primo. Sta ricominciando a piovere e non c'è riparo, tutti sanno di non proteggersi mai sotto i rami degli alberi decido quindi di aumentare il passo e continuare ad andare in avanti.  Per tutta la settimana c'è stato il sole, il tempo si sta sfogando adesso in una tempesta che mi incute timore. Ho sempre avuto paura dei tuoni, mi sale l'ansia il solo rumore che provocano ed ora che sono da sola nel bosco ho davvero paura.

Ormai sono tutta zuppa, i miei biondi capelli e i miei vestiti sono pieni d'acqua, il vento prepotente spezza spessi rami dagli alberi, ne cade uno alle mie spalle...è grande almeno il doppio di me, aumento il passo sperando ci sia un riparo nelle vicinanze ma il tempo non è dalla mia parte ed un altro ramo sembra precipitare nella mia direzione. Arretro tremante ma le gambe cedono al mio peso e finisco con l'inciampare al suolo, chiudo gli occhi d'istinto e tento di coprirmi la testa con le braccia, non che possa servire a qualcosa contro l'imponente ramo. Ma non sento nessun rumore. Nessun albero caduto, nessun ramo rotto. Riapro lentamente gli occhi e vedo un ragazzo biondo girato di spalle, si gira rivelando la sua identità «Jasper» sussurro «come stai ragazzina?» mi chiede il fratello muscoloso, non ricordo il suo nome «bene credo». Provo ad alzarmi ma non riesco a stare in piedi, sento dolore alla caviglia «non stai bene» dice il biondo avvicinandosi e prendendomi per la vita. I miei occhi si incontrano con i suoi «dovremmo portarla con noi, Carlisle la visiterà e...parleremo del resto». Già del resto, come diamine è possibile che abbiano spazzato via un ramo di oltre tre metri? Okay non ho visto nessuno dei due abbattere il ramo ma a terra ci sono mille frammenti. E poi che ci fanno loro due nel bosco con la pioggia? «perchè siete qui? Cioè...nel bosco» chiedo guardando prima Jasper al mio fianco e poi il fratello di fronte «piuttosto, che ci fai tu qui?» chiede il biondo «sono venuta per cercare delle risposte» dico seguendo il suo sguardo, i suoi occhi ambrati quasi luminosi «che genere di risposte?» Bene non posso mica dire "No sai semplicemente sto cercando dei vampiri dato che mia madre era una di loro e mio padre, figlio di un lupo". Ma se i vampiri sono loro? Insomma...forse sono andata nel loro territorio e sono arrivati qui? Dopotutto Jasper assomiglia proprio ad un vampiro: pelle pallida e gelida, sguardo agghiacciante e non li ho mai visti durante queste giornate soleggiate. Ma se non fosse così mi prenderebbero solo per pazza...«risposte sulla vostra natura» azzardo, ormai già mi hanno presa per una pazza. Chi persona normale si addentra nel bosco e per di più con questa tempesta? «natura?» chiede Jasper con un sorriso. Emmett mi si avvicina e sembra mi stia odorando e analizzando «puzzi di cane bagnato» a quest'affermazione Jasper prende una ciocca dei miei capelli e la odora «non è il suo odore» dice «è di Jacob». Quindi sanno di lui, beh dopotutto anche lui conosce le loro identità «è mio cugino» dico «interessante» sussurra Jasper per poi prendermi a mo di sposa e portarmi da Carlisle mentre Emmett borbotta qualcosa di incomprensibile.

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