Sangue

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Non terminano di certo gli sguardi fulminanti tra Jasper ed Emmett, tantomeno le frecciatine di Rosalie nei miei confronti "vomiterà ciò che ha bevuto" o anche "è stata solo fortuna, la sua" o ancora "non è una di noi". E ad ogni sua accusa c'è sempre una risposta dolce di Esme, mette sempre ordine tra i membri della famiglia e cerca di evitare litigi anche se per Jasper ed Emmett è inevitabile. Dopo l'ennesima frecciatina decido di andare a farmi un bel bagno, dopotutto siamo tornati al tramonto dalla caccia ed ora è buio. Mi immergo così nella mia vasca di marmo bianco, riempita di acqua bollente come piace a me. Forse dovrei parlare con Rosalie e capire perchè ce l'ha con me...e forse dovrei anche ringraziare Jasper per avermi aiutata oggi, ma risulterei ripetitiva. Mi immergo completamente in acqua mettendo fine ai miei pensieri, rilassandomi completamente.

Esco dalla vasca quando ormai l'acqua è fredda ed indosso qualcosa di comodo: pantalone di tuta nera e un top bianco che mi arriva sopra l'ombelico. Sento bussare leggermente alla porta «avanti» dico smettendo di pettinare i capelli e posando la spazzola sulla scrivania, la porta si apre e tra tutte le persone questa è l'ultima che mi sarei aspettata di vedere «Aster, Esme mi ha detto di avvisarti che la cena è pronta» dice scocciata Rosalie, evidentemente è stata costretta da Esme o da Carlisle a venire a parlarmi e decido di cogliere l'occasione «grazie, Rosalie...» la fermo per un braccio «si può sapere cosa ti ho fatto?» chiedo più sgarbatamente di quanto volessi ma spero di averlo fatto con un tono gentile. Scocca la lingua al palato e si libera dalla mia presa «che ti credi ragazzina? Tu non puoi farmi niente» dice scuotendo la testa «ma da come ti comporti sembra l'esatto opposto» «e come mi comporto?» «beh cerchi di trovare sempre il lato negativo delle cose...almeno per quanto riguarda me» dico in modo diretto, lei scoppia a ridere «è il mio carattere, non farti film mentali» dice per poi andarsene. Avrei voluto dire altro ma in un secondo scende giù, utilizzando la sua velocità da vampiro. Lo spostamento d'aria mi scompiglia i capelli e rimango imbambolata mentre metabolizzo «hai visto un fantasma?» dice una voce facendomi tornare coi piedi a terra «eh?» mi volto e chi poteva mai essere? Jasper. «Rosalie sa essere perfida ma...cerca di comprenderla» mi dice appoggiandosi al muro, a volte dimentico che la sua stanza è accanto alla mia e ci vediamo più spesso di quanto vorrei «comprenderla? Il suo comportamento è insensato, non mi ha dato occasione di parlarle...mai» dico incrociando le braccia al petto, guardo il biondino negli occhi «non la conosci, dalle tempo» sospiro, forse è davvero così «ma più che altro...come stai?» mi chiede stranamente serio «bene, come dovrei stare?» dico ridendo «intendo...il sangue, ora che gli effetti stanno passando» oh ecco a cosa si riferiva «è...strano» dico guardando altrove, mi vergogno al solo pensiero di cosa sto provando in questo momento «avanti, dillo. So come ti senti» mi dice sorridendo con un lato della bocca «io...ecco...io sento di volerne ancora anche se poco fa l'ho bevuto. Sento quel sapore caldo ancora sulle labbra...e quell'odore invade ancora le mie narici» dico facendo illuminare i miei occhi di rosso «ora capisci?» scuoto il capo per allontanare il pensiero costante di sangue «cosa?» alzo un sopracciglio «capisci perchè ti evitavo?» merda, tutto torna. Dopotutto per metà sono umana e in me scorre il sangue «eri attratto dal mio sangue» annuisce «in realtà fatico ancora a controllare i miei impulsi, non solo con te» dice spostandosi una ciocca di capelli «tu credi che il mio sangue sia come quello degli altri umani?» chiedo curiosa. Ora che ci penso, loro sono non-morti ma io che sono un ibrido di certo non possiedo super organi in grado di funzionare all'infinito «in realtà...sono curioso di sapere com'è il tuo sangue» dice con un sorriso malizioso, quindi neanche lui sa «ma se prima non riuscivi a trattenere i tuoi impulsi...cosa è cambiato adesso?» siamo così vicini eppure sembra tranquillo, con il suo solito ghigno nulla sembra scomporlo. Ma a quanto pare la mia domanda lo destabilizza, il suo sorriso però non lo perde «è...strano» si limita a dire.

In realtà ciò che Jasper Hale non riusciva a comprendere era il perchè Aster lo mandasse in confusione. Brama il suo sangue, è convinto sia il più raro a questo mondo perchè unica della sua specie. Ma mentre con gli umani perde lucidità, con Aster riesce a ragionare anzi è calmo e tranquillo. Questo perchè Aster sembra essere il suo calmante ma anche la fonte dei suoi desideri. Come può spiegarle il modo in cui si sente se neanche lui lo capisce? Inoltre una cosa che lo manda in bestia è che non riesce a decifrare i sentimenti della biondina, questo non gli era mai capitato ed è eccitante. Avere ogni volta un brivido quando si avvicina, perchè non capisce cosa sta provando. È tutta una sorpresa e per il centenario Jasper, impossibile a dirsi ma è una novità. Una cosa nuova che vuole approfondire, perchè lui deve sapere sempre tutto. Il fatto che lei abbia il suo stesso senso dell'umorismo e che gli mantiene testa quando la provoca, non fa altro che divertirlo. Lui è fatto così: vuole avere il potere e gli piace provocare. Anche con Emmett ci sono sempre dibattiti ma con Aster...è tutto più eccitante. Passare tutti questi anni nel solito loop è una noia, finalmente è arrivato qualcosa di interessante.

«Attenta, potrei saltarti addosso da un momento all'altro» dice ridendo.

«Saprei come respingerti» lo assecondo, dopotutto ho imparato dal migliore. Mi servirà a qualcosa l'addestramento che non dimentichiamo dovrò fare ogni pomeriggio!

«Chi ha detto che mi respingerai?» si stacca dal muro e si avvicina sempre di più facendomi finire con le spalle alla porta della mia stanza.

Che gli prende? «Cosa ti fa pensare il contrario?» il suo sguardo mi penetra fino alle interiora, tocca una ciocca dei miei capelli mentre con l'altro braccio si poggia alla porta sulla quale sono intrappolata.

«Mi avresti respinto già adesso...e non lo stai facendo, perchè?» e qui ho la conferma che con quella frase iniziale non si riferiva tanto a saltarmi addosso per bere il mio sangue, non solo quello.

«Sei tu a bramare il mio sangue» puntualizzo.

«E tu me lo concedi» dice lasciando la mia ciocca bionda.

«Mai» gli do una leggera spinta per farlo allontanare. Il suo corpo emana calore anche se la sua pelle è gelida come ghiaccio, ora che è più lontano mi sento scoperta. «Io credo che non resisterai più di una settimana dopo che ti avrò dato le mie attenzioni» e marchia soprattutto la parola "mie".

Con chi crede di star parlando? «credi male, non cederò» mi ha lanciato una sfida «anzi sarai tu a pregarmi di concederti anche solo una goccia del mio sangue» ed io intendo accettarla, il mio orgoglio mi porterà alla rovina.

🫀

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