Lui

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Il sole sta tramontando e lascia spazio alla luna con le sue stelle. Jasper è fuori, poggiato sulla ringhiera del balcone con indosso un pantaloncino nero e a petto nudo. Ammira il panorama, il sole cade in mare mentre la sua pelle luccica sempre meno. Esco dal bagno, pronta per raggiungere gli altri indossando un semplice tubino nero con tacchi a spillo del medesimo colore, per andare in discoteca i saldali non mi sembravano l'ideale. Il nero è il colore perfetto per far risaltare il mio biondo. «Guardi il tramonto?» dico raggiungendolo «preferisco la notte ma si, guardavo il tramonto» risponde mentre si volta per guardarmi, spalanca leggermente gli occhi, segno che è rimasto stupito «vuoi far sbavare i vampiri centenari con questo vestito? Non credevo ti piacessero i vecchi» o almeno così pensavo. Ultimamente mi ha mostrato il suo lato dolce, quando mi ha raccontato il suo passato o quando mi ha preso per mano. Già...ancora non capisco perchè l'abbia fatto, ma mi sentivo a mio agio. Ora invece è ritornato il Jasper di sempre, il che non mi dispiace anzi lo preferisco così. «Guarda che anche tu sei un centenario» dico incrociando le braccia al petto, errore. A quest'affermazione sul suo volto appare un ghigno «stai dicendo che l'hai messo per farmi sbavare?» si avvicina sempre di più fino a farmi sedere sul tavolo, come sempre gli piace provocare «non c'è bisogno che mi metta un vestito per farti sbavare» dico appoggiando una mano sulla sua nuda spalla, la sua pelle è fredda nonostante sia stato tutto il giorno al sole...sussulto al solo contatto ma non lo do a vedere «non sono un cane bavoso» afferma accompagnato ancora da quell'espressione «infatti sei un cagnolino obbediente» dico accarezzandogli il braccio con le dita, come se stessi facendo dei grattini. Un tocco delicato ma pieno di passione. Amo provocarlo. Adoro quando mi provoca. Al suo ghigno fa spazio un sorriso malizioso...mi afferra saldamente per la vita, la sua mano destra è posizionata quasi sul mio gluteo. Inutile dire che sono rimasta sconvolta e senza parole. Con le sue lunghe dita accarezza prima la mia vita, poi in mezzo ai seni, poi la clavicola ed infine arriva alla meta: il mio collo. Senza mai staccare la solida presa dell'altra mano tra la vita ed il gluteo. Comincia ad accarezzare il mio collo come fa sempre...come ha fatto quando eravamo stesi sul pavimento o come in camera mia. «Forse non ho fatto bene a lasciarti libera dalla sfida» non mi lascio intimidire e poggio le mie braccia dietro il suo collo «a perdere sarai tu se mi mordi». Posiziono i miei capelli sulla spalla sinistra e lascio in mostra la parte del collo che stava stuzzicando «mordimi». A questa singola parola i suoi occhi si illuminano dello stesso colore della luna durante un eclissi o come il sole al tramonto <<e perderai>>. Occhi che ti leggono dentro. Spuntano i suoi lunghi canini, quasi il doppio dei miei. Fa qualche passo indietro allontanando i nostri corpi mentre con una mano si copre le labbra. Ho sempre saputo che è attratto dal mio sangue, per lui è un istinto naturale. Stesso lui ha confermato che mi evitava per questo. Ciò che ho fatto per qualcuno potrebbe essere giocare sporco, per me è una semplice tecnica. Non mi basta che ci provochiamo a parole perchè così la sfida non terminerà mai. Troppo orgogliosi per perdere.

E ciò che alimenta il desiderio di Jasper è proprio questo: ha trovato la sua versione al femminile. Narciso. Così l'aveva chiamato lei una volta, orgoglioso ed ama se stesso...non c'è cosa più vera. Persino esteticamente Jasper ed Aster si assomigliano, con quei capelli biondo miele. Ma lui non aveva trovato mai qualcuna che sapesse tenergli testa o almeno non così. Certo, quella vampira in passato lo aveva manipolato e in quella loro relazione Jasper ha fatto rientrare i suoi sentimenti. Ma con Aster è tutto diverso, non ci sono secondi fini...o almeno non in senso negativo. Il desiderio di bere il suo sangue ogni giorno si alimenta sempre di più, forse perchè sembra irraggiungibile anzi sta diventando una contraddizione. Lui vuole solo bere il suo sangue. Lei gli offre il proprio sangue. Ma il caro Jasper non può berlo o perderà la sfida. Desiderio contro orgoglio chi vincerà?

Non lo avevo mai visto così, i suoi occhi si sono illuminati ma le sue pupille si sono rimpicciolite come un piccolo puntino. Aggiusto i miei capelli come se a sentire la loro presenza mi senta più al sicuro. Ma al sicuro da cosa? Da chi? Lui è Jasper, che diamine sto pensando. Anche io sono un vampiro, certe volte lo dimentico, posso difendermi da qualsiasi cosa. «Jasper?» dico alzandomi «finirai per farti uccidere se mi provochi ancora» dice quasi spaventato da se stesso «uccidimi pure, tanto non posso morire» i suoi muscoli si rilassano ed entra dentro per mettersi la maglietta. Quando riesce per chiudere la porta torna ad essere quello di prima: sorriso malizioso in volto, capelli mossi leggermente spettinati e camicia sbottonata. «Bene Aster, sappi che da stasera farò sul serio» dice per poi invitarmi a scendere le scale. Oh Jasper, non vedo l'ora.

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