Prima che la pizza si raffreddi scendo le scale lasciando Jasper impalato e me la gusto, ripensando alla sfida accettata poco fa. Forse non si aspettava sarei andata così in fondo ma il mio orgoglio è ancora più grande del suo, glielo farò capire o magari l'ho già fatto accettando questa stupida sfida. In realtà neanche ho compreso cosa vuole e soprattutto perchè ma...è divertente, no? A lui piace scherzare, questo l'ho capito, e allora perchè non assecondarlo? Per una volta senza farmi troppe domande e senza far sorgere ulteriori dubbi, mi dedicherò completamente a questo stupido ma eccitante gioco. Se lui vince berrà il mio sangue se invece perde non lo farà, semplice. Ma come crede di potermi convincere? Un morso serve per sfamarsi, è vero che dopo solo un morso bramo ancora più sangue ma per un semplice desiderio di soddisfazione e non ci trovo niente di invitante. Anzi, mi fa strano dover essere considerata la sua preda...perchè è questo che sono in base alla scommessa. Avrei dovuto proporre di bere il suo di sangue nel momento in cui vincerò, ma essendo un vampiro non credo ne abbia...o forse ha solo quello. Fatto sta che è troppo tardi per rimuginarci sù, sarà abbastanza soddisfacente vedere il caro biondino che si dispera per avere il mio sangue.
«Aster...a quale cosa malefica stai pensando?» mi dice Emmett, mi rendo conto che sulle mie labbra c'è un ampio sorriso. Mi guardo attorno per essere sicura che non ci sia Edward, e fortunatamente non è in salone, oh per mia fortuna...se sapesse a cosa sto pensando...«n-niente» dico in modo impacciato accartocciando il cartone della pizza per poi buttarlo «sorridevi come un ebete» continua ridendo cercando di azzeccare una frase di senso compiuto dicendo una mezza parola e facendo una risata «smettila!» dico arrossendo leggermente, mi avvicino e gli do una leggera spinta «s-scusa» dice continuando a ridere «dovevi vedere...dovevi vedere la tua faccia» si mantiene la pancia, mi siedo sul divano continuando a guardarlo e faccio la faccia più seria che mi riesce «e se ti dicessi che stavo pensando ad un piano per farti fuori» dico trattenendomi dal ridere a vederlo tornare serio d'un tratto «scherzavo Aster» al che scoppio a ridere ricevendo una cuscinata in pieno volto «ah è così che stanno le cose?» prendo il cuscino giallo non morbido come una piuma ma è uno di quei cuscini che quando ci dormi su ti viene il torcicollo; lo lancio con tutta la forza che ho ma si abbassa schivandolo e il bersaglio che colpisco è un altro. Emmett si sdraia a terra non smettendo di ridere e lo assecondo vedendo la faccia di Jasper con un misto di confusione e rabbia, è ancora sull'ultimo gradino delle scale e l'ho preso in pieno volto così come precedentemente aveva fatto il ragazzo muscoloso con me. Così come prima il biondino indossa una maglia aderente azzurra come il cielo in pieno giorno, evidenzia tutto ciò che c'è di bello da vedere, tra i suoi occhi posso notare le fiamme «chi dei due? Chi è stato?!» chiede rabbioso, ma il suo naso arrossato e la sua goffaggine rendono il tutto troppo divertente per poterlo prendere seriamente;finché non si avvicina di scatto ad Emmett e lo prende per la maglietta «disonesto colpire qualcuno che è distratto» dice per poi alzarsi ed afferrare un cuscino sul divano pronto a colpirlo ma prima che potesse fare qualche altro passo ritorno seria «sono stata io» dico incrociando le braccia al petto. È girato di spalle ma lo noto irrigidirsi, si gira lentamente come se fosse un serial killer e quasi ho paura ma lo guardo con superiorità: sono stata io a colpirlo, a ferire il suo orgoglio. Emmett si alza a sedere appoggiandosi sullo schienale del divano quasi come se si stesse godendo la scena «credi che non ti farò nulla solo perchè sei più debole?» dice alzando un sopracciglio e abbassando il braccio con il quale mantiene ancora stretto il cuscino, lo guardo dall'alto in basso dopotutto sono seduta sulle mie ginocchia «non ho detto questo» dico mentre non traspare nessuna emozione dal suo sguardo, la rabbia di prima però è passata «Emmett!» urla d'un tratto Rosalie facendolo sobbalzare, mentre io e Jasper continuiamo a guardarci negli occhi aspettando una qualsiasi mossa, «oh questa non volevo perderla» dice sconfortato per poi raggiungerla in camera. Jasper che era stato immobile tutto il tempo, mi lancia il cuscino che riesco ad affettare «mi dispia-» dico vittoriosa ma mi blocco vedendolo ad un centimetro dal mio viso, d'istinto arretro perdendo però l'equilibrio e finisco sdraiata a terra. Jasper fa uno dei suoi soliti ghigni e prima che potessi rialzarmi si sdraia su di me, mantenendo sempre un minimo di distanza tra i nostri corpi «perchè mi hai colpito?» dice avvicinando il suo corpo al mio, le nostre gambe si intrecciano ed inizia ad odorare i miei capelli, poi la mia fronte, la mia guancia, la mia mascella e l'incavo del mio collo lasciando una scia di umidi baci che mi tolgono non solo le parole da bocca ma anche ogni pensiero. Tra noi c'è sempre un dibattito verbale e facendomi distrarre in questo modo, non vale perchè non so più cosa rispondere. Almeno però rimango lucida: fa tutto parte della sfida, queste sono le 𝒔𝒖𝒆 attenzioni. Mi lascia numerosi baci al collo finché non trova il
mio punto debole, non appena sfiora quella parte del mio collo porto una mano tra i suoi capelli stringendoli «io...volevo vedere la tua reazione» dico mentendo, volevo colpire Emmett e non sapevo neanche che Jasper stesse scendendo le scale. Ma è una bugia...elettrizzante. «Non è stato divertente» dice tirandomi un lembo di pelle, lo stesso che stava stuzzicando prima. Non gli è piaciuto e per questo mi sta torturando così...ma stupida io che lo lascio fare, come diamine ci sono finita qui terra con lui! Ritrovata la mia ragione lo spingo via, ma fa pressione con le sue spalle imponenti «questo però è divertente per te» dico continuando a spingere e questa volta riesco a spostarlo, mi alzo a sedere mentre dal suo volto non svanisce un sorriso malizioso «è piaciuto anche a te» dice alzandosi e porgendomi la sua mano che rifiuto alzandomi da sola «invece no, ho provato a respingerti come già ti avevo avvisato ma tu hai continuato» dico ricordandogli che in realtà ci vorrà tempo per perdere la tanta temuta sfida «solo perchè ti stava piacendo...sono morbidi i miei capelli, vero?» e così la mia mente ritorna al momento avvenuto qualche secondo prima, merda! Arrossisco leggermente ma prima che potessi controbattere «Aster» dice Esme entrando in salone «hai mangiato?». Stacco gli occhi da Jasper solo quando mi rendo conto che c'è silenzio da troppo e rispondo alla domanda di Esme.

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Blood Of Love
Fanfiction|Jasper hale x reader| Aster Black si è appena trasferita nella città di Forks, ospitata da suo cugino Jacob. Ma un ragazzo particolarmente affascinante le ruberà il cuore...Aster però, nasconde un lato oscuro che presto scoprirà di avere. Riuscirà...