Capitolo 20.🌙

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La nostra permanenza a Madrid termina oggi. Breve ma intensa, direi che si addice perfettamente a quello che è successo in questi giorni; con alcune peripezie e una climax assurda, rivivrei tante altre volte i quattro giorni precedenti.

"Fate buon viaggio. Marti, speriamo di rivederti presto, quando vuoi puoi venire a farci visita." Emanuela mi sorride e mi accarezza la spalla.

Felipe lancia uno sguardo complice al figlio, che è già pronto a rispondere prima di me.

"Tornerà sicuramente, ci facciamo trovare sotto casa quando meno ve l'aspettate!" -Aron ride divertito.

"Si, certo! Verrò a trovarvi qualche altra volta, siete meravigliosi. E ancora auguri per il matrimonio!"-mi avvicino ai genitori dello spagnolo e li saluto.

Ultimi abbracci e ultimi baci, e poi siamo pronti per ritornare in Italia. Mi mancheranno Emanuela e Felipe, sono così carini!
Questa mattina non hanno sospettato nulla di me ed Aron, a parte che anche noi non abbiamo dato segnali strani. Credo sia fin troppo presto dire che stiamo insieme, diamo tempo al tempo, preferisco fare le cose con calma, anche se sarà difficile fare finta di niente davanti ai miei genitori, la maggior parte del tempo sono a casa quindi vedremo come muoverci. Sempre se il sesto senso di mamma non ci tradisca, eh. Lei capisce sempre tutto, non le si può tenere "nascosto" niente.
Intanto siamo saliti sull'aereo, spero l'attesa per la partenza non si dilunghi troppo. Fuori fa un caldo che si muore, sull'aereo l'aria condizionata sta diventando quasi fastidiosa, ora prego qualsiasi santo pur di non beccarmi il mal di gola; è una cosa alquanto assurda, soprattutto perché ci troviamo a luglio.

"Sono stati gentili i tipi a non farti buttare i tulipani... tu temevi il peggio." -Aron guarda i fiori, poi me.

"Temevo il peggio perché se fossimo stati all'aeroporto di Napoli avrebbero trovato sicuramente qualche scusa. Per loro è un semplice mazzo di fiori, ma non per me."-sorrido infine.

Mi bacia la fronte, si sistema ancora una volta sul suo sedile. Intanto ci prepariamo al decollo, ci aspettano quasi tre ore di volo, proverò a riposarmi per non arrivare a casa troppo stanca.

"Che fai dormi?"- lo spagnolo mi guarda dopo essermi posata con la testa sulla sua spalla, e mi accarezza i capelli.

"Ci provo, tu non dormi?"-lo guardo dall'alto.

"Sai benissimo che crollerò ancor prima di te!"-ridacchia e mi bacia sulle labbra.

"Fai il ghiro pure su un aereo!"-tra una risata e l'altra ci scambiamo un altro bacio.

Bene, ora che siamo decollati posso pure provare a dormire. I pro della situazione: dormo vicino ad Aron, il tempo della dormita stimato è di ALMENO due ore e finalmente il mio cervello riposa un po'; stanotte ho dormito, ma ero talmente elettrizzata per quello che era successo tra me e il madrileno che era come se stessi in dormiveglia, il mio sonno era molto leggero. I contro: potrebbero esserci turbolenze, o bambini che piangono, o gente che parla ad alta voce, o le hostess che passano ogni due minuti per convincerti a comprare da mangiare o prodotti che pagherai il triplo, potrei avere brividi di freddo per l'aria condizionata e tanto altro. Oppure potrebbe andare tutto bene, senza intoppi, chissà...

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...sì, è andata tutto bene. Anzi, una delle hostess è passata proprio nel momento in cui io e Aron ci siamo svegliati per mangiare qualcosa, erano le 15:45, mancavano altri 90 minuti di volo quindi ne abbiamo approfittato per fare uno spuntino molto ricco, con tramezzini al tonno e maionese, dei brownies e un caffè che non si potrebbe proprio chiamare così, era meglio se non l'avessimo preso, pessimo, orribile. Al posto del mal di gola ci verrà un grandissimo mal di pancia.
Ad aspettarci in aeroporto c'era mia mamma, contenta di vederci come se non avessimo fatto ritorno a casa da anni e anni. Che cucciola! Un pochino mi è mancata casa mia, ma a Madrid sono stata fin troppo bene nonostante la fretta e i pochi giorni a disposizione, me la sono comunque goduta a pieno.

"Cosa avete fatto durante il volo? Piacevole il viaggio?" -ci domanda mamma portandoci il caffè in soggiorno.

"Si, abbiamo dormito tutto il tempo, più piacevole di così..."-ammetto io.

"Ci siamo svegliati soltanto per riempirci lo stomaco."-precisa Aron sorseggiando il suo caffè.

Il signorino lo ha voluto macchiato, che viziatone. Colpa di mamma Gió che lo accontenta in tutto e per tutto sin dal primo giorno, lui ormai è diventato suo figlio. Li amo!

"Bene... comunque stasera mangiamo la pizza! Ordiniamo tutto più tardi, vi va o avevate in mente qualcos'altro?" -continua mamma.

A: "Per me va benissimo, in questi giorni non ne abbiamo mangiata."

"Beh secondo te con la pizza buonissima che fanno in queste zone avrei avuto il coraggio di ordinare quello scempio a Madrid? Non immagino cosa ne esce fuori da quelle parti!" -guardo Aron con aria di sfida, aspettandomi una sua reazione, provocata in un batter d'occhio.

"Scusa? Non puoi saperlo, non siamo andati alla pizzeria italiana che c'è nel quartiere successivo al mio. La prossima volta ti ci porteró, piccola stronza."-mi guarda sottecchi puntandomi il dito contro.

Mamma Gió inizia a ridere per il teatrino messo in scena da me e lo spagnolo, scuotendo la testa di tanto in tanto in segno di sorpresa.

G: "Non litigate voi due! Vi tengo d'occhio." -si alza dal suo posto e raggiunge la cucina.

"Non sia mai!"-io faccio lo stesso recuperando il vassoio con le tazzine del caffè e le carte delle bustine dello zucchero.

Prima di varcare l'entrata della cucina, vengo tirata dal braccio libero e quasi mi cade tutto ciò che porto con la mano opposta. Mi giro bruscamente e qui c'è Aron che di nascosto mi bacia, in un millisecondo. Ci stacchiamo e mi sorride.

"Stava per cadermi tutto!"-lo rimprovero quasi sussurrando.

"Era per una buona causa."-stavolta mi prende per la vita avvicinandomi a lui, il bacio è uno ma più intenso. Quando ci allontaniamo cerco di mandarlo via schiaffeggiandolo piano sul braccio, lui ride divertito e io, facendo finta di niente, vado a rimettere a posto le cose usate prima.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora