Capitolo 22.🌙

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"Cosa? Ti ha invitata ad uscire con un cartellone attaccato alla macchina? Ma è fantastico!"-mia mamma esulta e batte le mani contenta, abbracciandomi.

"Siii!"-ricambio la stretta. -"Non urlare, Aron è nell'altra stanza a prepararsi, non vorrai che senta i nostri pettegolezzi!"-sghignazzo con sguardo furbo.

"Secondo me c'è qualcosa sotto. I suoi occhi parlano più delle sue stesse parole."-afferma convinta.

E ora come te lo dico che c'è qualcosa sotto davvero, mamma?

Mi limito a sorridere e fare spallucce, intanto torno in camera a recuperare la borsa sul mio letto e mi guardo per l'ultima volta allo specchio, prima di lasciare casa e andare all'appuntamento con il mio fidanzato.
Stasera il mio outfit è molto semplice ma carino, ho indossato un tubino fucsia con lo scollo americano, e dei sandali bassi neri con qualche brillantino qua e là; la borsa è del medesimo colore dei sandali.
Spero non sia qualcosa di troppo formale, l'appuntamento.

Neanche il tempo di dirlo che Aron esce dalla sua stanza aggiustandosi il colletto della sua camicia bianca; al di sotto indossa un paio di jeans casual con qualche minimo strappo all'altezza del ginocchio, insieme alle sue amate Air Force 1.
Ottimo, la camicia è quasi elegante anche con i primi bottoni aperti, ma il jeans spezza un po' il tutto, rendendolo un'outfit che non sia nè troppo, nè troppo poco.

Mi alzo e metto a posto la sedia, raggiungo lo spagnolo che si guarda intorno attentamente; quando finalmente capisce che intorno a noi non c'è traccia dei miei genitori, mi cinge in vita e mi bacia il sorrisetto che mi è spuntato in volto, e io ricambio.

"Sei bella, princesa."-mi accarezza seguendo la linea del mio corpo, partendo dalla spalla, fino all'avambraccio, poi mi prende la mano.

"Anche tu sei bello."-ammetto timidamente.

"Vi ho sentite prima che parlavate di me."-dice avvicinandosi al mio orecchio, e io d'istinto gli tiro uno schiaffetto sul braccio.

Lui ride divertito.

"Non si origliano i discorsi altrui, maleducato!"-lo rimprovero ironicamente.

"Io mi stavo solo preparando."-alza la mano libera in segno di difesa. -"Comunque, andiamo?"

"Si, andiamo."-ci incamminiamo verso l'uscita di casa. -"CIAO MAMMA!"-urlo per farmi sentire.

"Ciao cuccioli, divertitevi!"-si affaccia dal corridoio e sventola qua e là la mano per salutarci, notando la mia che è stretta saldamente a quella di Aron.

Arrossisco ma non la ritraggo.
Usciamo di casa e ci ritroviamo subito nella macchina di papà, che gentilmente lascia usare allo spagnolo da quando è arrivato qui in Italia. In realtà non da subito, gliel'ha ceduta solo un mesetto e mezzo fa circa.
La meta è sconosciuta, quando gliel'ho chiesta la risposta è stata "vedrai, adesso non te lo dico";
Adoro le sorprese!
Dopo circa 15 minuti, tra traffico moderato e svolte a destra e a manca, arriviamo ad un ristorante, piccolo ma molto bello e accogliente. Stasera si mangia sushi! Tra l'altro questo posto è uno dei miei preferiti.
Come fa a saperlo?
Avrà visto le molteplici foto di sushi che ho mangiato qui nella cartella "food" delle storie in evidenza su Instagram? Bravo stalker, il ragazzo.
Rido divertita per questi miei collegamenti strani.

"Perché ridi? Non ti piace?"-chiede preoccupato appena scesi dall'auto.

"No no, anzi, stavo pensando che hai azzeccato, questo posto oltre che ad essere bello fa anche dell'ottimo sushi."-spiego alzando lo sguardo sull'edificio.

Il ristorante si trova a piano terra, al di sopra c'è un hotel molto rinomato ed elegante, e già dagli esterni posso immaginare i prezzi che ha. Il tutto è situato a poche decine di metri dal mare, ci basta attraversare la strada per arrivare sul lungomare.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora