Capitolo 43.🌙

114 4 0
                                    

⚠️Sono presenti scene delicate, si consiglia una lettura consapevole 🔴

Pov's Martina:

Sono passate più di tre ore ed Aron non ha ancora fatto ritorno a casa.
Devo stare tranquilla, probabilmente avrà deciso di passare la serata fuori, ma con chi? Qui non conosce quasi nessuno, non apprezzerà stare tutto questo tempo da solo.

Attendo ancora mentre faccio zapping alla tv, fermandomi dopo un po' su Radio Italia, almeno sentirò della musica piacevole, visto che danno la playlist della GenZ.
Lascio su questo canale e recupero il telefono, il display si accende e la prima notifica in alto è di un articolo online di cronaca, un giornale digitale. Il titolo cattura tutta la mia attenzione in un millisecondo:

"Salerno, notizia dell' ultim'ora: arrestati tre ragazzi dopo un aggressione; la vittima è in coma per overdose."

Brividi, parole da far venire la pelle d'oca.

Incuriosita ma allo stesso tempo spaventata, inizio a leggere l'articolo.
L'aggressione è avvenuta nel famoso quartiere malfamato della città, luogo di ritrovo per coloro che spacciano droga di qualsiasi genere, poco più di due ore fa. I tre ragazzi, accompagnati da un quarto innocente, hanno aggredito gravemente un ventenne e prima di lasciare il posto gli hanno iniettato un mix di droghe nelle vene, che ha causato alla vittima il coma quasi immediato. Gli aggressori hanno lasciato il posto, ma sono stati presi dalla polizia che prima ha ispezionato il luogo dell'aggressione e poi li ha portati in caserma. Il quarto ragazzo innocente ha chiesto aiuto al 118, presentatosi poco dopo.
Il nome della vittima non è stato esplicitamente esposto, ma è stato identificato con la sigla...

Smetto di leggere non appena ricevo un messaggio da Aron.

"Non tornerò a casa stasera.
Sono in ospedale, reparto terapia intensiva."

Rischio un mancamento.
Il mio cuore manca di un battito, poi due, poi cinque.
Sgrano gli occhi ed emetto un urlo disperato, straziante.

D'istinto lancio il telefono sul divano, che rimbalza a terra e finisce sul parquet, con lo schermo ancora acceso e fisso su quel messaggio.

E adesso ricollego tutto.

Aron che è uscito di fretta senza dare spiegazioni.
Aron che non torna a casa da tre ore.
La notizia dell'articolo.
I tre aggressori e la vittima.
Un ragazzo innocente che ha aiutato la vittima.
Il messaggio arrivato pochi secondi fa dal telefono di Aron, digitato e inviato da chissà chi.

Urlo nuovamente e mi lascio travolgere da un pianto sconfortato. Mi porto le mani nei capelli.
Le tempie pulsano, fanno male.
Il cuore batte a mille e io non riesco a credere a quello che ho appena letto.

Aron è in coma, è stato aggredito da tre ragazzi.

"No, no, no, cazzo no! Non può essere. Perché proprio lui, no!"-mi lascio scivolare giù dal divano e mi dispero parlando al vuoto più totale.

Non posso stare qui.
Devo raggiungerlo. Voglio raggiungerlo.

La prima persona che mi viene in mente di chiamare è Giuseppe.
Non posso rovinare la serata a mia mamma, almeno per il momento non deve saperlo.
E l'unico che può aiutarmi adesso, che può farmi arrivare in ospedale per raggiungere Aron, è proprio mio cugino Giuseppe.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora