Capitolo 41.🌙

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Attenzione ⚠️ sono presenti scene violente e molto delicate, si consiglia una lettura consapevole! 🔴

Pov's Aron:

Le cose si farebbero più semplici se solo potessi spiegare a Martina del perché abbiamo chiuso, quali sono state le cause e soprattutto i moventi di questa situazione di merda. Per l'ennesima volta si è ritrovata ad implorarmi a parlare, e io non ho potuto.

Non posso, ma per il nostro bene dovrò farlo prima o poi, prima di perderci per sempre.

Quanto è tenera lì sul divano, a guardare i cartoni animati. Vorrei poterle stare accanto, ma il circolo vizioso da cui non stiamo uscendo si ripeterebbe di nuovo.
È delusa da me, ne sono più che certo, ma non posso fare passi falsi avanti.

La mia tensione in questi giorni è alle stelle.
Non molto tempo fa, ho ricevuto un messaggio da Salvatore, "ci vediamo presto, sii pronto".

La storia non è finita qui, ovviamente.
Un altro messaggio inviato poco dopo mi chiedeva esplicitamente di incontrarci, faccia a faccia, dove avremmo potuto parlare più che civilmente.

Un telefono in casa inizia a squillare; dalla suoneria capisco subito che è il mio.

"Tre squilli e saprai chi ti starà chiamando".

Parte il primo squillo, attendo.

Poi il secondo, attendo il terzo e l'ansia sale.

Al terzo squillo un brivido mi percorre la schiena, e il sangue mi si gela nelle vene. Non posso aspettare altro tempo.

Dal terrazzo irrompo nella cucina, entro in soggiorno e recupero bruscamente il telefono dal tavolo.
Guardo mezzo secondo il display, la suoneria riparte insieme ad una seconda chiamata.
Entro nella mia camera e preso dall'agitazione chiudo forte la porta, provocando una specie di tonfo.

Lo sguardo di Martina mi logorava dentro, come una lama che mi attraversa il torace da un lato all'altro.

Spero non sospetti nulla.

"Allora? È arrivato il momento?"-domando a denti stretti.

"Non vedevi l'ora che arrivasse, eh, Piper?"-la voce di Nando echeggia dall'altro campo del telefono.

"Cosa volete adesso? Qual è il motivo dell'incontro?"-cerco di tagliare corto.

"Una semplice conversazione, nulla di pericoloso, non ti spaventeremo come abbiamo fatto con la tua piccolina... che fiorellino!"-fa un ghigno.

"Nulla di pericoloso, certo."-penso ad alta voce. -"Dove e quando?"-devo chiudere al più presto la conversazione, prima che verrò accecato dall'ira.

"Al solito quartiere abbandonato, il luogo sacro delle tue vecchie e amate pasticche."-dice in tono freddo. -"Il prima possibile. Non farci attendere troppo."-ghigna di nuovo.

"Farci attendere? Non è una conversazione privata?"-chiedo con un pizzico di sarcasmo per coprire la tensione.

"Privata si, ma con i soliti tre. Anzi, quattro per l'esattezza. Abbiamo anche Alessandro oggi."

"Merda."-impreco con un sussurro. -"Non impiegherò tanto ad arrivare."

Apro la porta, dopo la risata di Nando la chiamata viene interrotta, e io esco di fretta dalla stanza.

Martina mi si avvicina subito.

"Aron, è tutto okay?"-domanda preoccupata posandomi una mano sul braccio.

Io le passo avanti senza guardarla, recupero le chiavi dell'auto e la supero nuovamente.

"Si, tutto okay. Torno più tardi."-dico soltanto.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora