Capitolo 54.🌙

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Pov's Aron:

Manca sempre meno al giorno della mia partenza. Sto per acquistare il biglietto per l'aereo, la mia testa continua a dirmi di procedere con il pagamento, ma il mio cuore è ancora fermo qui a Salerno e non vuole andare avanti alla tappa successiva, nonché l'ultima di questo viaggio bellissimo.

Ho studiato all'estero per 6 mesi, lontano da casa, ho conosciuto una famiglia splendida, ho incontrato l'amore, sono uscito dal brutto giro in cui ero rimasto incastrato da mesi ancor prima di arrivare qui, nonostante tutto quello che è successo ne sono uscito vincente, e felice per tutto quello che ho vissuto.

"Che fai?"-Martina mi sorride raggiungendomi in cucina, sedendosi sulla sedia accanto alla mia.

"Prendo il biglietto per la partenza."-sospiro, mettendomi in una posizione più comoda della precedente.

"Ah...pensavo ci avessi ripensato."-dice in tono sarcastico, e fa una risata per smorzare l'aria che stava iniziando a riempirsi di tristezza.

"Io ci ho ripensato, purtroppo devo farlo per forza. Piuttosto, potresti partire tu con me per qualche altro giorno."-la guardo intensamente.

Sono serio, potrebbe partire con me e stare a casa mia in Spagna per un po' di tempo. Ovviamente arriverà anche così il momento in cui dovrà ritornare a casa, ma ogni volta che ne avrò la possibilità verrò a trovarla, e per il momento allungheremo il periodo di permanenza insieme -stavolta più in senso fisico, col cuore sono sempre con lei-.

"Aron...non puoi dirmi così."-scuote la testa e abbassa lo sguardo, cominciando a giocherellare con il laccio dei miei pantaloncini che ha indosso.

"Si che posso. Devi solo pensarci e darmi una risposta. Non risolverà tutto, ma per adesso potrebbe andare bene. In futuro poi verrò a trovarti, lo sai già che non posso e non voglio lasciarti da sola."-le accarezzo una guancia mentre lei resta immobile, poi si accoccola sulla mia mano.

"Non lo so. Vorrei stare con te, mi piacerebbe tanto partire di nuovo insieme a te..."-alza i suoi occhi dolci nei miei, sembra quasi spaesata.

"E allora partiamo. Vieni con me. Con i tuoi genitori ci parlerò io."-la rassicuro. -"Come se non sapessi già che sicuramente ti faranno partire."-le faccio notare sfoggiando uno dei miei sorrisi orgogliosi.

"Dai scemo!"-le ritorna il sorriso, e con fare giocoso prova a tirarmi una cinquina precisa e perfetta sulla tempia.

Io la scanso, e in due secondi afferro la sedia su cui è seduta e la faccio più vicina a me, poi abbraccio l'esserino che ci è seduto sopra, che subito lo ricambia.

"Quindi? Parti con me o no?"-le prendo il viso delicatamente, obbligandola a guardarmi.

"Si, parto con te."-fa un movimento impercettibile per avvicinarsi, i nostri nasi si sfiorano e mi bacia dolcemente.

Il bacio viene subito ricambiato e approfondito poi con quelli a venire. Le mordicchio le labbra e lei sorride contenta. Si stacca dopo qualche secondo e infine ci sorridiamo.

Torno indietro alla pagina iniziale per l'acquisto del biglietto, cambiando il numero di persone da 1 a 2, inserisco i miei dati e quelli di Martina, continuo con gli altri passaggi e procedo al pagamento.

"Ecco, finito."-commento soddisfatto.

"Parlerai tu con mamma e papà di questa cosa, io mi tolgo di mezzo."-alza le mani all'altezza della testa in segno di difesa e innocenza.

"Perché? Hai detto tu di voler partire con me."-ridacchio iniziandola a prendere in giro.

"Si ma sei stato tu a proporre il tutto!"-mi accusa e si mette sulla difensiva, e io inizio a ridere ancora di più.

"È vero, è vero. Hai paura che ti tengano prigioniera il giorno della partenza? O che ti metteranno in punizione nei prossimi giorni?"-la guardo mettermi il broncio e incrociare le braccia al petto, e questo basta a farmi scoppiare a ridere fino a tenermi l'addome per il dolore.

La amo quando fa l'incazzata, è troppo divertente.

"Smettila di ridere, non è divertente come credi tu in questo momento!"-risponde furiosa; fa per andarsene, poi si ferma prima di entrare in salotto e mi guarda.

Neanche il tempo di proferire parola che scoppia a ridere anche lei insieme a me.

"Siamo due scemi, non ce la posso fare."-si riprendere dalle risate tirando un respiro profondo.

"Sei tu che non riesci a rimanere arrabbiata per più di qualche secondo, già lo sai come reagisci alle mie prese in giro."-le sorrido e intanto penso a sistemare il computer, staccando il filo dalla presa della corrente e poi lo spengo.

Lo riporto in camera. Martina mi segue facendomi da guardia del corpo ormai, e a me questa cosa è sempre piaciuta.
Adesso mi aiuterà a riporre le prime cose nelle due valigione, partendo da quella più grande. Non so davvero da dove iniziare, cosa sistemare prima e cosa lasciare fuori fino al penultimo giorno. Per la mia valigia divento un maniaco dell'ordine, deve essere tutto messo a regola, come si deve, altrimenti non mi sta bene.
A chi non piace la valigia ben fatta e in ordine? Direi a nessuno.

Dopo ben due ore siamo riusciti a sistemare qualcosa, anche se avremmo potuto fare di più, ma ci accontentiamo.
La serata procede molto tranquillamente a cena, in compagnia dei genitori della princesa e delle piadine da gustare dalla prima all'ultima. Prima ci siamo divertiti a prepararne di quattro tipi diversi, una più buona dell'altra: la mia preferita è stata quella con kebab, pomodorini, insalata e cheddar, con aggiunta le varie salse.
Mi mancheranno questi cibi deliziosi in loro compagnia, è uno dei tanti momenti che custodirò nel mio bagaglio dei ricordi, sempre. Il calore e l'affetto che mi ha dato questa famiglia è indescrivibile, ha superato le mie aspettative.

...

E come mi aspettavo, Giovanna e Vincenzo lasceranno partire Marti con me. Tante paranoie per nulla.

"Dai su, stai aspettando il fatidico avevi ragione tu, vero?"-Martina mi guarda sottecchi, cercando di provocare una mia reazione.

"Non me lo aspetto stavolta, è scontato, ma sono ugualmente soddisfatto."-sfoggio un sorriso furbetto e mi adagio sulla sedia.

"Anche se avessimo detto di no, lei sarebbe partita lo stesso. E chi la ferma più in quel caso?"-Vincenzo mi lancia uno sguardo complice e ci mettiamo a ridere.

"Ottima osservazione papà, non ne sbagli una nemmeno tu!"-commenta lei infine.

Che bell'atmosfera, mi sento a casa anche qui. Ci lascerò un pezzo di cuore.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora