Capitolo 14.🌙

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Aron.

Anche per oggi ho dato con le lezioni online. I giorni scorsi le ho seguite in presenza, cosa molto più coinvolgente, ma oggi ho preferito studiare da casa, stanotte ho fatto tardi e non avevo le forze di alzarmi dal letto ed uscire di casa. Da quando ho litigato con Manuel vengo tormentato di notte da tanti pensieri, forse incubi, non lo so.
Quando la smetterò di incolparmi per la morte di Max?
Quello che più mi fa incazzare è che non si sa ancora chi sia stato ad ucciderlo.
Richiederó giustizia finché non sarà fatta.

Cerco di non pensarci, vado in cucina a prepararmi un caffè e qui trovo la madre di Martina, indaffarata a sistemare il tavolo.

"Aron! Finite le lezioni?" -domanda sorridente.

Giovanna è una donna molto solare e gentile, sono contenta di essere ospite di una persona come lei. Anche Vincenzo, il papà di Martina, lo è. Mi ricorda tanto mio papà, un po folle e fuori di testa, ma pur sempre simpaticissimo.

"Ciao Giov.. sì, appena terminate."-ricambio il sorriso.

Lei annuisce e recupera la borsa appoggiata sulla sedia.

"Dov'è Martina? Vuoi un caffè?"-chiedo, mi avvicino alla macchinetta prendendo una cialda di caffè e una tazzina.

"Marti sarà di ritorno tra poco, è uscita per una commissione. Per il caffè non preoccuparti, ti ringrazio ma devo scappare a lavoro, fai pure per te!"-mi fa l'occhiolino, io annuisco e prima che esca di casa ci salutiamo.

Dopo aver preso la mia tazzina di ricarica energetica, mi viene voglia di entrare nella stanza da letto della princesa; senza di lei è vuota.

Tutto questo spazio è invaso dal suo profumo, che man mano invade anche le mie narici fino ad arrivare ai polmoni.
Dolce come lei.

Mi guardo intorno e la mia attenzione ricade sul filo di lucine su cui ha appeso delle polaroid: alcune soltanto sue, altri sono scatti con la sua famiglia, altri ancora insieme alle sue amiche.

Anche a me piacerebbe esserci.
Peccato che abbiamo solamente due foto insieme, nulla di più.
Una l'abbiamo scattata in spiaggia, l'altra che è più recente è stata fatta in cucina ai fornelli mentre preparavamo il pranzo, lei era intenta a girare la pasta ed io a tagliare il pane, entrambi con la linguaccia fuori.

Bei momenti passo con lei, proprio come quello.

In ogni foto è felice e sorridente, ha un sorriso talmente contagioso che solo a guardarla lo faccio anch'io, spontaneamente.

Martina.

Finalmente a casa! Possibile che per un pezzo di pane io abbia dovuto fare la fila per 15 minuti?! Santa pazienza..
A casa non c'è nessuno, mamma Giov e papà Vincenzo sono a lavoro.

E Aron?

Vado a posare la piccola busta in cucina, mi dirigo tranquillamente in camera e qui trovo lui intento a guardare le foto sulla parete attaccate al filo di luci bianche.
Non si è accorto della mia presenza, quindi cerco di non distrarlo e resto ferma a guardarlo sullo stipite della porta.

"Ti ho vista, lì.. non fare finta di niente."-mi annuncia girandosi verso di me.

"Che peccato, pensavo il contrario!" -ridacchio.

"Belle foto."-ammette dolcemente.

"Grazie..che ne dici di metterne anche una insieme a te?" -mi faccio avanti e lo raggiungo.

"Era proprio quello che stavo pensando quando tu eri via."-si sposta, indica un punto vuoto del filo arrivandoci vicino. -"Qui ci andrebbe bene."

"La prima della fila, aggiudicato!"-faccio un piccolo applauso. -"È soltanto da stampare."-lo affianco.

Sorride compiaciuto e senza dire nulla mi scompiglia i capelli.

"Dovrei farmi la barba.."-si lamenta dopo essersi accasciato sul mio letto.

"Ei piano, altrimenti me lo rovini!"-lo rimprovero con tanto di ironia. -"Vai a farti la barba anziché mettermi in disordine la stanza."-lo tiro con forza afferrandogli il braccio, con un po di fatica riesco a farlo rialzare.

Mh, ho fatto meno sforzi delle altre volte.. sto migliorando!
Aron ride divertito e si ricompone.

"Vieni a farmela tu."-commenta all'improvviso.

"Da quando dovrei farti da schiava?!"-incrocio le braccia al petto e metto il broncio.

Lui mi guarda sorpreso e poi ridacchia per la scena.

"Da mai, vieni sarà divertente, mi trasformerai in Babbo Natale per qualche minuto."-mi incita ancora.

"E va bene, devo fare molta attenzione a non tagliarti però.."-penso ad alta voce.

"Tranquilla, non succederà."-mi rassicura entrando in bagno.

Mi faccio un attimo da parte mentre lui tira fuori dal cassetto la schiuma da barba e il rasoio.

"Mh..okay, a me le belle cose adesso?"-chiedo guardando prima la roba posata sul lavandino, poi lui.

"Esatto, prego.."-con fare galante si sposta di un passo indietro, lasciandomi dello spazio tra lui e il lavandino.

Prendo la schiuma, la agito un po e così inizio a divertirmi riempiendogli le guance di nuvolette bianche, la rimetto a posto e così la massaggio sul suo viso.
Toh, molto meglio di una spa..

"Fanculo però, sei alto e devo alzarmi sulle punte..."-mormoro senza perdere la concentrazione.

Lui mi guarda fisso, compiaciuto e sorridente, io cerco di far finta di nulla ma in fondo mi sto sentendo sulle nuvole, e il mio cuore è diventato una pozza di miele adesso.
Insomma si è sciolto, ecco.

"Non dire le parolacce."-mi riprende Aron.

"Ora devi stare zitto perché passo al rasoio, non vorrai mica farti rovinare questo bel faccino da Babbo Natale?!"-lo guardo negli occhi e sorrido senza rendermene conto.

"Fanculo."-mormora lui a sua volta.

"Non si dicono le parolacce."-cantileno; scoppiamo a ridere entrambi.

Con il rasoio tolgo via tutto facendo attenzione a non fargli ritrovare dei graffi sul viso, poi lascio a lui la parte in cui deve risciacquare via tutto.

"Perfetto, come nuovo!"-esulto divertita.

"Vedi? Sei più brava di me!"-si guarda allo specchio soddisfatto.

"Adesso sei bello solo grazie a me."-muovo i capelli con fare snob.

"Ma sentila!" -faccio per uscire dal bagno, ma lui mi afferra per la vita e mi abbraccia da dietro.



Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora