Capitolo 37.🌙

125 5 0
                                    

L'altro ieri ho dimenticato di lasciare i saluti ad Aron da parte di mia nonna; lo farò oggi.
Ultimamente sono fin troppo sbadata, i miei pensieri viaggiano altrove, lontani dalla realtà, che è peggio dei miei sogni, al contrario di qualche settimana fa.

Sto cercando di distrarmi il più possibile per non pensare all'episodio di quando mi hanno aggredito quei tre ragazzi, da quando è successo non ho neanche più il coraggio di scendere in spiaggia da sola. Ho troppa paura che possa accadermi di nuovo, ritrovarmeli davanti all'improvviso che mi intimidano per la seconda volta.

La mia mente ha bisogno di pace.
Io ho bisogno di pace interiore.

"Ciao."-la voce e il sorriso di Aron mi distraggono per un attimo dal telefono, facendo ingresso in terrazzo.

"Ciao a te."-ricambio il sorriso e torno a guardare la home di tiktok.

Il video in questione è un campo di fiori gialli, viola, bianchi e blu, e sullo sfondo ci sono delle nuvole colorate dal tramontar del sole.
Questi paesaggi mi rilassano, li ritengo ottimi a placare il mio casino interiore.

C'è silenzio.
Gli unici suoni che udisco sono lo scoccare dell'accendino di Aron, e il tabacco della sigaretta che pian piano inizia a bruciarsi.
È sempre bello alla luce del sole, baciato da qualche raggio.
Lui è bello sempre.

"Nonna Rosa ti saluta, ho dimenticato di dirtelo l'altro giorno. E ti manda un bacio grande... ha detto che sei un cuore di panna."-continuo man mano facendo delle lunghe pause.

Lui mi ascolta interessato e con sguardo dolce, rivolto sul mio viso. Accenna un sorriso.

"È dolcissima, mi fanno sorridere le sue parole, è sempre stata carina nei miei confronti."-ricorda lui.

"Già, ha sempre un pensiero per tutti. E anche per te. Comunque spera di rivederti prima che tu te ne vada."

Il solo pensiero di Aron lontano da me, che ritorna in Spagna, mi fa gelare il cuore, che manca di alcuni battiti.
È già lontano così, nonostante fisicamente sia vicino a me, e fa malissimo. Non voglio pensare a quando se ne andrà...

Che cosa sarà di noi?

"Ritorneremo, manca ancora un po' di tempo, abbiamo più di un mese a disposizione."-fa un tiro alla sigaretta ed espira una nuvoletta di fumo. -"Ci andremo insieme."-mi guarda con occhi speranzosi.

Il suo "ci andremo insieme" mi rincuora, neanche immagina quanto possa essere importante per me.

In mia risposta annuisco debolmente e gli sorrido, prima che lui si giri a guardare verso il mare.

* * * *

Questo pomeriggio è venuto a prendermi Giuseppe a casa. Abbiamo deciso di andare a prenderci un gelato in centro, proprio come facevamo ai nostri freschi 14 e 16 anni. A quei tempi iniziavo ad adorarlo, era diventato il mio cuginetto preferito nonostante fosse un po' più grandicello.

Una volta fatto un parcheggio a S a dir poco impeccabile, scendiamo dall'auto di Peppe e ci incamminiamo verso il nostro bar-caffetteria preferiti.
Non abbiamo mai saputo come definirlo precisamente, perché ha di tutto e di più: è una caffetteria, ma allo stesso tempo una gelateria artigianale, un locale serale in cui preparano dei cocktail strepitosi, e come ciliegina sulla torta hanno aggiunto l'angolo "bubble-tea" da qualche mese. Il mio amato bubble tea!

"Allora? Cos'è che prendi? Non dirmi che ti farai imbambolare da quel coso con le palline e i cosi di gelatina melmosi..."-mi guarda sottecchi e io scoppio a ridere.

"Il coso con i cosi!"-gli faccio eco cercando di riprendere aria.-"Si chiama bubble tea, dovresti assaggiarlo anche tu, e comunque siamo qui per il gelato, no?"

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora