Capitolo 50.🌙

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Pov's Aron:

Terzo giorno a casa, terza volta che Martina dorme con me dopo tanto tempo. Ho bisogno di lei vicino a me per stare più tranquillo, quando non c'è mi ritornano in mente gli ultimi minuti prima di cadere nel coma. Almeno quelle avrei voluto dimenticarle, eppure ricordo tutto alla perfezione.

Sto bene, mi sono ripreso alla grande e sto continuando a farlo. Se dovessi spiegare come ho vissuto il coma, non saprei bene come esprimermi.
È come trovarsi in una dimensione completamente diversa, inizialmente ho visto tutto nero, una situazione di puro oblio, di perdita. Poi, dopo un tempo indefinito ho rivisto uno spiraglio di luce che man mano diventava sempre più ampio, ho iniziato a sentire voci ovattate, a vedere volti, persone, in quel momento tanto familiari ma allo stesso tempo sconosciuti. Non riuscivo a ricordare.
E poi ho rivisto Max, sempre presente quando più ne ho bisogno.
Infine, prima del mio risveglio, finalmente quelle voci che sentivo sembravano molto più vicine a me, non più lontane anni luce. Ed erano quelle di Martina, di sua mamma e di Alessandro.

In questi giorni sto rimuginando su tante cose, in particolare al fatto che se non fosse stato per Alessandro a quest'ora non sarei qui.
Lui è un grande amico, mi ha sempre aiutato nei momenti di bisogno. Quando abbiamo preso la decisione di uscire da quel circolo vizioso ci siamo fatti forza a vicenda, sostenendoci l'un l'altro, e nonostante tutto ce l'abbiamo fatta.

È anche grazie a lui che ora Nando, Mario e Salvatore si ritrovano in carcere, e con tutto quello che hanno scoperto le forze dell'ordine hanno esteso la pena dai dodici ai venticinque anni.
Non conosco alla perfezione il loro passato, ma preferirei non sapere altro. Per colpa loro ho distrutto ciò che c'era tra me e Martina.

È bello vederla dormire accanto a me, sono solo le 22 ed è già crollata. Purtroppo stanotte l'ho svegliata a causa dei miei soliti incubi, e come sempre mi ha aiutato a non passare tutta la notte in bianco.

"Dorme?"-mamma Gió, come la chiama lei, si affaccia alla porta della mia stanza, sorridendo.

"Sì, è crollata da un po', colpa dei miei brutti sogni."-mi giustifico e sorrido timidamente di rimando.

"Ci siete sempre l'uno per l'altra, è sempre lì pronta ad aiutarti."-osserva lei. -"Continuate così. Le fa tanto bene stare insieme a te, comunque."-mi guarda comprensiva.

"Anche a me. Recupereremo presto."-guardo Martina che continua a dormire beata vicino a me; le aggiusto il lenzuolo e la mamma sorride alla vista di questo gesto.

"Ci contiamo. Vi auguro una buonanotte, a domani."-mi saluta con la mano teneramente.

"Buonanotte anche a voi."-mi alzo dal letto, e prima di accendere la lucina notturna le do un abbraccio fugace.

Torno vicino alla princesa, non avendo sonno guardo un po' di cose a caso a telefono, apro whatsapp ed entro sul gruppo della mia combriccola di amici in Spagna. Loro sanno tutto quello che è successo in questo periodo.

Gli unici ad essere estraniati dalla cosa sono i miei genitori; è più che sbagliato, è vero, ma non mi avrebbero mai perdonato una cosa del genere. Sarebbe stato troppo complicato spiegare tutto dall'inizio fino ad oggi.
Martina ha raccontato loro una mezza verità. Più bugia che verità. Alquanto complicata anch'essa da spiegare, ma per fortuna se la sono bevuta e non hanno sospettato niente in particolare.
Eppure mi sento lo stesso in colpa per non avergli raccontato come stavano veramente le cose, ma sarebbe stato un colpo troppo duro da sopportare, per loro.

Nei prossimi giorni dovrò trovare il momento giusto per chiarire con Marti, preferisco non perdere altro tempo. Ora che sono in grado di ricordare tutto, e di collegare ogni cosa ad un'altra, sento che possiamo ancora farcela. Sarà lunga da spiegare, lei avrà sicuramente tante domande per la testa come suo solito, e io sono pronto a darle tutte le risposte necessarie.
Sono stato un codardo, ho ascoltato quei tre e l'ho fatta stare male per me, e io lo stesso per lei, per noi.

Ma dopo la tempesta c'è sempre l'arcobaleno, sempre.
Non possiamo più perderci di vista, prima che sarà troppo tardi.

Tra meno di un mese ritornerò in Spagna e non posso permettermi di perdere la cosa più bella che avevo.

Per l'ennesima volta la guardo dormire, ancora nella stessa posizione di prima, con una mano sotto il cuscino e l'altra di fianco a lei, sul materasso. La prendo nella mia e me la porto all'altezza del cuore.

Tranquilla princesa, sto venendo a riprenderti.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora