Capitolo 16.🌙

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Aron:

Tra pochi giorni è il compleanno di mia madre e per farle una sorpresa ho deciso di ritornare tre giorni a Madrid. Mi piacerebbe tanto che con me ci fosse anche Martina, ci pensavo già da un po' a questa cosa e ho subito chiesto ai suoi genitori di darle la possibilità di partire insieme a me per qualche giorno, ed entrambi hanno accettato senza esitare. Il verdetto finale però dipenderà da lei; sarebbe un sogno portarla con me nella mia città, farla conoscere ai miei genitori ed intanto elogiare la mia host family, trascorrere quel poco di quotidianità remota tra le quattro mura di casa mia (si, remota perchè qui mi sono italianizzato, ma le tradizioni e la routine che avevo in Spagna non si perderanno mai), fare lunghe passeggiate con lei per il centro della città e perché no, magari regalarle un mazzo di fiori che lei tanto ama, per quanto non possano durare più di qualche giorno. Probabile li porterà con sè sull'aereo pur non essendo in ottima forma.
Lei è così.
Ama i piccoli gesti, e quando ci tiene te lo fa capire in qualsiasi modo, anche in maniere che per alcuni potrebbero sembrare strane. E questa è una delle cose che più mi piace di lei.

Trovare i biglietti aerei non è stato così complicato, ho avuto la fortuna di beccare una buona offerta seppur debba partire davvero a breve, essendo agli sgoccioli il prezzo sarebbe potuto arrivare alle stelle, se non oltre. Attendiamo la riposta della princesa, che fa ingresso in terrazzo con due bicchieri con del succo all'ananas e dei cubetti di ghiaccio.

"Guarda, cosa vuoi di più? Ti ho anche messo la cannuccia del tuo colore preferito." Si siede alla sedia accanto a me.

"Wow! Celeste come il mare e il cielo... e si, il mio colore preferito è proprio questo." Confermo soddisfatto. -"Grazie." -mi faccio avanti con il busto per arrivare a baciarle la guancia.

"Allora cos'è che devi dirmi?"-fa un sorso alla sua bevanda e mi guarda curiosa.

"Beh ecco, partiamo dal principio; tra qualche giorno è il compleanno di mia mamma, compie 45 anni." -inizio a spiegare.

"Wow! Giovanissima la tua mami!"-ammette sorpresa.

"Già, proprio così." -ridacchio per l'entusiasmo con cui ha parlato. -"Bene, avevo pensato di farle una sorpresa tornando là a Madrid."-mi fermo un attimo.

Per qualche secondo c'è silenzio.

"Te ne vai e non torni più?"-domanda con sguardo triste, porta le ginocchia al petto stringendosi in un abbraccio.

"No, no! Solo qualche giorno. Tre, quattro...giusto il tempo di festeggiare il compleanno e passare un paio di giorni insieme a lei e papà. Poi torno da te."-sposto la mia sedia vicino alla sua, e in segno di rassicurazione le accarezzo il braccio, poi la guancia.

"Torna da me lui..."-ripete a se stessa ad alta voce, sorride.

"Ecco, questa era la sorpresa in programma. O meglio, papà sa già tutto ma non ha ancora detto nulla a mia madre, per quanto riguarda il giorno stesso del compleanno andremo a cena fuori in un ristorante elegante, non troppo ma comunque elegante."-continuo.

"Lei lo sa della cena?"-si mette sull'attenti.

"È una sorpresa anche questa. Comunque vuoi venire con me?"-dico tutto d'un fiato.

"COSA?!"-Marti si alza dalla sedia, quasi urlando dalla sorpresa. -"Venire con te? A Madrid? Veramente?"-si avvicina lentamente e poi mi abbraccia da dietro per le spalle.

"Si, con me a Madrid. Non ti preoccupare per la risposta dei tuoi, in realtà ho già chiesto tutto io per te ma la decisione ovviamente spetta a te. Devo solo prendere i biglietti per l'aereo. Se ti fa piacere..."-le spiego a pochi centimetri dal suo viso.

"Come potrei rifiutare?! Per me possiamo partire anche prima di subito!"-emette un esclamazione di gioia, non saprei bene come chiamarlo, e mi abbraccia ancora più forte di prima.

"Ora mi fai alzare dalla sedia che voglio abbracciarti anch'io?"-rido divertito.

"Ow, sì, scusa..."-si allontana e attende la sua dose di coccole giornaliere.

"Ven aquì princesa!"-faccio un passo verso di lei e la stringo forte.

I nostri corpi combaciano e i nostri cuori battono vicini, sentendo l'uno il calore dell'abbraccio dell'altro.

"Quindi devo iniziare già a preparare la valigia?"-chiede entusiasta senza staccarsi da me.

"Hai ancora tempo, non tantissimo ma ce n'è!"

"Vero manca ancora una manciata di giorni...uhm, e dove staremo poi? A casa tua? C'è spazio per me?"

"Si che c'è, non rischierai di dormire in mezzo alla strada tranquilla!"-rido rumorosamente.

"Perfetto. Mi porterai a vedere qualcosa in giro per Madrid pur avendo poco tempo a disposizione? Lo so che non ti do tregua ma almeno per me lo faresti?"-mi tocca la spalla con un dito a mo' di "toc toc", come a voler bussare per rammentarmi qualcosa.

"Si, faremo tutto quello che vorrai! La tua contentezza ora è inspiegabile, la si capisce dalle mille domande che mi stai facendo!"-la guardo per un attimo e mi addolcisco.

Quanto è bella, sembra una bambina. Fa essere felice anche me.

"Bene...cosa hai intenzione di regalarle? Hai bisogno di una mano?"

"A dire il vero devo solo passare in negozio, voglio prenderle degli orecchini pendenti con alcuni swarovski rosa chiaro qua e là. Elegantissimi ma molto delicati e fini come lei."-sorrido al pensiero.

"Ora capisco perché l'altro giorno al centro commerciale eri intento a guardare le gioiellerie! Talmente concentrato che non ti avrebbe portato via neanche una bomba esplosa a pochi metri da te."-mi prende in giro.

"Avrei rovinato la sorpresa anche a te, riguardo la partenza a Madrid!"-puntualizzo toccandole la punta del naso.
Un po' come fanno le mamme ai bambini piccoli, come a dire "quanto è tenero questo nasino?!".

"Ma poi perché fai questi esempi assurdi?!"-scoppio a ridere e faccio un passo indietro allontanandomi dall'abbraccio.

"Ti riferisci al fatto della bomba?"-mi guarda stranita e perplessa.

"Si, potevi scegliere qualsiasi cosa e alla fine hai optato per quello più estremo."-cerco di soffocare una risata, ma il mio tentativo è stato del tutto vano.

"Tu sei scemo, bello mio."-ammette a braccia conserte. -"Non è da tutte fare questi esempi strani."-ammette con voce teatrale intanto che io mi rimetto a sedere.

"Davvero?"-le chiedo mentre lei si muove snob facendo svolazzare i capelli con un gesto si mano.

Prima che si possa allontanare la afferro delicatamente per il polso facendola cadere su di me, più precisamente seduta sulle mie gambe. Arrossisce e sorride abbassando lo sguardo.

"Davvero."-ripete timidamente.

Il suo sguardo entra a contatto col mio, facendo spuntare ad entrambi un altro sorriso, mentre continuiamo a guardarci senza dire o fare niente.
Mi manda fuori di testa.

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora