Capitolo 57- Aron.🌙

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Le partenze sono sempre il momento più triste, ma in quel mare di malinconia c'è sempre qualcosa che riesce a renderle belle e indimenticabili.

Oggi c'è stata la partenza più intensa, nostalgica, e carica di emozioni di tutta la mia vita.
Per me, per la mia famiglia e per Aron, che dopo 6 mesi in Italia ritorna nella sua amata Madrid.
Non è stato facile trattenere le lacrime quando è arrivato il momento degli ultimi saluti: in pochi secondi mi sono ritornati in mente tutti i momenti più belli -ma anche brutti- di questi 6 mesi, a partire dal primo giorno in cui Aron ha messo piede a casa.

Vedere mamma e papà emozionati per la sua partenza è stato un colpo basso. Ormai anche loro si erano affezionati a lui e lo hanno sempre ammirato per la bellissima persona che è. È stato parte integrante della famiglia e lo sarà sempre.

Inutile dire che anche per me è parte fondamentale della mia esistenza, se un giorno dovesse andarsene mi sentirei completamente persa.
Avrei voluto che questo momento non fosse mai arrivato, e ovviamente cosa ho fatto per posticipare almeno la nostra, di separazione? Sono partita con lui a Madrid per una settimana, sto ritornando a casa sua dopo solo due mesi.

Non voglio già pensare a quando saremo lontani, voglio godermi a pieno questi sette giorni insieme a lui, senza pensieri tristi per la testa.

Lo guardo riposare in aereo durante il viaggio, e il mio cuore fa una capriola, poi la seconda, la terza...
Stringe al petto una nostra foto, da quando siamo decollati non l'ha ancora lasciata. Quanto può essere dolce?
Mi accoccolo al suo braccio cercando di riposare quest'ultima mezz'ora di volo, prima dell'atterraggio. Appena mi avvicino, Aron si sposta e con il braccio mi avvolge le spalle, portandomi sempre più vicina a sè.
Chiudo gli occhi lasciandomi cullare dal movimento del suo petto che fa su e giù lentamente e dal suono lieve del suo respiro.

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Il viaggio è andato bene per fortuna, stavolta nessuno dei due ha sofferto per le perturbazioni ed è filato tutto liscio.
All'uscita dell'aeroporto c'era un taxi ad attenderci, che ci sta portando direttamente a casa di Aron.

"Allora cosa hai pensato di fare riguardo al... te la senti di dire ai tuoi dell'accaduto?"-gli domando cercando di non farmi scappare troppi dettagli.

Il taxista avanti è impegnato a parlare con qualcuno attraverso gli auricolari, ma è meglio non farci scappare niente.

"Quando me la sentirò. Mi serve ancora un po' di tempo."-aumenta leggermente la presa alla mia mano, e dalla mia gamba le sposta sulla sua.

"L'importante è dirglielo, sono tenuti a saperlo."-abbasso il tono di voce ricreando quasi un sussurro.

"Tranquilla piccola, lo farò."-mi rassicura, infine sorride e mi bacia la tempia.

Ricambio sorriso e bacio.

Rimango a guardare fuori dal finestrino per un po', fino a riconoscere il famoso viale del ricco quartiere in cui abita il mio spagnolo.
Che bell'aria che si respira qui!

Il taxista ci aiuta con i bagagli, ringraziamo per la gentilezza riprendendo le valigie e ci incamminiamo verso casa di Aron.
Sono emozionata, non mi sento estranea a questo posto, mi ci sento legata nonostante sia solo la seconda volta che ci ritorno.

Immersa nei miei pensieri, mi rendo conto solo dopo qualche secondo che sulla porta di casa ad accoglierci c'è Emanuela, la mamma di Aron, sorridente come sempre e commossa per il ritorno del figlio.
I due si abbracciano forte e per lunghi secondi, io sorrido per la scena; lei, con fare delicato mi tende il braccio, così posso farmi avanti e far parte anch'io di questo tenero abbraccio. Che cosa carina!

Una bugia meravigliosa.🌙||Aron Piper.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora