Il cerchio si scioglie senza che mi sia data voce.
Troppo delicata la faccenda. Troppo mistero, troppi segni che si camminano addosso e si rincorrono attorno a Buda. E a quel coso da cui non si spera, quel coso che non smette di bere senza prosciugarla e senza sfiatarla.
- Serve parlare agli dei!
S'è fatto silenzio. Quella di Murajo è la voce di tutte le madri del villaggio. Nessuna parla, ma tutte assentono. Tutte dicono che deve farsi così.
- Serve chiedere agli dei: alla madre e alla figlia. E al Signore di sotto.
Cerere e Mephti. Perchè è faccenda di madri e di figli, di latte e di sangue. Euclo, dell'Orrido, perchè è storia di strage e bottino.
- Due anziane porteranno quel figlio tra le rocce sacre a Cerere. E lì lo lasceranno. E se lupi o bestie vorranno straziarlo, non lo raccoglieranno. Solo la mano della Madre sacra a fare da guardia.
Il Vecchio parla e mentre dice ha già deciso. Punta gli occhi su Gaba, punta gli occhi su Durra che le è sorella e di Bantia è la più anziana. Alza il dito e punta Buda, come se avesse occhi veloci, che guardano e vedono.
- Dai tuo figlio alle anziane... Adesso!
Durra glielo strappa dal seno e lo copre con un vello di pecora. Gaba le fa scudo, mentre quella s'allontana a passo svelto.
- Le due figlie di Mephti si prendano Buda. Al fiume: a lavarla, a saggiarla, nel ventre e nel petto. E Mephti nelle acque solo a loro farà vedere cosa pretende.
E Buda grida e strepita, quando le due ancelle che non hanno nome e non hanno storia, arrivate dalle pozze ad ogni villaggio per dirci la parola della dea, la pigliano da sotto le braccia e forzano per tirarsela dietro, coi piedi di lei che s'impiantano a terra.
- Vurro alla bocca dell'Orrido. E giù nel fondo. Fino al nuovo sole.
Lo fisso e mastico rabbia e mastico furia. Perchè se la strage dei Caprai è stato sangue sporco, il Signore di Sotto avrà me da masticare. Me e nessun altro.
- Se ad Euclo sta bene, tornerà con la prova che è sfuggito alle fauci del sonno che non conosce risveglio.
Annuisco, senza bisogno che nessuno venga a convincermi. E già faccio per togliermi la scorza, quando il Vecchio termina il vaticino e segna in terra che la verità è stata fatta.
- Così sapremo se quel prodigio che abbiamo visto è il bacio degli dei o il frutto marcio della bestemmia di un empio.
Marno muove due passi e mi viene di fianco. Non lo lascio parlare.
- Non serve la scorta, fratello.
Alzo la voce. Perchè il vecchio mi senta e più ancora m'intenda Parisse il Signore, che non ha avuto coraggio nemmeno di fare un fiato da quando siamo tornati con l'onore e il sangue addosso.
- Sono caro a Mamerte...
Murajo si volta verso la mia voce e schiude piano le labbra.
- L'ha detto il fabbro guerriero: Vurro Signore e padre di Re.
Do la schiena al cerchio e mi metto in cammino. Lo sputo di rabbia di Parisse, in terra tra i suoi calzari, mi sibila sulla nuca. M'affretto verso la via per la bocca dell'Orrido e un gelo m'imperla la schiena. Non voglio, ma tremo. Sollevo lo sguardo di fronte, abbasso il respiro per cercarne il passo.
Solo.
Ora che vorrei la demonia a fianco, quella serpe si nasconde.
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Vurro dei Lucani - Hylliria Vol.1
FantasyBoschi dell'Italia meridionale. A spanne e braccia, gli stessi anni in cui Roma veniva fondata. Queste le coordinate di spazio e tempo. I Lucani sono un popolo di guerrieri feroci che abita la terra compresa tra il fiume Bradano e le coste del Tirre...