Atto I: 1. Risveglio [♡]

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ATTO I

La terra la cullava con dolcezza rinvigorendo le sue membra deboli e riparando le sue ferite. Si sentiva calma in quel morbido abbraccio, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno, pace, calore e silenzio.

Aspetta, qualcosa non andava, si sentiva come se fosse nel corpo sbagliato, quella forza che sentiva dentro di sé non le apparteneva, la fame che infiammava il suo stomaco non le apparteneva. E poi perché era sottoterra? Lottò per uscire da quella prigione e si divincolo finché non sentì la mano colpire l'aria fresca della notte.

Era disorientata in un vicolo qualcosa le bagnava il collo e la scollatura facendo appiccicare la terra su di essa. Si alzò a fatica con gli occhi che vedevano insolitamente bene dato che non aveva né occhiali né lenti a contatto. Guardò giù, toccò la terra su di lei e sfregò le mani e con orrore vide il liquido rosso.

"No... no...." Respirò affannosamente anche se non serviva a niente e sentì due denti allungarsi nella bocca, i canini. Un ricordo fulmineo di qualcuno che diceva, 'ti ho trovata' e poi la mordeva, proprio sul pavimento di quel vicolo. Non ricordava nient'altro. Non sapeva il suo nome né la sua età, niente di niente.

Lentamente uscì da quell'appezzamento di terra in quel vicolo e si guardò intorno, le strade erano quasi deserte eccetto per qualche macchina, ma nessuno si fermava ad aiutarla. Dopotutto era tutta sporca di terra e sembrava essere uscita da un tornado. Cercò di pulirsi al meglio grattando via la terra e spolverando i vestiti e capelli con poco successo. Aveva bisogno di una lunga doccia calda e di...

Guardò le case e venne investita dall'odore del sangue di tutte le persone lì. La sua mente venne invasa da immagini di lei che li dilaniava per ottenere il loro sangue. Donne, uomini, bambini... Si leccò le labbra assaporando quel momento. La sua gola era così secca... doveva farlo! No!

"Ehi, bellezza!" I suoi pensieri vennero interrotti da un uomo che si avvicinava a lei. Aveva l'andatura disinvolta e se non avesse l'improvvisa abilità di capire le sue intenzione, il suo viso sarebbe sembrato amichevole. "Che ci fai qui?"

"Uh..."

"Hai bisogno di un passaggio?"

"No, grazie."

L'uomo si avvicinò e le prese un braccio. "Eh dai, lascia che ti accompagni" disse a denti stretti.

"No" rispose risoluta all'uomo, lui la stava tirando verso la sua macchina comunque.

Prese un coltello e lo puntò alla sua gola. "Sali, ora!"

Lo prese per il collo e lo buttò per terra, i suoi occhi divennero rossi e le zanne uscirono completamente. Lui iniziò a urlare, ma lei gli tappò la bocca. Era furiosa per il fatto che avesse cercato di rapirla e la sete di sangue non la faceva più ragionare. Prese il suo coltello e gli tagliò la vena del collo. Si abbassò a bere dalla ferita mentre l'uomo faceva versi soffocati e annaspava per respirare. Il sangue usciva in fiotti caldi che finivano nella sua bocca e giù sul mento e quando si alzò macchiò anche la t-shirt che indossava e la felpa aperta. Che piacere, finalmente era piena e sazia.

Quando realizzò quello che aveva fatto, era orripilata. Si vide riflessa sul vetro dell'auto. Occhi rossi, denti affilati e sangue sui vestiti. Era così disgustata da se stessa che dovette distogliere lo sguardo.

Indietreggiò e corse a perdifiato fino al bosco oltre la strada e si addentrò. Corse per quel che le sembrava ore. Lontano da tutto e tutti, con ancora la sete di sangue e la confusione come uniche compagne. Aveva appena ucciso un uomo senza nemmeno pensarci due volte. Le veniva da vomitare, era proprio un mostro.

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