43. Accettazione [♡]

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"Hai detto che adesso le cose vanno bene, no? Ti ha accettato."

"Credo che abbia qualcosa che non va, Mordock" disse Dante. "Si rifiuta ancora categoricamente di bere dai donatori, le ho provate tutte. Le buone... Le cattive..."

Rue si fermo' e premette le orecchie contro la porta. E poi guardò attraverso la fessura della chiave.

"Davvero? Come fa?"

"Non si nutre finché non e' al limite e poi cede a malavoglia." Sospirò. "Credo che sia colpa mia, il modo in cui mi sono comportato quella notte..."

"Facciamo tutti degli errori."

"E' stata sottoterra per due notti, una notte in più rispetto al solito, credo di aver danneggiato qualcosa in lei... Sia psicologicamente che fisicamente."

"Che cosa vuoi fare a riguardo?"

"Forse dovrei portarla da un curatore, potrebbe vedere se c'e' qualcosa che non va in lei."

"Forse, ma penso che tu sia troppo delicato con lei." Si alzo' e si avvicino'. "Devi essere più duro con lei."

"Non posso dopo quello che le ho fatto e la amo."

"Devi farlo proprio per amore! Altrimenti potrebbe morire di sete, e la perderesti per sempre. Devi essere li' quando beve e assicurarti che lo faccia e se si rifiuta la punisci."

"Punire? Come?"

"Dovrai usare la fantasia, tu conosci le sue debolezze, no?"

"Non si ricorda chi era, non e' come la Cassandra di prima, ma amo anche questa versione."

"Hai un cuore troppo grande." Mordock si spostò verso il camino. "Io credo che tu debba essere più duro, magari mi sbaglio, eh. E' una ribelle, come una lupa..."

"Non dire cosi'!"

"Se ne va quando le pare, non le importa dell'etichetta e delle nostre tradizioni. Basta che ti guardi con i suoi occhioni e ti chieda di andare via e tu la lasci andare." Insistette lui.

Dante mise le mani in tasca e distolse lo sguardo. "L'ho quasi persa per essere stato troppo duro con lei, non posso fare lo stesso."

"Allora trova un equilibrio."

Dante sospiro'. "E' quello lo stato attuale, Mordock."

"Non so come aiutarti, amico mio."

"Non voglio farle del male di nuovo, voglio che recuperi i ricordi e che le cose tornino come prima. Ha detto che mi amava, molte volte..."

Il vampiro grugni'. "Ci credi?"

"Me lo ha detto prima di vedermi, ci siamo conosciuti spiritualmente, eravamo amici e amanti."

"Vediamo cosa dice il curatore."

***

Il dottore entro' nella loro stanza e s'inchinò'. "Principe e principessa."

"Pier, prego entra" disse Dante si alzo'.

Il dottore si avvicino' al letto e si sedette vicino a lei. "Allora Principessa Cassandra, come ti senti?"

"Bene, bene grazie. " Rue sorrise.

Il dottore non le credeva. Le tocco le vene sul collo e le pizzico' le guance. "Sei denutrita, perche' non vuoi bere?"

Rue diede una veloce occhiata a Dante e poi rispose. "Lo trovo innaturale."

Dante sospiro' e si sfrego' gli occhi.

"Cassandra, sei una vampira cio' e' naturale per noi."

"Non..."

"Pier, ci sono limitazioni fisiche?"

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