42. First Love [♡]

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Dante era seduto contro uno degli alberi in giardino e Rue era sdraiata tra le sue gambe. Le stava leggendo un delle centinaia di poesie e che aveva scritto per lei. Non riusciva a concentrarsi sulle sue parole, continuava a pensare al fatto che sua madre l'aveva abbandonata.

Quando il vampiro fini' di leggere la poesia le chiese. "Cosa ne pensi?"

"Tutto ciò che scrivi e' eccellente, Dante."

Lui sorrise senza mostrare i denti. "No, voglio sapere come le mie parole ti fanno sentire."

"Oh, uh..." Non aveva nulla da dire, non aveva ascoltato. "Sono parole molto belle."

"Va tutto bene, angelo mio?"

Mio, mio, mio. Sempre possessivo. Ignoro' quel fatto. "Sono ancora sconvolta, mi sono sempre aspettata una famiglia umana e invece lei mi ha abbandonata... Mi fa star male" disse con un sospiro. "Lei com'era?"

"Ha la tua bellezza e la tua determinazione. Ha lavorato duramente per il suo futuro, ma non senza rimpianti. Pensa ancora a te e a dove sei, sperando che tu sia felice."

Una fitta di dolore attraverso la vampira e si strinse al braccio di Dante attorno a lei. "Allora non doveva lasciarmi, potevamo farcela..."

"Non potevate, Cassandra, era povera o almeno e' quello che hanno detto di lei le suore."

"Voglio vederla." Si giro' a guardarlo.

"Non mi dispiacerebbe portarti da lei, ma potrebbe farti più' male."

Si giro' e ci penso' su. "Mi ha lasciata indietro come se non valessi nulla."

"Mi hai riferito che le suore parlavano molto di lei, e ti riferivano sempre che lei ti voleva molto bene. "

Lei sbuffo'. "Come no, ho cambiato idea, non voglio vedere quella donna."

Dante le bacio' il lato del collo. "Non essere arrabbiata, cerca di capirla."

Se avesse avuto una madre, non sarebbe finita con un vampiro. Non sarebbe stata li' a uccidersi di allenamento e ad accettare l'affetto di Dante. Era anche colpa sua, era stata lei a farlo entrare nella sua vita.

"Ti ha dato lei questo nome."

"Io... Io la odio..." disse col cuore in fiamme. "E' tutta colpa sua e mia."

***

Appena varcarono la soglia Dante le fu addosso', la bacio' con la lingua senza risparmiarsi sulla sua passione. Che cosa si aspettava da lei? Gli aveva concesso un bacio e ora bruciava tappe.

Ruenne lo spinse via e lo guardò sorpresa e confusa. "Rallenta, questo non..." Non seppe cosa aggiungere.

"Pensavo che ti saresti donata a me, come hai fatto in passato, ma per qualche ragione non succede" espresse frustrato.

"Cosa? Impossibile."

"Pensi di essere una vergine?"

"No, ma... Non tu..." balbetto'. Non avrebbe creduto nemmeno in un milione di anni di aver fatto l'amore con lui, non riusciva nemmeno a concettualizzarlo. "No."

"Sono stato io la tua prima volta, ed e' stato meraviglioso."

"Mi hai costretta?" Chiese con voce soffocata.

"No" disse con voce soffice ma indignata. "Mi volevi anche tu."

"Impossibile, assolutamente impossibile."

Doveva avere un espressione assurda perché lui rise e aggiunse. "Si', e sei stata tu a iniziare, non era nemmeno mia intenzione, ma devo ammettere che non sono riuscito a resisterti."

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