25. Insieme [♡]

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Kurt aprì la porta di casa sua con un sorriso rassicurante. "Prego signore, siete le benvenute."

"Mio padre mi ucciderà quando lo scoprirà" disse con voce tremante Lucy.

Avevano tutte un aspetto terribile, gli occhi gonfi e arrossati e le guance rigate di mascara. A Rue era sfuggito quel destino, ma al suo mascara si mischiava il sangue.

Il lupo tornò indietro a prendere Tayna dalle braccia di Amber e Cyn. La casa era un appartamento con due stanze, un ragazzo si aggirava nel salotto collegato alla cucina in boxer. Guardò dall'alto al basso tutti quanti. Rue coperta di sangue, Il corpo inerme di Tayna e le altre scosse. Si soffermò su Lucy e quello di Lucy si soffermò su di lui.

"Ma che cazzo è successo?" chiese allarmato. "Perché piangete tutte? Non è mica morto qualcuno?"

La vampira si strozzò dal nulla e tossì, era quasi morto qualcuno e senza Kurt sarebbero finite in una montagna di merda. Fortunatamente se l'erano cavata. Mentre lo picchiava non pensava alle conseguenze solo alla rabbia che provava e aveva quasi costato la vita al bastardo. Si rese conto che non riusciva a tornare normale, ma nessuno ne fece caso.

"Niente che ti riguarda." Kurt poggiò Tayna sul divano consunto e provò a svegliarla senza riuscirci.

"Rue puoi darle il tuo sangue?" chiese.

"Certo." Si punse col canino e si fece un taglio al dito, fece gocciolare qualche goccia nella sua bocca e la ragazza aprì gli occhi di soprassalto, confusa.

"Che cosa è successo?" Si guardò intorno confusa, afferrando con forza le braccia di Kurt. "Dove sono?"

"Tranquilla, sei a casa mia. Ricordi qualcosa?"

"Ero con Francis, mi ha offerto da bere e ho cominciato a sentirmi male... Ha detto che mi avrebbe accompagnato nella sua auto, poi tutto è diventato buio."

Amber le raccontò cosa era quasi successo e la ragazza scoppiò in lacrime, stringendo le braccia a sé e singhiozzando sonoramente. "Sono stata così stupida."

"Non è colpa tua." esclamò Ruenne. "Non pensarlo mai."

Amber andò a consolarla cingendole le spalle, poi il telefono attirò la sua attenzione. "Quel bastardo..." commentò il coinquilino di Kurt. "Se lo becco in girò lo distruggo."

"Va a metterti dei vestiti, abbiamo la casa piena di ragazze."

"Scusate, ora vado." Poggiò sul tavolo il bicchiere di latte e corse verso una delle stanze.

"Dan sta arrivando, ti dispiace?"

"Sì, mi dispiace" commentò Kurt irritato.

Rue cercò di attirare la sua attenzione e impedirgli di dire quello che è successo, ma lui partì in quarta senza degnarla di uno sguardo.

"Continua a prendersela con Rue, l'ho sorpreso in procinto di attaccarla dopo la fiera e sono sicuro che non era il loro primo incontro da come parlavano. Abbiamo litigato e ha minacciato di ucciderla. Mi dispiace, ma se prova a farle del male lo uccido io."

"No, lo uccido io" esclamò Amber. "Perché non me lo hai detto?"

"Non volevo mettere zizzania." Abbassò lo sguardo a disagio, questo era proprio quello che voleva evitare.

"Quando arriva gliene dico quattro."

"Vi prego, no." Rue si coprì il viso con mani tremanti. "L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono più drammi."

"Salve." Dan entrò e tutti lo guardarono in silenzio. Rue aprì le dita per osservarlo a sua volta. "Hanno trovato Francis messo malissimo e so chi è stata."

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