4. Controllo [♡]

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Stephen era di sopra a dormire, e Rue era al piano di sotto a guardare la televisione. Di notte mettevano programmi noiosissimi. Per fortuna poteva tenere il volume alto perché Stephen dormiva come un sasso. La sera dopo voleva andare da uno dei lupi che allenava il branco, ma era ancora troppo timida per farlo. Voleva imparare a difendersi, aveva la forza ma non la tecnica. Probabilmente per come andavano le cose in un brano non avrebbe accettato di allenarla, ma doveva provarci.

Sentì qualcuno bussare alla porta. Si alzò ad aprire e si ritrovò davanti il tizio strano, Kurt.

"Buonasera." Disse Rue con calma. Era sicura che non ci avrebbe messo molto ad andarsene, era molto tardi dopo tutto.

"Sera, dov'è Steph?"

"Dorme, vuoi lasciargli un messaggio?" chiese con voce calma.

Contro ogni aspettativa Kurt entrò e lo squadrò. "Sempre sveglia, eh?"

Lei fece le spallucce. "Sono una vampira."

"Non sembra, hai l'aspetto di una donna qualunque." La guardò ancora più attentamente. "Dove sono le zanne?"

"Ritratte" rispose lei atona.

"Mmh... come va col sangue degli animali?" chiese ancora girandole attorno.

Rue distolse lo sguardo a disagio. "Non mi piace parlarne e lo sai."

"Perché no?" insistette facendo un passo avanti.

"Perché sei qui?" chiese a denti stretti.

"Steph ha commissionato una bara per te. È quasi pronta, ma il falegname ha bisogno di altri dettagli." Rispose lui.

"Gli lascerò un biglietto. Grazie della visita." Rispose Rue mentre si dirigeva verso la porta.

Kurt invece andò in cucina. La vampira sospirò sonoramente prima di seguirlo, e vide che stava prendendo un coltello. Per un attimo pensò che sarebbe stata attaccata e uccisa. Invece lui si fece un grosso taglio al braccio.

Rue gridò e si girò all'improvviso sentendo i canini premere contro il labbro inferiore e gli occhi cambiare. Li chiuse immediatamente e smise anche di respirare per non sentire il profumo. Kurt sembrava esistere solo per tormentarla, perché diamine aveva fatto una cosa del genere?

"Che cosa nascondi, Rue?"

Lei corse fuori dalla cucina, ma lui continuava a seguirla, quindi salì al piano di sopra e cercò di chiudersi nella stanza degli ospiti. Kurt la raggiunse spingendo la porta ad aprirsi con un solo braccio. Uh oh, il lupo era molto più forte di lei, non c'era paragone.

"Vattene, subito!" Sbottò a denti stretti.

"Guardami."

"No! Vattene." Stava per mettersi a urlare e dubitava che Stephen avesse un sonno così pesante. "Che cosa credi di fare?"

Kurt le afferrò il viso e la costrinse a guardarlo, ma lei non apriva gli occhi. Rue si coprì la bocca con le mani. "Non guardarmi, non guardarmi. Non guardarmi!" Tremava violentemente e la sua mente era allagata da immagini di lei che buttava Kurt contro il muro e lo mordeva così forte da staccargli il collo dal busto.

"Apri gli occhi."

"No." Lei scosse la testa, adesso nella sua testa il sangue di Kurt schizzava sulle mura della stanza e la dipingeva.

"Apri gli occhi, Rue."

"Mi sento... soffocare..." sussurrò senza fiato, credeva di essere sul punto di svenire da quanto era sopraffatta dalla situazione. La grande mano di Kurt era deliziosamente calda contro la sua pelle fredda e morta. Si sentiva soffocare anche se non aveva bisogno di respirare, l'atto di prendere aria nei propri polmoni non le riusciva, stava sussultando invece di inspirare. Sentiva la testa leggera e il petto pesante.

Le dita del ragazzo le accarezzarono le guance con delicatezza. "Rue, datti una calmata" disse con dolcezza.

La vampira cercò di calmarsi prima di guardarlo, ma l'odore di sangue era forte nell'aria e lei lo desiderava così tanto che le veniva da piangere. Sentiva il sangue nelle sue vene, scorrere come acqua nei fiumi, col dolce suono scrosciante che l'attirava sempre più. Voleva solo cadere in ginocchio e pregarlo di lasciarla bere, pregare di avere la sua vena. Era poco più di una bestia affamata. Lentamente aprì gli occhi e lo osservò. Non la guardava con orrore come pensava lei, ma con gli occhi languidi e un accenno di sorriso. Poi anche i suoi occhi cambiarono e divennero gialli e le sue zanne si allungarono.

"Non siamo poi così diversi" sussurrò. "Solo che anche questi si allungano." Le mostrò i canini dei denti inferiori leggermente più lunghi, tirando giù il labbro.

Rue non sapeva nemmeno perché l'avesse fatto, ma gli prese il viso tra le mani e accarezzò le sue labbra con le dita. Aveva proprio ragione, non erano molto diversi. Si sentì finalmente un po' normale e non si sentiva più così oppressa dalla sua nuova condizione. Mentre guardava gli occhi giallo brillante, qualcosa scattò in lei e si rese conto che stava iniziando a formare una connessione con lui in quel momento e la cosa la spaventò.

"Vuoi il mio sangue, vero?" Alzò la mano insanguinata.

Lei annuì lentamente con espressione addolorata e disperata, e guardò il sangue che era colato sulle dita di fronte a lei senza dire niente. Kurt avvicinò le dita alle sue labbra e lei ne prese due in bocca e succhiò.

Kurt ansimò. "Posso dartene di più, tutto il sangue che vuoi..."

Il sapore di quel sangue era inebriante, era dolce e molto più forte di quello di animale che beveva, più forte e più buono. Prese la sua mano e leccò il sangue anche dal palmo. Notò che la ferita al braccio era già guarita e ripulì il sangue anche da lì.

La lucidità piovve come grandine gelida, aveva succhiato il sangue dalle dita di uno sconosciuto. E per rendere le cose ancora peggiori, aveva ceduto al suo sangue invece di bere solo quello degli animali.

Allontanò la mano di Kurt. "Non avrei dovuto..."

Kurt le prese il viso tra le mani e la tirò a sé, la baciò profondamente, Rue protestò contro le sue labbra, il lupo la stuzzicò con la propria lingua, ma si rifiutò di permettergli di approfondire il bacio e lo spinse via. Specialmente dato che sentiva ancora il suo sapore in bocca.

"Sei forte, ma non abbastanza." Ghignò e la tirò a sé, passò le zanne sul suo collo graffiandolo lentamente. "Dimmi, riesci a liberarti? Sei davvero più forte di me?"

Rue perse la testa, gemette e lasciò che Kurt la tenesse stretta e la premesse a sé. Lui continuò a mordicchiarla mentre le sue mani esploravano il suo corpo.

"Non m'interessa se ti serve sangue per sopravvivere, io ti voglio, così come sei" sussurrò Kurt.

Era davvero inappropriato fare quello che stavano facendo nella stanza degli ospiti, in una casa che non era sua.

"Basta." Spinse Kurt, ma lui non si mosse, però almeno aveva smesso di mordicchiarla. "Non doveva succedere... Cazzo!" Si liberò dalla sua stretta.

"Siamo adulti consenzienti, qual è il problema?" chiese esasperato. "Non mi hai mica costretto."

"Ho giurato di non bere più sangue umano."

"Non sono umano." Fece spallucce.

"Fa lo stesso." Rue si coprì gli occhi con mano. "Non è giusto comunque."

"E io continuo a non essere un umano. Sono un lupo mannaro e non corro nessun rischio con te. Sono più forte, se perdi il controllo posso fermarti."

"Vattene, per favore. Se no mi metto a piangere. Va via!"

Kurt esitò per un attimo, ma alla fine uscì.

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