Cap.19

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*suona la sveglia*

La schiena mi faceva molto male e così anche tutto il resto del corpo. A terra vi erano tracce di sangue che mi adoperai a togliere con dell'acqua e l'asciugamano, le uniche cose a mia disposizione senza far incuriosire gli altri.

Lo stomaco mi brontolava; ieri sera non avevo mangiato ed adesso avevo fame.

Scacciai però quel pensiero e iniziai a vestirmi. Una felpa primaverile nera , jeans e Superga nere. Poi andai in bagno dove, dopo essermi lavata denti e viso, posi un filo di trucco sul mio volto, ma esagerai questa mattina col fondotinta, che utilizzai per nascondere qualche segno della giornata precedente.

Avendo finito di prepararmi aprii la porta della camera , pronta per scendere in soggiorno a fare colazione...

C'erano mamma, Nath e Karter che aveva lo sguardo fisso sul mio viso , notando l'eccessiva quantità di fondotinta. "Non hai messo troppo trucco?" Lo guardai.

Volevo urlargli in faccia che era solo colpa sua , ma non lo feci. Sospirai e lo ignorai. Presi dal frigo dell'acqua , poi una mela ed uscii senza salutare.

POV'S KARTER

Quella ragazza mi faceva essere nervoso. La odiavo. Presi le chiavi e sbattendo la porta salii in macchina e la raggiunsi. "Sali."

Non si girava. "Cazzo troia girati!"

La vidi fermarsi poi , mantenendo le distanze mi guardò "No. Non salgo in macchina. Non voglio perdere la mia verginità con uno schifo come te. Lasciami stare!"

Iniziò ad andare via ed ero furioso. Come si permette quella sgualdrina di parlarmi così?

POV'S HOPE

Che stupido. Credeva che sarei salita in macchina..? "Aiu.."stavo gridando quella parola nel momento in cui mi sentii afferrare da dietro, per poi vederlo mettere sulle mie labbra la sua mano.

"Zitta o fai una brutta fine."
Disse con tono severo e mi lasciò, per poi farmi salire con forza in macchina. 2... 5..10... minuti, il tempo li con lui sembrava infinito.

Non sapevo dove stesse andando, ma di sicuro non a scuola. Parcheggiò in un posto non troppo lontano da una pizzeria , utilizzato dalle giovani coppiette per avere un po' di intimità.

Fermò la macchina, io deglutii.

Lo guardai abbassare il suo sedile , poi il mio , costringendomi a sdraiarmi. Sapevo ciò che aveva in mente , perciò nel momento in cui era intento a slacciarsi i pantaloni , di scatto , aprii lo sportello, pronta per scappare, ma a mio rammarico mi bloccò. Aveva afferrato la mia gamba, non permettendomi di scendere.

"Lasciami verme!" Urlai , ma per farmi stare zitta infilò la sua lingua nella mia bocca con forza poi, dopo avermi riempita di pugni, morsi e schiaffi mi slacciò i pantaloni.

Lo sentivo..ormai era dentro di me. Continuava a fare su e giù e sbatteva in un modo così tanto forte da farmi emettere gemiti di dolore.Dai miei occhi uscivano lacrime e volevo soltanto che tutto questo potesse finire il più presto possibile.

Ad un tratto mi accorsi della sua espressione eccitata, piena di goduria e di qualche piccolo gemito proveniente dalla sua bocca.

Finalmente uscì, si tolse il preservativo e allacciandosi i pantaloni e mettendo in moto la macchina mi diede delle raccomandazioni "Stronzetta solo due cose: uno devi mettere più sentimento quando fai sesso. Due sistemati; adesso ti porto a scuola."

Obbedii al suo secondo ordine , ignorando invece il primo. In poco tempo giunsi quasi davanti scuola e Karter , irritato , mi spinse fuori dalla macchina lasciandomi sul marciapiede dolorante.

Ero esausta e avevo bisogno di aiuto.

Poi vidi affiancarsi a me un biondino familiare... strizzai gli occhi per capire chi fosse e dentro me speravo con tutto il cuore di sbagliarmi. Non poteva essere lui.

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora