Cap.41

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Questa volta non era un incubo.
Era tutto vero.

Dopo poco la luce scomparve ed iniziai a sentire dei passi in casa. Ma non era Nathan...

Dopo poco i passi si fermarono sulla porta della mia camera.
Afferrai il cellulare e chiamai la polizia. Ma ... un secondo. Se avessi detto qualcosa sarebbe scappato.

"Qui è la polizia , desidera?"
"Shawn.. sono io Hope.. vieni a casa mia? Ho troppa paura. Ho fatto un incubo ed ho bisogno di te."
Il poliziotto stette in silenzio. Dopo poco disse "L'incubo è solo una scusa. C'è qualcuno in casa sua? Mi serve l'indirizzo. " "Sì Shawn. Ordina anche qualcosa da mangiare in uno di quei fast food notturni. Mandali a casa mia. " "L'indirizzo...."
"Ma Shawn. .. come non lo sai...! È La Belle Rive 1 "
"Stiamo arrivando." Il poliziotto staccò, ma io continuai. "Ti farò entrare dalla finestra così Nath non se ne accorgerà. Ti amo."

Aveva funzionato. Lui era ancora lì, seduto, dietro la porta della mia stanza.
Dopo di che mi alzai ed aprii le ante dell' armadio per indossare qualcosa di decente.

Dopo poco vidi la macchina della polizia... ero... ero salva...

Adesso , rimaneva un problema. Come facevo a farli entrare?

Sentii suonare il campanello. Erano loro.

Dio... mi sentivo soffocare. Poi la mia attenzione si spostò sul cellulare. Non mi ero accorta di aver ricevuto degli sms.

Erano da parte di Nath... anche lui aveva notato qualcosa di strano e in pochi minuti gli scrissi il mio piano. Poi poggiai il cellulare sul letto e iniziai a pensare come poter uscire.

C'era la finestra. .. ma le chiavi di casa le avevo lasciate in cucina.

Feci un grande sospiro quando sentii Nathan gridare.

Uscii , Karter non era più davanti camera mia. Corsi ad aprire alla polizia e gli dissi dove andare.

In quella camera , quella di mio fratello , era accaduto qualcosa.

E Karter era lì , disteso a terra , svenuto ci spiegò Nathan.

"Aveva capito il piano di Hope. Aveva visto le vostre auto dalla finestra e voleva usarmi come ostaggio. Ma sono riuscito a metterlo a ko."

Karter così fu arrestato , finalmente un po' di pace.. io sarei rimasta con mio fratello, dal momento in cui era maggiorenne e con quasi un lavoro.

Tornai infine in camera e mi sedetti sul pavimento. La luce era spenta , ma in così tanta oscurità notturna , riuscii a scorgere un foglietto bianco con sopra scritte delle parole...

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora