Cap.46

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Tommy finì subito di ringhiare ed iniziò a scodinzolare. Capii che era l'amore mio , il mio Shawn...

Fu una notte stupenda.

Dimitri dormiva come un angioletto e al suo fianco si mise il cucciolo.

Shawn ed io restammo a coccolarci sul divano. Un bacio , poi un altro. Lo amavo.

Finimmo per fare l'amore.

Poi iniziai a stare male. Mi svegliai. Ero stanca, agitata..
Ero lì , sul mio letto.

Dimitri... Dov è? Il mio bambino! E Tommy?! "Shawn! Dove sei?!"

Sudavo.
Avevo paura e piangevo.
Ero sveglia.
Era buio.
Ero sola.

Inutile gridare aiuto.

Poi capii... quello era solo un sogno.
Shawn era solo un sogno. ..
Quel Natale era solo un sogno.
Luke era ancora quel bullo cattivo e crudele.
Jessica, quella migliore amica che avrei sempre voluto. . Non esisteva.
Mia madre era morta realmente.
Dimitri e Tommy erano solo un sogno. .

Quella vita , per quando difficile , non era vera.

Tornai nella realtà.

Nathan... Lui era morto un anno fa... e con lui era morta anche mia madre, quando entrambi stavano cercando di proteggermi da Karter.

Li aveva uccisi lui sotto i miei occhi.

E adesso uscivo solo per la scuola, dove prendevo solo voti bassi e avevo più assenze che presenze.

Ogni pomeriggio quel mostro mi faceva sua e in fine mi picchiava.

Io avevo iniziato a bucarmi e farmi di eroina.
Il mio corpo era ricoperto di cicatrici e tagli.
Non mangiavo nemmeno più.

Avevo perso la forza per andare avanti.

In quel momento davanti ai miei occhi c'era lui.
Il suo sguardo spruzzava odio e lui puzzava di alcool. Sicuramente aveva bevuto, come era sua abitudine.

Fu un'ora straziante.
Venni picchiata , presa a calci e pugni. Sputavo sangue. Poi mi scopò ed infine mi lasciò morente sul pavimento.

Erano le 7.30
Quel suono assordante della sveglia mi sfondava i timpani.

Bene... ero sdraiata su una pozza di sangue. Mi alzai a fatica , coprii qualche livido, indossai un pantalone nero e felpa larga, presi zaino , cuffie e cellulare e uscii.

Ero lì. .. alla stazione.
Prendevo il treno per andare a scuola.

Ma oggi non ci sarei andata.
Oggi sarei andata all'inferno, settimo cerchio, dentro il secondo girone.

Oggi il mio inferno terreno sarebbe finito.

Nelle orecchie avevo le mie cuffiette.
Ascoltavo a ripetizione continua due canzoni: la prima canzone con cui mi innamorai del Rap, Solitudine e la mia canzone preferita, Supereroi falliti.

Volume al massimo.

Il treno stava arrivando e sotto gli occhi di tutti , scesi sulle rotaie. Mi sedetti ed aspettai.

La gente era allarmata , chiamava aiuto e cercava di gridarmi qualcosa per farmi salire.

Ma no. Oggi avrei deciso io cosa fare.

Ecco il treno. Chiusi gli occhi. Scese una lacrima.

"Comunque vada non aver paura io ci sarò. .."

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora