Cap.43

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Il cellulare squillava.
Quell'assordante suoneria mi aveva fatto svegliare in lacrime.

"Shawn.." lessi quasi bisbigliando.

"Ehi... Shawn..? "
"Hope! Ho saputo quello che è successo, è stupendo che la polizia lo abbia arrestato! Ma... tu... perché piangi?"

Ascoltavo la sua voce...
Ormai gli incubi mi mangiavano viva. Ogni notte almeno un incubo.

"Niente. .. solo che... avevo sognato che tu mi lasciavi perché non avevo abortito dal momento che il bambino non era neppure tuo..."
Non lo sentii parlare. Ebbi paura.

Il mio cuore batteva a mille.

"Hope. Non ti lascerei mai per questa sciocchezza. Io ti amo."

Parlammo poi per ore. Ero felice. Lui mi amava.

Poco prima di staccare la chiamata guardai l'ora. .. erano le 7.
Merda le 7!

"Shawn la scuola!"

Oggi era l'ultimo giorno prima delle vacanze natalizie.
Casa era ancora spoglia.
Senza mamma non sarebbe stato lo stesso...

Mi vestii. Indossai un vestitino rosso con calze a rete verdi. Ai piedi indossai invece delle ballerine rosse.

Sul mio viso posi un filo di fard, mascara sugli occhi e un filo di rossetto rosa sulle labbra per dare loro un minimo di colore.
I capelli preferii farli ricci.

Ero pronta.

Oggi tutte le ragazze si sarebbero vestite così come me.

Era la prima volta dopo un po di tempo che mettevo un vestitino...

Strinsi forte il mio grembo cercando di trattenere le lacrime , poi andai da Nathan e scoprii che lui non avrebbe avuto scuola.

Uscii di casa e c'era Shawn ad attendermi. Salii sulla moto , anche se con difficoltà a causa del vestito e andammo a scuola.

Quella fu una giornata meravigliosa.

Era bello vivere quell'atmosfera magica.

Entrata in classe tutti mi guardavo con un aria strana... bisbigliavano e parlavano tra loro.

Così tutte quelle sicurezze che avevo ritrovato , andarono via...
Shawn mi stringeva la mano e andammo verso i nostri banchi.

Poco dopo che posai lo zaino , la prof interruppe quei fastidiosi mormorii dicendo "Hope vieni fuori."

La guardavo. Uscii dalla classe seguendola.

"Hope. Qui tutti sanno quello che ti è successo. Sanno di Karter , di tua madre e... del bambino."

A quel punto sentii un grosso macigno cadere sulle mie spalle.

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora