POV'S HOPE
Le labbra di Shawn sapevano di coca cola "Hai bevuto coca vero?" Dissi sfoggiando un gran sorriso. "Ma come...? Ahahhaha sisi" Rispose quasi confuso. Poi camminammo verso casa sua. "Shawn , ma i tuoi?" Lui mi guardò facendo l'occhiolino "A lavoro!" Esclamò. Mi invitò ad entrare e non potei fare a meno di guardarmi attorno. La casa era stile moderno , spaziosa ed accogliente e fu lì che pranzammo con un buon piatto di pasta con pomodoro e melanzane preparato da Shawn, per poi passare un pomeriggio fatto di coccole , baci e abbracci. Tra le tante cose, verso le 17 , Shawn chiamò Thomas , Andrew , Johnny e Hurley per guocare alla play station, precisamente a Call of Duty e Far Cry3 , due fantastici giochi di guerra in cui io subito feci scalpore , uccidendo vari nemici.
Intorno alle 20 la casa si svuotò, lasciando nuovamente soli me ed il mio amato. "Shawn... ho un po' fame.." bisbigliai imbarazzata. "Vieni qui , adesso cucineremo." Rispose armoniosamente prendendo vari ingredienti. E mentre che lui preparava polpette di spinaci e tofu affiancate dai bastoncini di tofu a forno , io realizzai la torta Pan di Stelle. Era tutto così buono...
Devo ammettere però che la cosa che amai di più fu stare coricata sul divano , tra le sue braccia. Tornai a casa accompagnata da Shawn con la moto, verso le 22 di sera. Quel pomeriggio Shawn mi convinse a raccontare ciò che Karter mi faceva a mia madre e denunciare tutto... non so se ci sarei mai riuscita.
"Hope..." disse Shawn prendendomi dolcemente per un braccio prima che io potessi entrare in casa, per sussurrarmi all'orecchio un " Ti amo" e poi baciarmi.
Entrata in casa vidi mia madre aspettarmi , seduta sulla poltrona. "È tu signorina dove sei stata?" Mi disse con tono severo. "Non mi avete chiamata, non vi è importato nulla di dove fossi e adesso pretendi di farmi la predica?" "Sono tua madre e faccio ciò che ritengo giusto! Adesso va in camera tua!" E dopo questa breve conversazione salii le scale chiudendomi in camera. Ma d'altronde non avevo fatto nulla di male... semplicemente loro non mi avevano cercata...
Indossai il pigiama e poi aprii lo zaino per mettervi i libri del giorno successivo che, a differenza della giornata precedente fu più tranquillo e rilassante. Non vidi né Karter né mia madre. Ciò andò avanti fino a sabato , ovvero il fatidico giorno della festa!

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Rosso dolore, amore
RomanceMa se tutto questo in realtà non fosse altro che un sogno? Se un giorno ci svegliassimo e scoprissimo che in realtà quello che vivevamo era solo un sogno in confronto alla realtà?