Cap.32

334 19 3
                                        

Ero in macchina con Nath. Ovviamente avrebbe guidato lui. Amavo la sua guida perché lui era uno di quelli che non trasmetteva i suoi sentimenti negativi sul volante.
Semplicemente premeva l'acceleratore.

Stavamo andando a prendere nostra madre per parlarle , per dirle quello che mi aveva fatto Karter e cacciarlo una volta per tutte dalle nostre vite.

Ed eccoci arrivati. Mamma era fuori. Molto probabilmente avevano appena finito la riunione.

"Mamma!" Urlò Nathan dopo essere sceso dalla macchina, dirigendosi verso di lei.

Lei si voltò di scatto.
Il suo volto era dubbioso. Non capiva la motivazione per cui il figlio fosse lì.

Li vidi parlare per un istante e poco dopo raggiunsero la macchina su cui ero rimasta. Mia madre indossava un pantalone lungo nero , accompagnato da un maglioncino bianco e zeppe nere.

"Hope cosa succede? " Domandò , tenendo lo sguardo fisso su di me. Nathan capendo il mio disagio rispose al mio posto, dicendole che avrebbe saputo tutto arrivati alla stazione di polizia. Intanto erano le 17.00 . Chissà se Karter era a casa...

Ma non finii neppure di pensare quella frase che squillò il cellulare. Era lui.

"N.. Nathan ... mi sta chiamando. Che faccio?" Dissi timorosa di ciò che avrebbe potuto dirmi quell'uomo.
"Registralo. " Rimasi ad osservare mio fratello incredula , poi applicai l'opzione di registrazione della chiamata e infine risposi. Misi anche il vivavoce; mia madre insisteva. Voleva sentire le parole di colui che definiva "marito".

"Pronto..?" Dissi incerta. "Ti avevo detti di farti trovare in casa. Dove cazzo ti sei nascosta sgualdrina?! Devo forse ricordarti che stai mettendo a repentaglio la vita di tua madre e degli altri?" Mia madre era sconvolta e per soffocare il pianto si coprì la bocca con la mano. "Sono solo andata a comprare dell'acqua." "Allora sbrigati a rientrare. Altrimenti. .." Non gli diedi il tempo di concludere che staccai la chiamata e con essa il registratore vocale.

Mia madre iniziò a tremare e a tempestarmi di domande.
Ma io rimasi in silenzio.

Avrebbe scoperto tutto una volta giunti dalla polizia.


PS. VI RICORDO DI LEGGERE LA MIA NUOVA STORIA AVEVO SOLO UN SOGNO
È IMPORTANTE PER ME.
UN BACIO

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora