Cap.44

286 13 4
                                    

Non dico che il bambino fosse un peso.. il vero peso era che tutti sapevano dell'accaduto.  Ed era straziante.

Guardai la prof , le sorrisi falsamente e rientrai in classe. Per il resto della mattinata mangiammo panettoni.

La giornata si concluse velocemente.
Nathan era già dalla sua ragazza quando rientrai e fuori c'era Shawn che mi attendeva... casa era vuota.

Feci un sospiro e salii in camera a prendere l'occorrente per dormire da lui. Questa notte però i suoi erano in casa... Sinceramente mi sentivo abbastanza in imbarazzo , ma Shawn diceva che non avrei dovuto preoccuparmi.

Perciò misi tutto dentro una borsa a tracolla e andammo a casa sua.

I suoi genitori erano davvero dolci. Mi fecero sentire a casa e cosa più bella fu il non sentir nominare la mia famiglia.

Alla fine comunicai al mio ragazzo che avrei dormito a casa mia... era la prima volta che vedevo i suoi e non mi pareva giusto nei loro confronti.

In casa era tutto così buio e cupo... quasi avevo paura... così iniziai ad accendere tutte le luci: adesso si che andava meglio!

Notai però un piccolo particolare. Era l'una di notte ormai e Shawn era a casa mia...
Lo guardavo come per dirgli è  tardi , devi andare a casa.

E lui ,  come se mi stesse rispondendo disse "Questa notte dormo qui con te."

Ovviamente a questa notizia fui al settimo cielo. Dormii al suo fianco , tra le sue braccia.  Non c'era posto più bello.

Le vacanze di Natale ormai procedevano così. 
Nath dalla sua ragazza giorno e notte.
Io invece stavo con Shawn ; il giorno dove capitava e la notte a casa da me.

Vigilia e Natale mi sembrarono un po '  tristi... così come Capodanno....
La famiglia del mio amore era stupenda , ma mi mancava mamma....

Ormai il tempo scorreva... il bambino cresceva e Shawn mi amava.
Nathan aveva trovato un lavoro fisso a contratto indeterminato.
Io invece avevo un lavoro par-time e venivo pagata bene.

Anche se la situazione era molto difficile, riuscii a gestire bene la situazione.

Solo uno era il mio punto debole : Karter.

Lo temevo ancora. Lo sognavo la notte. Quel bambino mi legava a lui.
Tutte quelle cicatrici erano il ricordo di mille sbagli e della sua meschinità.
Quei nuovi tagli che , di tanto in tanto comparivano, erano piccoli sfoghi: sfoghi di una vita complicata , sfoghi di una serie di errori , sfoghi di una vita ingiusta.

Shawn mi amava e mi sosteneva. .. cercava di non farmi tagliare ma ovviamente era difficile.

Shawn... la mia vita. La mia ragione di vita.

Ps. Scusate il ritardo  ma sono stata abbastanza impegnata :(

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora