Cap.35

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Mancavano due giorni alle vacanze natalizie e non aspettavo altro che vedere casa piena di addobbi.

Era giovedì e quel giorno mamma sarebbe andata a comprare qualche regalo mentre Nathan sarebbe uscito con la sua fidanzata.
Ebbene si. Mio fratello si era appena fidanzato. Lei aveva occhi verdi e capelli biondi. Era alta e snella. Penso rasentasse la perfezione .

Erano le 12 quando uscii da scuola poiché mancava un prof. Mi avviai in compagnia di Luke e del mio amato verso casa. Poi ci salutammo e gli ricordai di venire a casa mia nel pomeriggio poiché ero sola.

Mi piaceva la loro compagnia. Shawn era il mio fidanzato , lui mi ha dato la forza di tirare avanti.
Luke invece era una vecchia cotta , un vecchio bullo ed io per lui una sua ex vittima. Ma adesso eravamo grandi amici.

Entrai in casa verso le 13 e accorgendomi di essere già sola, andai verso il frigo per vedere cosa ci fosse da mangiare e trovai dei messaggi, da mamma ,Nath e Karter.
Tutti e tre , nonostante per diverse motivazioni , esprimevano lo stesso concetto "Non torno prima di sera."

Chi per divertirsi e chi per lavoro .

Fui sollevata nello scoprire l'assenza di quel mostro. Infine decisi di prepararmi un'insalata di pomodori e una frittatina di albume, evitando l'olio.

Shawn quando mi vedeva mangiare questa quantità di cose diceva sempre "Mangi troppo poco! Come fai a saziarti?" Effettivamente lasciavo sempre un po' di spazio nel mio stomaco per poi fare , durante la giornata, piccoli spuntini nutrienti (anche se solo quando me ne ricordavo. Certe volte ero troppo impegnata per accorgermi di avere fame)

Lavati i piatti e sistemato la cucina mi distesi sul divano ,presi il cellulare e come era mio solito fare quando ero sola , attivai il video, per poi puntare verso un obbiettivo strategico: il divano su cui ero e anche il resto della cucina. Ero intenta nella lettura di un libro e come sottofondo avevo lasciato la tv accesa , con il volume basso e senza rendermene conto mi appisolai.

"La bimba sta dormendo...!"
Sentii qualcuno urlare queste parole per poi sentire frantumarsi contro il muro un piatto.

Poi di nuovo. "Non fare rumore!" Era la stessa voce a gridare e riconobbi il possessore: Karter. E anche in questo caso qualcosa fu scagliato contro la televisione, quella stessa televisione che poco prima mi teneva compagnia.

Erano le 14. Avevo paura.
Stavo cercando il cellulare per contattare qualcuno, ma mi ricordai che era troppo lontano da me.
Se mi fossi alzata non mi avrebbe permesso di prendere il cellulare e chissà , forse lo avrebbe scagliato contro il muro.

Feci un lungo respiro silenzioso e cercai di rannicchiarmi il più vicino possibile alla spalliera del divano nella speranza di sprofondarvi all'interno.

Rosso dolore, amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora