Capitolo Trentotto

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Pov. Leila

Quando mi alzo al mattino, sono decisamente di cattivo umore.

Non ho chiuso occhio tutta la notte, perché ogni volta che chiudevo gli occhi non vedevo altro che loro due insieme.

Il mio stomaco non mi ha dato tregua, tormentandomi tutta la notte.

Mangio velocemente, consapevole che finché non lascerò questa casa lei non uscirà dalla sua stanza.

E forse è meglio così.

Sono così ferita dal suo comportamento, dalla sua rabbia nei miei confronti.

È così arrabbiata con me da rintanarsi nelle braccia di.. Elisa.

Mi ritrovo a digitare il suo nome su Instagram, il cuore che batte all'impazzata.

Sono davvero pronta a vedere qualsiasi cosa lei abbia pubblicato? Sono davvero pronta a vedere una foto di loro due insieme?

No, probabilmente no.

Quando la trovo però, noto che non ha pubblicato nulla. Il suo profilo è muto, nessun'immagine mostra i suoi momenti di ieri pomeriggio.

E forse è meglio così.

Sospiro bloccando il telefono

"Ciao Stefano" borbotto rispondendo alla chiamata

"Ehi Leila, ti va se ti accompagno al lavoro? Mi manchi tantissimo" cerco di trattenere le lacrime

"Sì" annuisco semplicemente " Ti aspetto" sussurro a bassa voce, per nascondere il mio tono incrinato

"Ci vediamo tra poco" chiude la telefonata.

Mi preparo e velocemente, in attesa che il mio migliore amico mi raggiunga.

Manca terribilmente anche a me, con tutto ciò che è successo l'ho perso completamente di vista.

Cammino nervosamente per la stanza, i ricordi di ieri si ripetono nella mia testa.

Non riesco a smettere di pensare a quei succhiotti che le adornavano il collo, i graffi che scendevano violenti lungo la sua schiena.

Mi manca il respiro ogni volta che le immagino insieme, ma infondo so che Andrea ha sofferto nello stesso identico modo quando mi ha vista insieme ad Omar.

Mi porto le mani sul viso, maledicendomi per quanto dolore ho provocato

08.25 | Scendi, sono sotto | osservo il messaggio sul telefono, tirando un lungo respiro.

Finalmente ho una via di fuga da qui.

Recupero una felpa e velocemente lascio quella casa, fonte di dolore

"Leila!" Esclama Stefano abbracciandomi forte

"Ciao Ste" ricambio l'abbraccio, scoppiando a piangere.

Le sue braccia intorno a me danno libero sfogo alle mie emozioni, perché tra le due braccia mi sento così.. al sicuro

"Lo so, faccio sempre questo effetto" mi sorride lui

"Sei proprio un cretino" rido spingendolo leggermente

"Allora come stai? Ti vedo meglio rispetto a qualche giorno fa" mi osserva asciugandomi le lacrime

"Stavo bene, ora Andrea ha ben deciso di scoparsi la sua ex" rido nervosamente, quei maledetti succhiotti affiorano nuovamente nella mia mente "Fanculo" ringhio

"Mi dispiace Leila" mi risponde sinceramente triste

"Tutto torna" sospiro, sedendomi in macchina

"Non colpevolizzarti per ciò che è successo Leila, capita di sbagliate"

L'Attimo EffimeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora