Capitolo Quindici

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Pov. Leila

Quando mi alzo è mattino inoltrato.

Una volta raggiunto il letto stanotte non sono riuscita ad addormentarmi, a metà tra l'eccitazione ed i sensi di colpa.

Il ricordo della bocca di Andrea sul mio corpo continuava a tornarmi in mente, mentre il viso dolce di Omar mi riportava alla realtà.

Mi sono rigirata nel letto per ore, avrò dormito non più di tre ore.

Sento la testa leggermente pesante, ma è sopportabile

 "Questa situazione sta diventando decisamente più interessante del previsto" Stefano cinguetta nel mio orecchio, dopo aver ascoltato pazientemente il mio racconto

 "No Ste, sta diventando un enorme casino, che è diverso" sospiro

 "Lo so Leila che è difficile, ma forse dovresti prenderti del tempo per pensare. Qualche giorno di tempo per te stessa, lontana da Omar e da Andrea, per capire quale sia la strada giusta da prendere"

 "Stefano come faccio a prendere le distanza da qualcuno che vive nella mia stessa casa?" ringhio "E poi non voglio pensare, non ho bisogno di pensare"

 "Sì perché Omar è l'uomo che ami, blablabla.." mi scimmiotta

 "Sei proprio un coglione" sbuffo

 "No, tu lo sei Leila. Così focalizzata sulla vita che credevi fosse tua, ma tu ed Omar non siete sposati, sei ancora in tempo per cambiare idea. Può capitare dopo tanto tempo insieme di cambiare idea, non è una colpa"

 "Stai zitto Stefano" sospiro "Ora devo andare, grazie per queste sedute di psicoterapia assolutamente non richieste"

 "Figurati, mi devi una cena da Miscusi per sdebitarti. Pensaci Leila" chiudo la chiamata prima che possa continuare.

Tiro un lungo sospiro.

Non ho ancora risposto ai messaggi di Omar, sto aspettando di prendere coraggio.

Come se lui potesse capire dai miei messaggi ciò che è successo stanotte.

Cos'è successo realmente tra me ed Andrea? Nulla.

Non ho tradito Omar, ma ci sono andata così vicina.

Le sue labbra carnose, a pochi centimetri dal mio viso, la sua mano sulla mia guancia..

I suoi baci lenti nell'incavo del mio collo, il suo sorriso contro la mia pelle..

La mia mano scivola lenta negli stessi punti che questa notte Andrea ha baciato, provocandomi un lungo brivido lungo la schiena.

Sospiro.

Cerco di non pensare alle parole di Stefano.

Io non credo che questa sia la mia vita, io ne sono sicura. Omar è la persona con cui voglio stare, con cui mi immagino un futuro.

Lui è semplicemente.. Lui.

Rispondo distrattamente ai suoi messaggi, cercando di non destare troppi sospetti.

Vorrei passare l'intera giornata - anzi l'intero lockdown - chiusa in questa stanza, ma ho terribilmente fame.

L'alcool di ieri sera mi ha messo parecchio appetito.

Tiro un lungo respiro mentre appoggio la mano sulla maniglia della mia porta.

Va tutto bene Leila, puoi farcela.

Mi incita il mio subconscio.

Sì, posso farcela davvero ad affrontare Andrea, soprattutto ora che sono lucida ed ho il pieno controllo dei miei sentimenti.

L'Attimo EffimeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora