Capitolo Venticinque

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Pov. Leila

Mi alzo dal letto, il cuore che batte all'impazzata.

Mancano ormai solo dieci giorni al libera tutti, dieci giorni da passare qui rinchiusa.

Sta cominciando a diventare pesante passare le mie giornate dentro a questa stanza che di un tratto è diventata così.. piccola.

Osservo la grossa macchia sul muro sopra la finestra e la detesto.

Osservo il muro stringersi in obliquo, rendendo asimmetrica la stanza e lo detesto.

Osservo l'armadio con quell'anta mezza rotta e detesto anche quello.

Non sopporto più nulla di questa stanza, vorrei solo andar via.

Ho bisogno di uscire da qui.

Prendo i primi vestiti che mi capitano per le mani, e lascio la mia stanza.

Andrea è seduta sul divano, Janette è in camera sua ma la porta è aperta

 "Io vado al supermercato" esordisco entrando in cucina.

Andrea sussulta sentendo la mia voce, Janette raggiunge la porta

 "Ma abbiamo ordinato la spesa solo l'altro giorno.." interviene Janette

 "Io ho.. bisogno di uscire" mi volto implorante verso di lei, che mi sorride semplicemente.

Andrea non mi risponde nemmeno, mi dedica un rapido sguardo prima di tornare a guardare la tv.

Sospiro.

Prendo una mascherina nuova, ed i miei auricolari.

Esco velocemente di casa, chiudendomi la porta alle spalle.

La mascherina mi impedisce di respirare bene, mi manca il fiato mentre mi allontano velocemente da quella casa che si sta tramutando in una prigione.

Vorrei tornare indietro nel tempo, per poter impedire a me stessa di fare quello che ho fatto.

Impedire che accada tutto ciò che è accaduto tra me ed Andrea, così da poter tornare a quei giorni felici in cui quella casa era davvero tale, e non una prigione da cui voler scappare.

Il sole è forte, mi brucia quasi il viso mentre cammino velocemente verso il supermercato più vicino.

Mi sembra che intorno a me il mondo stia tornando a vivere. Tutto intorno a me si sta lentamente risvegliando da questo lungo letargo, per tornare ad una normalità più vicina possibile a quella pre Covid.

Anche se sappiamo tutti che nulla sarà come prima.

Lascio che il sole mi scaldi, mentre cammino per le strade della città.

Incontro un paio di ragazzi che portano a spasso il cane, ma nulla di più.

La coda per entrare al supermercato è piuttosto lunga, così ne approfitto per andare a fare una passeggiata.

Da qualche giorno sono ammesse le attività sportive a poca distanza dalla propria abitazione.

Una piccola via di fuga per chi come me ha bisogno di evadere da una realtà che ormai stava diventando opprimente.

Come sarebbe stato se io ed Omar avessimo passato questi giorni insieme? Sarebbe stato bello come le serate passate a giocare alla Wii con Andrea?

Avremmo fatto l'amore ogni giorno con la stessa passione e intensità che provai la prima volta che Andrea ha sfiorato il mio corpo?

Non riesco a darmi una risposta.

Probabilmente non sarebbe stato uguale.

Passeggio distrattamente per il piccolo parco accanto al supermercato, osservando la gente intorno a me correre ed allenarsi.

L'Attimo EffimeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora