Capitolo Cinquantadue

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Pov. Andrea

Osservo Omar e Leila dalla porta della stanza, le mani strette intorno alla mazza.

Non esiterò a fargli male se dovesse anche solo lontanamente provare ad avvicinarsi a lei.

Non so quali siano le sue intenzioni, ma quanto meno non sembra essere in possesso di armi di qualsiasi tipo.

Quante storie del genere si sono susseguite negli anni? Ex psicopatici che non hanno avuto la maturità e la forza di accettare la fine di una storia, decidendo di rovinare per sempre la persona che dicevano di amare.

Lo so, so bene che Omar non è quel tipo di persona, mai ora lui è ubriaco. Come posso stare tranquilla?

 "Cosa ci fai qui Omar?" dopo un lungo silenzio, Leila prende coraggio, interrompendo quel vuoto immenso che si era creato intorno a noi

 "Io.. volevo sapere come stessi" Omar la guarda, lo stesso identico sguardo che aveva prima che questa fottuta pandemia iniziasse.

I suoi occhi urlano tutto il suo dolore ed il suo amore, mentre osservano Leila davanti a sé

 "Sai, per la questione del Covid. Lorenzo me l'ha detto" la guarda ancora "Per giorni ho pensato se fosse il caso di chiamarti, di chiederti come stessi perché l'idea che tu stessi male mi mandava fuori di testa"

 "Oh Omar.." balbetta lei "Io sto bene" annuisce

 "Lo so, lo vedo. Nonostante il Covid, sei comunque più in forma rispetto a quando.. eri ancora la mia ragazza" si volta di lato incontrando il mio sguardo.

Mi sorride sbieco, l'alcol non gli permette di avere pieno controllo sul suo corpo

 "Certo che stai bene" continua lui "Ora c'è lei a farti stare bene. Guarda quanto peso hai preso. Sei bellissima" la sua voce si incrina leggermente.

Mi volto verso Leila, che lo ascolta in silenzio.

Stringe leggermente gli occhi quando sente il complimento di Omar, quasi non sapesse come rispondere

 "Grazie Omar" annuisce semplicemente

 "Ho passato queste settimane, tra la mia quarantena e la tua, a pensare a quanto mi mancassi a quanto avrei voluto averti con me" si muove avanti ed indietro "Ho passato i giorni nella speranza che tu cambiassi idea, che tu tornassi da me. Perché cazzo, sei anni di relazione non possono essere cancellati in solo due mesi" la guarda ancora, la sua voce è piatta

 "Omar mi dispiace così tanto averti ridotto così" sospira Leila, i suoi occhi sono lucidi "L'ultima cosa che volevo era farti del male. Anzi, farvi del male" si gira anche verso di me.

Intravedo Omar sorridere triste

 "Ho combinato un grosso casino e ti chiedo scusa per il modo orribile con cui ho messo fine alla nostra storia" abbassa lo sguardo

 "Com'è possibile che non mi ami più Leila? Come può essere cambiato tutto nel giro di due mesi?" lui la guarda intensamente

 "Omar è più complicato di così.." sospira lei avvicinandosi a lui.

Sento il mio cuore fermarsi ad ogni suo passo

 "Non dimenticherò mai tutto ciò che hai fatto per me, perché ogni singola cosa mi ha resa la persona che sono oggi" lei è a pochi centimetri da lui "È grazie a te se sono ancora viva, è grazie a te se ho capito cosa voglia dire amare, ma le cose cambiano Omar senza poterne aver il controllo" lui abbassa lo sguardo

 "Perché per me non sono cambiate?" sospira

 "Mi dispiace Omar" lei appoggia delicatamente una mano sul suo viso, accarezzandogli la guancia "Ti prometto che manterrò la parola data sei anni fa, non proverò mai più a farla finita perché tu mi hai insegnato quant'è bello vivere. Voglio godermi ogni attimo di questa vita, perché so che nonostante tutto il dolore, ha ancora tanto da darmi. Te lo ricordi Omar? Me lo dicevi sempre" Leila sorride triste, mentre continua ad accarezzargli il viso.

L'Attimo EffimeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora