Capitolo Sessantanove

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Pov. Leila

Sono sdraiata sul letto di Andrea, mentre lei ascolta attentamente le lezioni.

Io, al contrario, sono distratta mentre leggo il libro che ho sulle gambe.

La osservo mangiucchiare il tappo della penna, la gamba si muove rapida.

La sua espressione è incredibilmente seria, prende appunti, annotando meticolosamente qualsiasi informazione lei ritenga importante.

Io a malapena riesco a comprendere quanto il suo professore dalla voce narcotica stia dicendo.

È così bella mentre scrive sul quaderno troppo grosso, la postura leggermente storta.

Sorrido, mordendomi il labbro

 "Perché mi guardi?" lei si volta imbarazzata, accorgendosi del mio sguardo su di lei

 "Nulla" mi alzo dal letto per raggiungerla "Sei bella" sorrido, cingendola da dietro

 "Grazie" abbassa lo sguardo, imbarazzata.

Le poso un bacio sulla guancia, lei si gode quel gesto d'affetto tanto atteso e desiderato.

Appoggio la testa sulla sua, mentre lei con la mano libera accarezza dolcemente il mio braccio.

Mi godo anche io il suo tocco, perché quando le sue mani sono su di me, sento che siano esattamente nel posto in cui devono stare.

La stringo più forte a me, il suo profumo forte mi invade le narici, facendo automaticamente aumentare la mia presa su di lei.

La mia attenzione viene attirata dal mio telefono che suona.

Mi allontano di malavoglia da lei, rimanendo poi sorpresa dal nome che leggo sullo schermo

 "Papà?" rispondo stupita.

Andrea, che mi stava già guardando curiosa, cambia espressione.

La mascella è tesa, mentre attende che la conversazione con mio padre prosegua

 "Ciao.. ciao Leila, come stai?" risponde lui imbarazzato

 "Tutto bene grazie e tu?" questi suoi tentativi forzati di avere un rapporto con me mi infastidiscono

 "Sì bene" risponde, dalla sua voce posso cogliere una nota di agitazione "Ti volevo chiedere se.. se avessi voglia di venire a cena qui questa sera" rimango spiazzata dalla sua proposta.

Perché vuole che io vada proprio questa sera? Che diavolo sta succedendo?

 "Questa sera papà? Con così poco preavviso.." non che io abbia davvero qualcosa da fare, a parte stare con Andrea, ma non capisco questa premura improvvisa di vederci

 "Lo so, capisco che chiesto così su due piedi può essere un problema, se hai già qualche impegno non importa" sospiro.

Sarebbe davvero così brutto se dicessi no a questa cosa? Ho bisogno del mio tempo per elaborare il fatto che dovrò vedere mio padre, da sola per giunta, e di certo detto il mattino per la sera non mi dà il tempo di farlo.

Eppure mi sento così in colpa a dir di no.

Vaffanculo

 "Sì, d'accordo" annuisco "Va bene papà, ci vediamo questa sera" annuisco, cercando di camuffare quanto tutto questo mi metta a disagio

 "Oh bene, fantastico" lui sembra cambiar tono, sembra più.. sollevato "Allora ci vediamo questa sera"

 "Sì va bene papà, a dopo" chiudo la chiamata ancora prima che possa rispondere.

L'Attimo EffimeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora