Uno trascorre anni interi della sua vita nella discrezione più assoluta, attento a calibrare ogni minima mossa o a dosare ogni misera sillaba, e poi alla fine manda tutto all'aria in neanche un secondo.
- Cam.
Per chi, poi? Una ragazza insignificante che giocava a fare la piccola detective. Non sapeva nulla di me, eppure si era già accorta di troppe cose. Non le avevo più chiesto a quali stranezze si riferisse, non volevo farle capire che le sue parole mi avevano messo in allarme.
- Cam...
Forse la parte peggiore era la consapevolezza di essermi vincolato da solo in quella situazione. Se non le avessi offerto quel passaggio in macchina, ora avrei meno grilli per la testa.
- Cameron!
- Che cazzo c'è!
Sempre durante la pausa di meditazione doveva venire a scocciarmi?
- È un'ora che sei lì dentro! -, sbraitò Rachel.
- Un attimo.
Temporeggiai.- Ti prego Cam, rischio di farmela addosso! Esci immediatamente di lì!
Fine del divertimento. Uscii dal bagno e la guardai in cagnesco. Non riuscivo a capire perché non tornasse a casa sua. Avrei dovuto cominciare a farle pagare l'affitto.
- Finalmente!
Esclamò, superando la porta senza prima risparmiarmi una spallata di cortesia. Alzai gli occhi al cielo e mi feci largo nella cucina augurandomi che Seth non avesse finito tutte le scorte di burro d'arachidi e pane per i tramezzini.
Trovai la tavola già apparecchiata per due, e altrettanti piatti stracolmi di pasta al sugo. Ignorai il burro d'arachidi o qualsiasi altra porcheria confezionata e iniziai a mangiare.- Non fare complimenti, mi raccomando...
Sentii dire a Rachel, una volta rientrata in cucina.- Ci mancherebbe.
Alzò gli occhi al cielo.
- Dovresti smetterla di ingozzarti in questo modo, rischi di illudermi. Se non ti conoscessi direi quasi che ti piace.- A stento.
Borbottai dopo aver mandato giù un'altra forchettata di pasta. Era davvero buona, ma non esisteva che lo ammettessi.- Dov'è Seth?
Le chiesi non appena prese posto all'altro capo del tavolo. Aprì il tovagliolo e lo incastrò al colletto della T-shirt.- È uscito con una certa Susan... Non ne ho idea.
Disse facendo spallucce.- Un rompipalle in meno.
- Già, e ora ne è rimasto solo uno, che peccato...
Ironizzò mandandomi un'occhiata subdola.- È da maleducati parlare con la bocca piena, Rach.
Mi rivolse un'occhiataccia e poi aprì la bocca per mostrare i resti del suo pasto.
- Hai preso lezioni di buone maniere?
La schernii.Invece di rispondere si versò della birra la tracannò in due sorsi. Bastò come risposta.
- Che dici, tregua?
Mi propose di punto in bianco.- Tregua?
Inarcai un sopracciglio. Cos'avevamo, sette anni?Rachel infilzò un maccherone e puntò la forchetta nella mia direzione. - Sì, tregua. Sono stufa di litigare con te. Ho bisogno del mio migliore amico.
Provò a versarsi altro da bere, ma glielo impedii, allontanando la bottiglia dalle sue mani. Indicai il lavandino dietro di me e lei alzò gli occhi al cielo, ma alla fine si accontentò di un po' d'acqua fredda.

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DARK SOUL
RomanceCameron McLyne è tutto ciò che la Sniper, società segreta che agisce da decenni giustiziando ogni genere di criminali a Manhattan, brama di possedere. Insensibile, silenzioso e spietato. Amélie Howard, ragazza ordinaria ed eccessivamente curio...