Entrai in casa carico di borse come un cammello, e non appena varcai la soglia fui pervaso dal familiare ed intenso odore di tabacco miscelato a quello insopportabile della colonia di Seth. Più volte avevo cercato di persuaderlo a limitarne l'uso, ma non aveva mai provato a darmi retta. Peggio per lui.
Lo trovai stravaccato sul divano con le gambe divaricate che parlava al telefono, Dio solo sa con chi. Mi liberai delle borse lasciandole sul mobile di fianco all'ingresso e tirai giù il cappuccio della felpa ormai bagnato fradicio.
- Ehi bambolina! - mi salutò non appena ebbe riattaccato. - Ti hanno interrogata?
- Vaffanculo Seth.
Rise. - Come sono le cheerleader?
- È un istituto di duecento studenti, non ci sono dannate cheerleader.
- Allora cosa ci vai a fare?
Non ero dell'umore adatto per rispondere con umorismo. Perciò, non ricevendo alcuna risposta da parte mia, ricominciò a parlare.
- Sul serio, com'è andata?
Il suo tono si era fatto più serio.- Una merda Seth, come vuoi che sia andata.
Sospirai e mi lasciai cadere sul divano, massaggiandomi le tempie.Era stato un completo fiasco,avevo solo sprecato del tempo e ancora non avevo idea di chi potesse essere il bersaglio della Sniper.
Fu a quel punto che mi accorsi che Seth stava ancora parlando.
- Cosa?
Chiesi, non avendo prestato ascolto ad una singola parola.- Ho detto che poco fa ha chiamato Rachel, stasera non viene.
Apprezzai il suo tentativo di voler cambiare argomento, ma non ne aveva scelto uno migliore.
- Okay?
Dissi, cercando di mostrarmi indifferente. Non mi andava di parlargli della sfuriata dell'altra mattina.- Che hai combinato Cam?
- Cosa ti fa pensare che abbia combinato qualcosa?
- E allora perchè non-
- Forse ha da fare.
Lo interruppi. Sparai la prima scusa plausibile che mi passò per la testa.- Forse l'hai fatta incazzare.
Mi corresse con saccenza. Mi fece immediatamente venire voglia di mollargli un pugno. Invece mi limitai a fare spallucce.- Sappiamo entrambi che Rachel non mancherebbe una partita anche se le venisse l'epatite B - continuò.
Non risposi. Se c'era qualcosa che tolleravo meno del Seth ubriaco, quel qualcosa era il Seth sobrio.
- Cam...
Insistette, ed io alzai gli occhi al cielo.- Che c'è? Ha cominciato lei.
Risposi allora, dando prova della mia superiorità intellettuale.- Le hai di nuovo detto di farsi gli affari suoi?
- Forse.
Mi fulminò con lo sguardo.
- Non capisco perché non rompa le palle anche a te, dopotutto fai la stessa roba.
Aggiunsi, giusto per ricordarglielo.- In mia difesa posso dire che almeno mi faccio più scrupoli quando ho una calibro 22 in mano.
Ironizzò.- Apro due birre?
Proposi ignorando il suo esplicito tentativo di ricordarmi quanto brutale e cinico potessi essere.- Fa' pure, tra qualche minuto dovrebbero iniziare.
I Patriots stavano concludendo il riscaldamento, alcuni di loro erano visibilmente tesi, altri infervorati per il match acceso contro i Seahawks di Seattle. Mi alzai dal divano e tirai fuori dalla busta che avevo precedentemente abbandonato dalla porta due Budweiser ancora ghiacciate. Le ultime sei, per evitare che si scaldassero e si trasformassero in piscio, le misi nel refrigeratore.

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DARK SOUL
RomanceCameron McLyne è tutto ciò che la Sniper, società segreta che agisce da decenni giustiziando ogni genere di criminali a Manhattan, brama di possedere. Insensibile, silenzioso e spietato. Amélie Howard, ragazza ordinaria ed eccessivamente curio...