... I testimoni oculari della sventata tragedia avvenuta ieri notte all'Hotel Exclesior, sulla West 81st Street, riferiscono di aver assistito alla tragica confessione del delegato della Reed Enterprises, società ormai da parecchi anni sulla via del fallimento, accusata di reati quali estorsione, falsificazione e corruzione. A quanto riportato dalla polizia, l'ordigno innescato alla Howard&Mitchell, che sarebbe dovuto esplodere intorno alle ore nove causando la morte di circa mezzo centinaio di persone, è stato disinnescato con successo dopo una soffiata anonima che ne ha rivelato l'esistenza agli agenti. Finora inutile ogni tentativo di rintracciamento. L'uomo, il cinquantasettenne Bruce Reed, deceduto intorno alle ore ventuno e quaranta per un'overdose da farmaci, ha inoltre tentato di aggredire con un'arma da taglio il signor Howard Peter, noto impresario e rappresentante della Howard&Mitchell Industry. Quest'ultimo dichiara di essere stato aiutato da uno dei dipendenti dell'albergo che si è precipitato in suo aiuto, ma che per motivi di privacy ha preferito rimanere anonimo...Quando passarono agli annunci del meteo, Seth spense il televisore.
- Davvero ti sta bene così? - mi chiese con l'aria delusa, richiudendo lo sportello della credenza da dove aveva appena tirato fuori un pacco di nachos piccanti.
- Sai anche tu che esporsi non è una buona idea.-, gli feci presente, rubandone qualcuna.
Lui allontanò il pacchetto, leccandosi il pollice per rimuovere le tracce di paprika.
- Lo so, lo so. Ma non ti dispiace nemmeno un po'? A quest'ora saresti un eroe.Lo guardai di traverso mentre pescava un'altra patatina dalla confezione. - Seth, io ammazzo le persone, di eroico ho ben poco.
Lui scrollò le spalle, poi se ne uscì con un: - Dipende dai punti di vista.
- Lasciamo perdere...
Mi alzai dalla sedia mi misi anche io a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Avevo fame ma non avevo intenzione di cucinare, perciò mi ritrovai con un pacco di biscotti tra le mani. Erano secchi e commestibili a stento, ma non mi feci troppe domande e subito me ne infilai tre in bocca.
- Come sta il braccio? -, mi chiese, mentre io mi lasciai cadere a peso morto sul divano.
- È ancora attaccato, quindi non così male.
Alzò gli occhi al cielo. - Sai, non ti conviene fare dell'umorismo, ci è mancato poco che Bruce te lo accorciasse sul serio.
- Non glielo avrei mai lasciato fare.
- Però ti sei fatto toccare, non è da te.-, mi ricordò.
- Anche precipitarmi in soccorso del primo che passa non è tra le mie abitudini.-, gli feci notare. - Eppure è successo.
Il suo telefono prese a squillare e sospirai cercando di non pensare a quel che era accaduto la sera prima, a come mi ero precipitato senza riflettere due volte in aiuto di un uomo che neanche conoscevo, rischiando che quel bastardo di Reed mi rifacesse la pelle.
- Chi era?-, gli chiesi quando mise giù. La telefonata era durata meno di tre secondi, e lui non aveva detto niente.
- Rachel, dice che è fuori dalla porta.
Rimase in silenzio guardando l'ingresso. Poi mi fissò supplicante.
Inarcai un sopracciglio. - Mi conosci abbastanza per sapere che non mi alzerò dal divano, perciò non chiedere.
Sbuffò mentre trascinava i piedi fino alla porta. Come mise mano sulla maniglia, l'uragano Rachel ci travolse entrambi.
- Il vostro campanello si è rotto, babbei.-, lanciò la borsa sul mobiletto, raggiungendomi in salotto. Seth le venne dietro di corsa.
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DARK SOUL
RomanceCameron McLyne è tutto ciò che la Sniper, società segreta che agisce da decenni giustiziando ogni genere di criminali a Manhattan, brama di possedere. Insensibile, silenzioso e spietato. Amélie Howard, ragazza ordinaria ed eccessivamente curio...