V'è una sostanziale, per non dire assoluta, differenza tra l'amore e l'odio. Così come c'è differenza tra il dolce e l'amaro, tra il bianco e il nero, tra il giorno e la notte, tra il calore ed il gelo. Il divario più lampante, però, è senza ombra di dubbio quello che distingue un buon risveglio da un risveglio di merda. Sulla base a questa premessa, una cascata di acqua gelida sulla schiena alle cinque di mattina è da considerarsi un plateale risveglio di merda.- Finalmente! Avevo cominciato a pensare che fossi morto!
Esclamò Seth con ancora la prova del suo crimine stretta tra le mani. In un intervallo di pochi secondi il mio cervello riuscì ad elaborare circa un centinaio di differenti scenari di possibili omicidi, tutti limitabili alla sola camera da letto. Mi alzai protraendo le braccia in avanti, lasciando che l'acqua fredda grondasse dalle maniche della T-shirt che avevo indossato per dormire.- Spero tu abbia una valida motivazione che giustifichi quello che hai appena fatto. In caso contrario, ti suggerisco di iniziare correre -, lo minacciai.
Seth posò la bottiglia ancora mezza piena e mi fissandomi torvo.
- Potresti gentilmente spiegarmi che cosa ci fa una bambina nel mio letto?- Bambina? Di che diavolo stai parlando?
Nella sua stanza c'era... - Seth, quella non è una bambina -, lo informai con un sospiro.
- Non m'importa. Sai benissimo che il mio letto è sacro -, rispose, fulminandomi.
Per quanto molesto e farfallone, Seth non permetteva a nessuno all'infuori di se stesso di dormire nella sua stanza. Non ho idea del motivo di questa sua strana fissazione, ma era stato categorico persino con me. Questo ovviemente non gli impediva di fare irruzione nelle camere altrui.
- Piantala con questa storia, su. Dici sempre che le ragazze non ti filano e ora che ne hai una nel letto ti lamenti? -, scherzai. Poi entrai in bagno per prendere un asciugamano e dare una sistemata al casino che aveva combinato.
- Dove l'hai presa? - Ricominciò a parlare venendomi dietro, ma poi alzò le mani con fare teatrale. - Aspetta, non rispondere. Portala fuori.
- "Dove l'hai presa", "portala fuori"... Seth non è un cane - lo ripresi, tornandomene in camera una volta asciutto. Tirai fuori dal cassetto una maglia pulita e mi cambiai, cosa che dovetti fare anche per le lenzuola.
- Proprio tu parli? - Disse inarcando le sopracciglia. - "Le donne non sono che una seccatura". Ah, e anche "non provare a portare a casa le tue conquiste, Seth" -, mi citò, sfoderando un tono da cerebroleso che di certo non somigliava al mio.
- Spiegami cosa ci fa a casa nostra - Domandò ostinato quando non risosi, riaccendendo la luce che avevo appena spento per tornare a dormire.
Mi lasciai sfuggire un lamento.
- Seth, sono le cinque, possiamo parlarne più tardi? -, lo pregai mentre la spegnevo di nuovo e mi stendevo. Lui scosse la testa e così mi arresi, combattendo faticosamente contro la stanchezza. Seth prese un secondo cuscino dall'armadio e si sdraiò dall'altro lato del letto.
- Si chiama Claire. - Iniziai. - Non è una bambina, ha la tua età. Ieri s-
- Ma dai, quella cosetta?
- Mi lasci finire?
- Scusa, continua.
- Dicevo, ieri sera eravamo al B.B. King... hai presente quel locale da motociclisti, no? - Seth annuì ed io proseguii. - Il suo ragazzo, ex-ragazzo suppongo, l'ha picchiata. Perciò, quando ho saputo che convivevano e che i suoi genitori stavano dall'altra parte degli Stati Uniti le ho proposto di fermarsi qui.
Alzai lo sguardo per controllare la sua reazione. Se prima era annoiato, ora avevo catturato il suo interesse.

STAI LEGGENDO
DARK SOUL
RomanceCameron McLyne è tutto ciò che la Sniper, società segreta che agisce da decenni giustiziando ogni genere di criminali a Manhattan, brama di possedere. Insensibile, silenzioso e spietato. Amélie Howard, ragazza ordinaria ed eccessivamente curio...